La situazione, oggi
Ho passato il testimone alla sorella, smonto dalla notte, ma sento la necessità di aggiornarvi sul percorso di (speriamo) recupero.
Intanto devo ringraziarvi tutti: solo oggi sono riuscito a leggere i vostri "in bocca al lupo" e i vostri incoraggiamenti. Ma non ho avuto bisogno di leggerli per sentirmeli fisicamente addosso: a ogni cenno di sconforto, di delusione, mi sono sentito sospinto, abbracciato, sostenuto da un mondo che sarà pure virtuale, ma non è impalpabile. Il sostegno da parte di tanti sconosciuti (sconosciuti veramente 'illustri', non illustri sconosciuti) mi spinge appunto a battere questo post, che vuole essere ringraziamento e comunicazione.
Forse riuscirò a essere un po' caotico nella descrizione, ma sono certo della vostra comprensione.
Abbiamo tutti nella testa la fuga di petrolio nei mari del nordamerica.
La stessa cosa è successa ad Angela, mia moglie: un'esplosione, inattesa quanto violenta, ha fatto tracimare da una piccola vena una quantità di liquido sanguigno che ha invaso la zona cerebrale, squassando tutto il settore.
Ricoverata in coma nel reparto di neurochirurgia, hanno provveduto a drenare questo liquido per poter poi intervenire a mettere un tappo all'aneurisma esploso.
L'intervento è avvenuto il 1° di febbraio; i controlli successivi hanno segnalato un esito positivo nella chiusura della falla.
(Incidentalmente: il 1° febbraio era il nostro 41° anniversario di matrimonio).
Non ha avuto danni agli arti o altre manifestazioni di paresi; purtroppo sono rimasti residui neurologici, che ancora oggi rendono difficoltoso il recupero a livello cerebrale.
Dopo dieci giorni è stata dimessa (su questo metodo delle dimissioni su protocolli prestabiliti conto di tornare, appena un po' di lucidità, mia, mi consenta di essere obiettivo: accenno solo al fatto che, in stato agitatissimo e confusionale, le erano state legate entrambe le mani alle sponde del letto, per impedirle di strappare flebo, cerotti, catetere e quant'altro riusciva ad acchiappare; queste legature le sono state rimosse solo al momento del trasbordo sulla lettiga dell'ambulanza che avrebbe provveduto al trasporto in altra struttura).
Mercoledì 9, di pomeriggio, inatteso l'annuncio delle dimissioni per il giorno successivo.
La ricerca di un posto dove sistemarla, nelle poche ore a disposizione, è stata un girone infernale: intanto perché al pomeriggio nessuno rispondeva all'appello, con gli uffici chiusi rimandavano all'indomani la presa in considerazione del ricovero.
Giovedì 10 in mattinata abbiamo trovato una casa di cura fisiatrica che aveva un posto disponibile, e colà l'abbiamo portata.
(Non per essere cattivo, ma anche per il momento delle dimissioni mi riprometto un post apposito, poiché all'eccellenza chirurgica del reparto ha fatto da contrappeso un comportamento che non ho remore a definire infame da parte della dottoressa (?) che ha provveduto a licenziare mia moglie).
Dal giorno 10 siamo in questa struttura, che purtroppo è prettamente indicata per fisioterapia di tipo ortopedico, del tutto priva di assistenza specifica neurologica, sia a livello medico che farmacologico.
Infatti tutti i medicinali necessari li sto comprando direttamente in farmacia, su richiesta di un neurologo esterno che ho fatto intervenire per una prima valutazione del danno cerebrale.
A questa carenza strutturale, peraltro, ho trovato un'assistenza e un interesse personale al caso, che stanno portando (piccoli) miglioramenti, che fanno bene sperare.
Per l'assistenza nelle 24 ore è stata sistemata in una cameretta singola, con l'aggiunta di un lettino per noi che la vegliamo (a pagamento, ma ha risolto il problema della presenza maschile, la mia, in camerette di sole donne, consentendo a me e alla sorella di alternarci al capezzale, giorno dopo giorno).
Avevo avviato le pratiche per il trasferimento in una struttura specifica; purtroppo risulta molto fuori mano, e comunque la pratica sta andando a rilento (non so perché, ma ogni volta il mio pensiero corre alla nostra schifosa classe politica, per cui un raffreddore ottiene autostrade per ricoveri e cure, negate ai cittadini che con le tasse pagano loro il pass per questi privilegi).
