mercoledì 29 agosto 2018
domenica 26 agosto 2018
Dio è con noi
Evviva,
eureka, alleluja, gaudeamus!
Lo
abbiamo trovato, infine lo abbiamo trovato!
Da
tempo Francesco I° l'Argentino chiedeva a noi: “Dov'è
Dio?”; essendone rappresentante legale in Terra, lo cercava
anche per conto suo e, confidenzialmente, gli chiedeva: “Dio,
dove sei?”. Ogni occasione era
buona, meglio ancora se cattiva, visto che da un bel po' di tempo
occasioni buone ce ne sono state poche.
Da
parte nostra, a ogni disastro, che siano terremoti crolli attentati
epidemie alluvioni accidenti vari, avevamo preso l'abitudine di
chiedere a nostra volta: “Ma Dio 'n do sta? Dio, dove
sei?”. Qualche volta, troppe
volte, ci siamo allargati chiedendogli: “Dio, se ci sei,
batti un colpo!”, ma abbiamo
presto capito che su questo tono era meglio non insistere: a ogni
richiesta seguiva un colpo che in violenza superava tutti i
precedenti.
In
America fanno un presidente, in Korea ne fanno un altro, in Italia ci
ritroviamo alla guida un triumvirato che non è più quello storico
formato da Gaio-Marco-Gneo ma da un più moderno Luigi-Peppino-
Matteo (vabbè, si tratta in realtà di un biumvirato, visto che uno
dei tre ci mette la faccia e gli altri due l'intelletto {eddai,
scherziamoci un po'!}), e noi, belli di mamma, chiediamo a gran voce:
“Ma dov'è Dio?”;
mai
che ci guardiamo allo specchio e riconosciamo che noi stessi siamo
causa dei nostri mali.
Comunque
il problema del dove sia Dio è stato risolto:
Ecco
trovato dov'è Dio, ce l'ha il compagno-camerata Erdogan, re di
Turchia. Per non scoprire le sue carte si trincera dietro un brano
poetico e, da buon vagabondo, evita di dichiarare apertamente che Dio
non è la su, trovandosi invece qua giù, ospitato in uno dei suoi
alberghi a quindici stelle interrato sotto il Bosforo, con altri
poveracci che lo hanno disturbato.
Sarà
ancora vivo? Dio, intendo, non il nostro Tayyp... Ci sono ottimi
motivi per dubitarne.
Non
resta che ricordare all'ineffabile Recept che un altro, prima di lui,
si era appropriato di Dio, proclamando al mondo intero che “Got
mit Uns!”,
Dio è con noi. Ha fatto una brutta fine... Se la Storia insegna,
tragga le sue conclusioni..
sabato 25 agosto 2018
Notizia di cronaca
Madre coraggio
La notizia appare solo sul
Corriere della Sera, e altrove non l'ho trovata.
Il che mi fa pensare che possa
essere una falsa notizia; sperando che non lo sia la sintetizzo.
Nel pisano un 34enne esce di
casa agitatissimo, anzi violentemente incazzato. Si dirige verso la
casa della sua ex amante con la dichiarata intenzione di darle una
sonora lezione.
O forse di fare un macello,
come si dice quando le intenzioni sono chiaramente omicide. Nello
specifico femminicide...
Talmente evidenti che la
madre, dopo avere tentato inutilmente di calmare suo figlio, chiama
il 112, avvisando i carabinieri di quanto presume possa accadere.
La reazione alla vista degli
uomini dell'Arma che lo aspettano sotto casa della ex, conferma uno
stato di alterazione in fase acuta. Viene, infatti, fermato per
resistenza a pubblico ufficiale e indirizzato al reparto psichiatrico
dell'ospedale.
Poche le notizie in merito:
lui insegnante, lei non si sa, ma questo conta poco.
La solita trama: lei aveva
deciso di lasciarlo, lui non aveva “gradito” la sua decisione. E
il peggio è stato, forse evitato dal coraggio di una madre.
Di sua madre...
Madre Coraggio, appunto, come
la definisce il Corriere e per come deve essere vista dai lettori.
Col suo intervento ha forse
(forse? ma è un forse puramente simbolico, visti i troppi altri
precedenti) salvato la vita a un'altra donna.
Come posso commentare questa
notizia?
Due i punti che che mi
sembrano salienti. Il primo, minimo come cronaca ma con una sua
importante: lui è un insegnante... e su questo non proseguo, poiché
sul fatto ciascuno può trarre le meglio conclusioni.
La seconda: la Madre Coraggio
ha salvato una vita, casualmente e fortunatamente di un'altra donna.
Bene, anzi benissimo...
