Memento homo quia pulvis es...
Ei fu . Siccome immobile, Dato il mortal sospiro, Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro, Così percossa, attonita La terra al nunzio sta, Muta pensando all'ultima Ora dell'uom fatale; Né sa quando una simile Orma di pie' mortale La sua cruenta polvere A calpestar verrà. Lui folgorante in solio Vide il mio genio e non tacque, Quando, con vece assidua, Cadde, risorse e giacque, Di mille voci al sonito Mista la sua non ha: Vergin di livida invidia E con costante attacco, Sorge ora indignato al subito Sparir di tanto raggio: E scioglie all'urna un diario Che forse non morrà. Ecco, in questo inizio della nota poesia manzoniana, a parte alcuni ritocchi, si può riassumere il contenuto di questo lungo ' cantico ' in memoria del personaggio che, nel male e nel bene, ha lasciato nel ventesimo, e in questo ventunesimo, secolo un'impronta che sarà studiata nei millenni a venir