Questa è la situazione, oggi.
Per non chiudere in mestizia, vi racconto un piccolo episodio, di un paio di giorni fa.
Alla sera, al momento di lasciare la trincea alla sorella, avevo salutato Angela, dandole la buona notte (lo so, in occasioni simili è una presa per i fondelli, poiché si sa che non sarà una buona notte, ma viene spontane la speranza che lo sia).
Mi aveva fissato, e nei suoi occhi sembravano evidenti due domande: "Chi sei? Cosa vuoi?".
Ignorandole, avevo appoggiato le mie labbra al mio indice, appoggiando il bacio alle sue labbra: ha risposto al mio bacio.
Non dico altro, e per adesso chiudo.
Un grazie e un abbraccio a tutti, dal blog mi siete entrati nel cuore.
Intanto devo ringraziarvi tutti: solo oggi sono riuscito a leggere i vostri "in bocca al lupo" e i vostri incoraggiamenti. Ma non ho avuto bisogno di leggerli per sentirmeli fisicamente addosso: a ogni cenno di sconforto, di delusione, mi sono sentito sospinto, abbracciato, sostenuto da un mondo che sarà pure virtuale, ma non è impalpabile. Il sostegno da parte di tanti sconosciuti (sconosciuti veramente 'illustri', non illustri sconosciuti) mi spinge appunto a battere questo post, che vuole essere ringraziamento e comunicazione.
Forse riuscirò a essere un po' caotico nella descrizione, ma sono certo della vostra comprensione.
Abbiamo tutti nella testa la fuga di petrolio nei mari del nordamerica.
La stessa cosa è successa ad Angela, mia moglie: un'esplosione, inattesa quanto violenta, ha fatto tracimare da una piccola vena una quantità di liquido sanguigno che ha invaso la zona cerebrale, squassando tutto il settore.
Ricoverata in coma nel reparto di neurochirurgia, hanno provveduto a drenare questo liquido per poter poi intervenire a mettere un tappo all'aneurisma esploso.
L'intervento è avvenuto il 1° di febbraio; i controlli successivi hanno segnalato un esito positivo nella chiusura della falla.
(Incidentalmente: il 1° febbraio era il nostro 41° anniversario di matrimonio).
Non ha avuto danni agli arti o altre manifestazioni di paresi; purtroppo sono rimasti residui neurologici, che ancora oggi rendono difficoltoso il recupero a livello cerebrale.
Dopo dieci giorni è stata dimessa (su questo metodo delle dimissioni su protocolli prestabiliti conto di tornare, appena un po' di lucidità, mia, mi consenta di essere obiettivo: accenno solo al fatto che, in stato agitatissimo e confusionale, le erano state legate entrambe le mani alle sponde del letto, per impedirle di strappare flebo, cerotti, catetere e quant'altro riusciva ad acchiappare; queste legature le sono state rimosse solo al momento del trasbordo sulla lettiga dell'ambulanza che avrebbe provveduto al trasporto in altra struttura).
Mercoledì 9, di pomeriggio, inatteso l'annuncio delle dimissioni per il giorno successivo.
La ricerca di un posto dove sistemarla, nelle poche ore a disposizione, è stata un girone infernale: intanto perché al pomeriggio nessuno rispondeva all'appello, con gli uffici chiusi rimandavano all'indomani la presa in considerazione del ricovero.
Giovedì 10 in mattinata abbiamo trovato una casa di cura fisiatrica che aveva un posto disponibile, e colà l'abbiamo portata.
(Non per essere cattivo, ma anche per il momento delle dimissioni mi riprometto un post apposito, poiché all'eccellenza chirurgica del reparto ha fatto da contrappeso un comportamento che non ho remore a definire infame da parte della dottoressa (?) che ha provveduto a licenziare mia moglie).
Dal giorno 10 siamo in questa struttura, che purtroppo è prettamente indicata per fisioterapia di tipo ortopedico, del tutto priva di assistenza specifica neurologica, sia a livello medico che farmacologico.
Infatti tutti i medicinali necessari li sto comprando direttamente in farmacia, su richiesta di un neurologo esterno che ho fatto intervenire per una prima valutazione del danno cerebrale.
