giovedì 24 febbraio 2011

La situazione, oggi

Ho passato il testimone alla sorella, smonto dalla notte, ma sento la necessità di aggiornarvi sul percorso di (speriamo) recupero.
Intanto devo ringraziarvi tutti: solo oggi sono riuscito a leggere i vostri "in bocca al lupo" e i vostri incoraggiamenti. Ma non ho avuto bisogno di leggerli per sentirmeli fisicamente addosso: a ogni cenno di sconforto, di delusione, mi sono sentito sospinto, abbracciato, sostenuto da un mondo che sarà pure virtuale, ma non è impalpabile. Il sostegno da parte di tanti sconosciuti (sconosciuti veramente 'illustri', non illustri sconosciuti) mi spinge appunto a battere questo post, che vuole essere ringraziamento e comunicazione.
Forse riuscirò a essere un po' caotico nella descrizione, ma sono certo della vostra comprensione.
Abbiamo tutti nella testa la fuga di petrolio nei mari del nordamerica.
La stessa cosa è successa ad Angela, mia moglie: un'esplosione, inattesa quanto violenta, ha fatto tracimare da una piccola vena una quantità di liquido sanguigno che ha invaso la zona cerebrale, squassando tutto il settore.
Ricoverata in coma nel reparto di neurochirurgia, hanno provveduto a drenare questo liquido per poter poi intervenire a mettere un tappo all'aneurisma esploso.
L'intervento è avvenuto il 1° di febbraio; i controlli successivi hanno segnalato un esito positivo nella chiusura della falla.
(Incidentalmente: il 1° febbraio era il nostro 41° anniversario di matrimonio).
Non ha avuto danni agli arti o altre manifestazioni di paresi; purtroppo sono rimasti residui neurologici, che ancora oggi rendono difficoltoso il recupero a livello cerebrale.
Dopo dieci giorni è stata dimessa (su questo metodo delle dimissioni su protocolli prestabiliti conto di tornare, appena un po' di lucidità, mia, mi consenta di essere obiettivo: accenno solo al fatto che, in stato agitatissimo e confusionale, le erano state legate entrambe le mani alle sponde del letto, per impedirle di strappare flebo, cerotti, catetere e quant'altro riusciva ad acchiappare; queste legature le sono state rimosse solo al momento del trasbordo sulla lettiga dell'ambulanza che avrebbe provveduto al trasporto in altra struttura).
Mercoledì 9, di pomeriggio, inatteso l'annuncio delle dimissioni per il giorno successivo.
La ricerca di un posto dove sistemarla, nelle poche ore a disposizione, è stata un girone infernale: intanto perché al pomeriggio nessuno rispondeva all'appello, con gli uffici chiusi rimandavano all'indomani la presa in considerazione del ricovero.
Giovedì 10 in mattinata abbiamo trovato una casa di cura fisiatrica che aveva un posto disponibile, e colà l'abbiamo portata.
(Non per essere cattivo, ma anche per il momento delle dimissioni mi riprometto un post apposito, poiché all'eccellenza chirurgica del reparto ha fatto da contrappeso un comportamento che non ho remore a definire infame da parte della dottoressa (?) che ha provveduto a licenziare mia moglie).
Dal giorno 10 siamo in questa struttura, che purtroppo è prettamente indicata per fisioterapia di tipo ortopedico, del tutto priva di assistenza specifica neurologica, sia a livello medico che farmacologico.
Infatti tutti i medicinali necessari li sto comprando direttamente in farmacia, su richiesta di un neurologo esterno che ho fatto intervenire per una prima valutazione del danno cerebrale.
A questa carenza strutturale, peraltro, ho trovato un'assistenza e un interesse personale al caso, che stanno portando (piccoli) miglioramenti, che fanno bene sperare.
Per l'assistenza nelle 24 ore è stata sistemata in una cameretta singola, con l'aggiunta di un lettino per noi che la vegliamo (a pagamento, ma ha risolto il problema della presenza maschile, la mia, in camerette di sole donne, consentendo a me e alla sorella di alternarci al capezzale, giorno dopo giorno).
Avevo avviato le pratiche per il trasferimento in una struttura specifica; purtroppo risulta molto fuori mano, e comunque la pratica sta andando a rilento (non so perché, ma ogni volta il mio pensiero corre alla nostra schifosa classe politica, per cui un raffreddore ottiene autostrade per ricoveri e cure, negate ai cittadini che con le tasse pagano loro il pass per questi privilegi).
Questa è la situazione, oggi.
Per non chiudere in mestizia, vi racconto un piccolo episodio, di un paio di giorni fa.
Alla sera, al momento di lasciare la trincea alla sorella, avevo salutato Angela, dandole la buona notte (lo so, in occasioni simili è una presa per i fondelli, poiché si sa che non sarà una buona notte, ma viene spontane la speranza che lo sia).
Mi aveva fissato, e nei suoi occhi sembravano evidenti due domande: "Chi sei? Cosa vuoi?".
Ignorandole, avevo appoggiato le mie labbra al mio indice, appoggiando il bacio alle sue labbra: ha risposto al mio bacio.
Non dico altro, e per adesso chiudo.
Un grazie e un abbraccio a tutti, dal blog mi siete entrati nel cuore.

domenica 6 febbraio 2011

Senza bussare

Il postino suona due volte.
Gli accidenti non bussano, entrano in casa, colpiscono e se ne vanno, in cerca di altre vittime.
Sabato 29 di gennaio, uno grosso mi è piombato in casa, ha colpito brutalmente mia moglie, e si è allontanato.
Emorragia cerebrale, molto estesa, fuoriuscita da un piccolo aneurisma, ha bloccato lei e il tempo a quel sabato mattina.
Trovo un attimo di pausa per dirvelo, non per cercare solidarietà che purtroppo non troverei il tempo di raccogliere, ma solo per rassicurarvi sul fatto che il gatto è impegnato su un altro fronte e che se oggi cadesse il mondo, questo fatto sarebbe un problema secondario.
Dopo una settimana non so ancora come andrà a finire: se l'esito fosse positivo, un giorno vi racconterò anche questa esperienza.
Un saluto e un abbraccio a tutti.