venerdì 6 febbraio 2015

Positivo negativo

L'Italia va a rotoli, la crisi generale cresce, il posto di lavoro è ormai un "sei" all'enalotto, la criminalità micro- e macro- è in aumento, la sanità va a puttane, il tempo ci mette del suo, terroristi che sbarcano a frotte mescolati a migranti disperati, la politica... lasciamo perdere...
Il nero è il non colore che copre ormai ogni settore del vivere quotidiano.
E quando già fai un pensierino all'auto-omicidio c'è chi propina pillole di saggezza: pensa POSITIVO, dice, e tutto si risolverà...
Solitamente l'invito viene divulgato da gente che ha le chiappe incollate a poltrone o posti di "lavoro" acquisiti per la vita, che non hanno pensieri su come tirare la carretta.
C'è un popolame intero che la tira per loro.
Il prezzo del barile di petrolio sale, e subito i costi di tutte le attività ad esso correlate schizzano al rialzo.
In pratica tutto.
Effetto prontamente NEGATIVO, costo dei carburanti in prima, e più immediatamente percepibile, battuta.
Il prezzo del barile di petrolio scende, a tal punto da non poter evitare ripercussioni su tutto quello che gli gira intorno.
Per il volgo e l'inclita, ossia chi va a fare il pieno di carburante a proprie spese, è un segnale positivo.
Invece no, per i cervelloni economici è un segnale negativo, ma in senso inverso.
Se l'inflazione sale, è un fatto negativo.
Se l'inflazione scende, è un fatto negativo.
È una introduzione fatta solo per giustificare il titolo del post.
I termini positivo e negativo, vengono adeguati, come si dice, alla bisogna, ma riescono a mantenere una loro coerenza.
E, comunque, per positivo si intende ufficialmente una cosa buona, un fatto favorevole; il negativo è notoriamente una cosa malamente, comunque sfavorevole.


Poi succede che tu venga sottoposto ad un intervento chirurgico, che sopravviva (ed è già un successo, con questi chiari di luna), stringa i denti per sopportare l'immediato post-operatorio, e per qualche settimana aspetti...
Nell'attesa pensi...
Pensi e speri...
Aspetti l'ultimo foglio di una cartella clinica, posizione che spetta di diritto all'esame istologico della monnezza che l'intervento ha dirottato in raccolta differenziata.
Ed è qui che la lingua italiana va a farsi fottere.
La speranza è che il termine "negativo" risulti, possibilmente bene in chiaro.
Invece no: ti ritrovi con un "positivo", velato da termini che non capisci, ma che la pur conclamata ignoranza non ti consente di travisare.
Comunque c'è chi provvede a chiarire i punti, le virgole e ogni singola parola del papiello.
Alla fine del chiarimento non esiste un "pochino" positivo, che darebbe un pelino di respiro: c'è solo quell'aggettivo, nudo e crudo, un pugno nello stomaco, manco avessi offeso la madre di un Papa.

Ti siedi, e continui a pensare a una situazione che apre due possibilità di lettura:
- speranza (utopica) da 1 a 10: 15, pensando (accidentaccio!) positivo;
- fiducia (per modo di dire) da 1 a 10: --5, pensando (accidentaccio!) negativo.

Entrambe, a modo proprio (pur con valutazione diversa), positive (eddaie!).
A quelle negative (eddaie!) penserò più avanti.