Una storia calabrese (seconda parte)
A parte i decessi, la vita nel nuovo paese e nella nuova casa si era instradata bene. Qualche momento di trepidazione per la scadenza dei pagamenti, ma niente di che preoccuparsi; a posteriori non erano neanche da definire sacrifici veri e propri. Il mio lavoro mi teneva lontano da casa per giorni, ma le "ragazze" se la cavavano benissimo. Non c'erano ancora i cellulari, che sicuramente avrebbero attenuato la preoccupazione costante; era prevista una chiamata al giorno, di sera, per scambiarci le notizie del giorno e i saluti. Nel 1985 era uscito un condono edilizio, per quanto ne so il primo di una serie di una serie infinita. Ne avevo sentito parlare, ma ero sicuro di non dovermi preoccupare, per cui me ne interessavo più per curiosità che per necessità. Gli allacci di acqua e luce risultavano regolari; la fognatura no, poiché il paese alla marina era stato costruito ex novo senza rete fognaria. Al borgo vecchio, nella zona collinare interna, manco a pensarci... L'i...
hai avuto una sveglia napoletana - ciao
RispondiEliminaNon so se è napoletana, me l'ha mandata un ex collega di secoli fa su wattsapp. Tra tutte le immagini e video politici e porno (lo so, sono la stessa cosa, ma quando sono apertamente porno perlomeno sai che quello che vedi quello è; quelli politici quando non sono satirici lasciano sempre dubitosi) che mi spedisce ogni giorno, ho avuto questa che, in pausa campagna elettorale e con un po' di neve in giro dà lo spunto per un pezzetto di sorriso.
EliminaCiao a te, fra poco vado a votare (vado nell'ora della messa principale, così spero di trovare meno fila; col tagliando di verifica temo che i tempi saranno più lunghi). Se la vicenda mi eccita ne dirò qualcosa più avanti.
E ciao a te.