Ma una volta inquadrata la
notizia, un'altra domanda mi frulla in testa: chi salverà la sua, di
vita, quando suo figlio, magari temporaneamente sedato, tornerà a
casa?
Sì, perché quanto prima a
casa ci tornerà: la resistenza a pubblico ufficiale non prevede
condanne a lungo termine; di solito scatta una sanzione pecuniaria e
una leggera condanna ammonitiva, rientrante abbondantemente nella
cosiddetta condizionale.
E poi?
I reparti psichiatrici degli
ospedali ci sono per interventi di urgenza psicologica o
psichiatrica, ma non sono attrezzati per ricoveri di cura a media o
lunga degenza. Non so quanto Basaglia avesse previsto questa
evoluzione nel proporre la legge che porta il suo nome.
Questo ragazzo non più
ragazzo, verrà rimesso in libertà, a piede libero come si dice, con
l'obbligo di girare molto al largo dalla sua ex.
Altrettanto divieto gli sarà
imposto a salvaguardia della madre?
O il gesto di questa Donna
sarà considerato mero dovere materno, che non potrebbe accettare
l'allontanamento da lei del suo proprio figlio?
Donna Coraggio, prima che
Madre Coraggio: sarà recepito il suo messaggio alle tantissime
donne quotidianamente vittime di violenze e, sovente, con segnali di
pericolo di perdita della vita?
È pur vero che le richieste
di aiuto sono abitualmente sottovalutate, quando non del tutto
ignorate.
Bisogna insistere, fortemente
insistere, fortissimamente insistere: alla fine qualcosa cambierà.
Deve cambiare, prima che sia
la fine di tutto.
martedì 21 agosto 2018
domenica 19 agosto 2018
giovedì 16 agosto 2018
Racconto breve
La vita del gatto in sintesi:
Ieri: così ...
Oggi: cosà ...
Domani: chissà ...
Fine del racconto
mercoledì 15 agosto 2018
lunedì 13 agosto 2018
Trilussa ieri e oggi
Li
nummeri
1.0000000
Conterò
poco, è vero
-
diceva l'Uno allo Zero -
ma
tu che vali? gnente, propio gnente,
sia
nell'azzione come ner pensiero
rimani
un coso vôto e inconcrudente.
Io,
invece, se me metto a capofila
de
cinque zeri tale e quale a te
lo
sai quanto divento? Centomila.
È
questione de nummeri. A un dipresso
è
quello che succede ar dittatore
che
cresce de potenza e de valore
più
so' li zeri che je vanno appresso.
0.0000000
Aho,
l'ha detto Trilussa, nun lo dich'io,
ma
s'era così a li tempi sua, figurati ora
che
semo mijoni de nummeri zero
che
stamo a dipresso d'artri
che
se credono uno ma puro son zero.
Famo
'n trenino che a suon de tarantella
ce
sentimo sazziati con un vaso de nutella,
e
giramo, e giramo a vôto, cercando solo
d'arivare
a leccarlo tutto fino a fondo.
venerdì 10 agosto 2018
mercoledì 8 agosto 2018
Accettare l'inevitabile
È
inevitabile...
,,,
morire di morbillo
...
morire di tumore
...
morire di incidente sul lavoro
...
morire per violenza
...
morire uccisi da mani mafiose
...
morire di parto
..
morire di fuoco amico
…
morire
È
indiscutibilmente inevitabile morire. Miliardi e miliardi di esseri
viventi che ci hanno preceduto nei secoli lo dimostrano.
Un
evento genericamente inevitabile può divenire accettabile?
Se
sì, mi domando: se morire è accettabile, perché diavolo spendiamo
fantastiliardi nell'inutile tentativo di evitare questo evento visto
che è, appunto, inevitabile?
Ospedali,
case di cura, ambulatori, case per anziani, asili nido...
E
ancora: medici e medicine, enti medici di ricerca, farmacie e case
farmaceutiche, maghi e fattucchiere... cosa ci stanno a fare?
E
gli studenti che all'università fanno a cazzotti per iscriversi alle
facoltà di medicina e farmaceutica… chi glielo fa fare?
E
l'otorinolaringoiatria è davvero indispensabile? merita ancora
indebitarsi per curare i propri denti?
E
perché intervenire su un nevo a rischio, anche benigno, che potrebbe
salvare la vita?
Ma
perché diavolo sono qui a parlarne... non sono medico, posso
tornare, bello bello, a sdraiarmi in poltrona, devo solo aspettare...
Se
è inevitabile accettare di dover morire... ebbene, forse, morirò.
Non
sono medico, ma ci spero...
Nel
“forse”...
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