A questa carenza strutturale, peraltro, ho trovato un'assistenza e un interesse personale al caso, che stanno portando (piccoli) miglioramenti, che fanno bene sperare.
Per l'assistenza nelle 24 ore è stata sistemata in una cameretta singola, con l'aggiunta di un lettino per noi che la vegliamo (a pagamento, ma ha risolto il problema della presenza maschile, la mia, in camerette di sole donne, consentendo a me e alla sorella di alternarci al capezzale, giorno dopo giorno).
Avevo avviato le pratiche per il trasferimento in una struttura specifica; purtroppo risulta molto fuori mano, e comunque la pratica sta andando a rilento (non so perché, ma ogni volta il mio pensiero corre alla nostra schifosa classe politica, per cui un raffreddore ottiene autostrade per ricoveri e cure, negate ai cittadini che con le tasse pagano loro il pass per questi privilegi).
Questa è la situazione, oggi.
Per non chiudere in mestizia, vi racconto un piccolo episodio, di un paio di giorni fa.
Alla sera, al momento di lasciare la trincea alla sorella, avevo salutato Angela, dandole la buona notte (lo so, in occasioni simili è una presa per i fondelli, poiché si sa che non sarà una buona notte, ma viene spontane la speranza che lo sia).
Mi aveva fissato, e nei suoi occhi sembravano evidenti due domande: "Chi sei? Cosa vuoi?".
Ignorandole, avevo appoggiato le mie labbra al mio indice, appoggiando il bacio alle sue labbra: ha risposto al mio bacio.
Non dico altro, e per adesso chiudo.
Un grazie e un abbraccio a tutti, dal blog mi siete entrati nel cuore.
Un grande grande abbraccio.
RispondiEliminaUn grandissimo abbraccio che...seppur virtuale...è davvero sentito!
RispondiEliminaRory
E tua, anzi voi, seppur a distanza e senza conoscerci siete entrati nel mio di cuore.
RispondiEliminaNon aggiungo altro, solo un abbraccio enorme con tutto il cuore.
Noi stiamo sperando con te.
RispondiEliminaFORZA!
un triste racconto che mi fa affiorare in memoria miei casi vissuti. Siamo usati come pacchi. Ti auguro tanta forza e pazienza e una rapida ripresa per la cara moglie.
RispondiEliminaCoraggio, non sarebbe il primo caso che si risolve positivamente anche se in tempi lunghi
RispondiEliminaincrociamo le dita
un forte abbraccio
Ti abbraccio forte anche io, avete tutto il mio affetto e la mia solidarietà. Datti/dalle tempo - tanto tempo, un pezzetto alla volta. Un abbraccio fortissimo ancora.
RispondiEliminaChi ha percorso questo cammino, com'è succeso a me, ti tiene per mano e ti comprende sia nel dolore che nella rabbia che emrege davti ad'un'inaccetabile situazione sanitaria che non sostiene ne i malati nè chi gli è accanto!
RispondiEliminaTanta forza e coraggio, gatto, quella non ti manca e non mollare mai!
Elisena
Vivere l'odissea della sanità pubblica italiana è qualcosa che non auguro a nessuno, se non a quei maledetti politici che l'hanno creata e le permettono di sopravvivere in questo modo.
RispondiEliminaUn abbraccio, P., ad un amico di tante battaglie verbali e virtuali
sai che ti sono vicino
e un abbraccio a tua moglie
ciao
Difficile trovare le parole...in silenzio vi abbraccio forte e vi sono vicina.
RispondiEliminaNamastè
Un abbraccio forte anche da me... anche tu e tua moglie mi siete entrati nel cuore.
RispondiEliminaPietro, grazie di cuore per averci dato notizie..ero, anzi...eravamo, credo di poter dire TUTTI, in ansia davvero.
RispondiEliminaL'amore è la medicina più efficace, per cui tranquillo tua moglie si riprenderà prestissimo.
Amarezza per quanto ho letto sul servizio sanitario, tenerezza infinita per il racconto finale del bacio..
Un abbraccio fortissimo a VOI...
UN ABBRACCIO FORTISSIMO !
Del sistema sanitario sarebbe lungo e amaro parlare.
RispondiEliminaMa non è il momento.
E' il momento di unirsi all'enorme abbraccio di tutti. Forza, Pietro e Angela.
Grazie di averci aggiornato.
