Un paradosso
Letti i commenti al post "Aspettando" e a tutti quelli precedenti, ero partito in quarta a controcommentare. Mi sono accorto però che avrei esaurito un dizionario, un sussidiario, un'enciclopedia, senza peraltro riuscire a dare risposte che mi dessero la certezza di avere dato il giusto dovuto a tutti e a ciascuno di voi. Ho pensato bene di affidarmi direttamente al blog (un po' come i messaggi a reti unificate dei vari presidenti, che una sera ogni tanto allietano le nostre serate televisive, come se gli spot quotidiani non bastassero). Mano a mano che leggevo i vostri commenti, le vostre parole, i vostri incoraggiamenti, i vostri (immeritati) apprezzamenti, i vostri abbracci, i vostri baci, mi sono reso conto che qualcosa non quadrava. Acclarato, accertato, appurato, indiscutibilmente certo, che sono sfigato, soprattutto nel corso dell'ultimo anno testé trascorso, una domanda mi è frullata e rifrullata nel cervello. Può uno dichiaratamente sfigato, o jel