RispondiEliminaMi metto in fila per un abbraccio ed un grosso "in bocca al lupo".
un abbraccio fortissimo a te, ad Angela e alle persone che stanno sopportando la fatica e la tristezza di questo momento...
RispondiEliminacon le ultime righe mi hai commosso... 41 anni di vita insieme non sembrano quasi più reali al giorno d'oggi...
quanto amore nelle tue parole ed in quel piccolo bacio...
Forza!!!
Di fronte ai problemi di salute di qualcuno tutti i nostri problemi diventano inezie. Non sono credente, ma non serve esserlo per pregare. Prego per te e tua moglie, e perchè ti venga data la forza necessaria a questo momento.
RispondiEliminaSii forte. Ricambio l'abbraccio con uno più grande.
Non smetto di esservi vicina, con il pensiero e con il cuore.
RispondiEliminaConcordo con Grace: L'AMORE E' LA MEDICINA PIU' EFFICACE.
Un abbraccio sincero*
Maddy
che dire? spero, più avanti, di trovare parole migliori. per adesso un forte abbraccio, stritolante quanto basta.
RispondiEliminaCiao amico mio!
Ciao Gatto, cerca di avere coraggio e pazienza, tanta pazienza, noi siamo tutti con te.
RispondiEliminaUn grande abbraccio,
Heidi
Prima di tutto, anzi, solo questo: un augurio, un abbraccio, una speranza che tutto vada al più presto per il meglio.
RispondiEliminaForza...
RispondiEliminaTi abbraccio
Ho vissuto anni fa un' esperienza del genere.Comprendo bene la situazione e cosa vuoi dire con questo post.
RispondiEliminaVi abbraccio ..con gli occhi lucidi..coraggio...
Grazie per avercene dato conto, Gattonero. Quello che vorrei dirti lo rivolgo al Cielo, affinchè te lo possa rendere in concreto col Suo potere divino. Alla prossima.
RispondiEliminaGrazie per la tua comunicazione...a volte penso che ci sia anche un'essenza spirituale, nell'uso del web.
RispondiEliminaChe il Cielo vi benedica e vi conforti.
Un forte e sentito abbraccio.
Dai, ce la puoi fare, anzi, ce la potete fare, tutti insieme!
RispondiEliminaUn abbraccio
Gatto, ho aperto Google Reader solo oggi e solo un mese dopo leggo quel che è successo.
RispondiEliminaOgni commento è inutile, per cui mi limito a dirti che spero vada tutto per il meglio, sperando di leggere post più sereni.
Vi auguro ogni bene!
Un abbraccio anche da parte mia!
oggi sono passata e ho visto che non ci sono nuovi aggiornamenti,spero che le cose stiano andando meglio.vorrei dirti che prego per angela ma non ho questo dono,posso solo sperare.ciao a presto.
RispondiEliminaOggi dopo una lunga assenza torno al mio blog, durante il giro passo qui e leggo tutto questo. Mi dispiace tantissimo. Non aggiungo altro.
RispondiEliminaUn abbraccio sincero.
Barbara.
Apprendo solo ora ciò che è successo... e ne sono veramente dispiaciuta... leggendo sono inorridita da quello che la sanità (se possiamo definirla così) ci mette a disposizione...
RispondiEliminaMa bando alle polemiche... la corresponsione di quel bacio è un segno ben definibile... e non mi rimane altro che stringervi in un abbraccio grande augurando ad Angela una ripresa veloce e definitiva... forza Angela!!!
Ciao gatto coraggio e sii fiducioso... un bacio!!!
Un piccolo bacio-mimosa per tua moglie.
RispondiEliminaSiete sempre nei miei pensieri.
Ciao!
Oh, no. Apprendo solo adesso. Un abbraccio di incoraggiamento a entrambi! :*****
RispondiEliminaNoi siamo qua, tienici aggiornati! Ti stringo forte
RispondiEliminaogni tanto passo in attesa di buone notizie...
RispondiEliminacoraggio, un forte abbraccio
Un forte abbraccio Gatto Nero e tieni duro!!
RispondiEliminaSTAVO CERCANDO UN BUON MOTIVO PER LA TUA ASENZA DAL MIO BLOG ,ADESSO L'HO TROVATO ANCHE SE IN RITARDO TI SONO VICINA CON TUTTO IL MIO AFFETTO ANNA MARIA........
RispondiElimina