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Polemically correct

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Quello che segue è un racconto sputacchiato, che nasce da una polemica scoppiata su un sito social, nata cresciuta pasciuta da un comunicato che un Comune (che lascio anonimo per via della privacy)  ha di recente pubblicato sullo stesso sito.  Testo aggiornato a sabato 11 gennaio. Questo il comunicato, tanto sintetico quanto (viste le reazioni allo stesso) detonante: ORARIO CONFERIMENTO RIFIUTI - Si ricorda alla cittadinanza che l'orario di conferimento dei rifiuti è dalle h 21:00 alle h 5:00 e che chi conferirà in orari diversi sarà passibile di sanzione. Pubblicato sul sito ufficiale del Comune, le previsioni sulla sua lettura, sulla comprensione e conseguente accettazione, davano per scontato che solo un paio di lettori, quindi cittadini interessati, avrebbero preso atto, adeguando i comportamenti a norme peraltro preesistenti. Mi sarei aspettato un paio di like, l'ormai ben noto e abusato "mi piace", quelli con il disegnino dell'OK con sfondo blu, rarissimame...

😍💞💘 𝓔𝓬𝓬𝓸, 𝓼𝓲𝓪𝓶𝓸 𝓲𝓷 𝓪.𝓓. 2025 💔💏💖

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L'astrologia è considerata una scienza prettamente soggettiva: è possibile credere negli oroscopi ovvero crederci affatto, senza che sia possibile un contraddittorio basato su realtà future impossibili da provare nell'immediato. I vari Branko, Fox, Simon, Brezsny e altri, noti astrologi professionisti, sui loro oroscopi ci campano, e hanno decine di migliaia di persone che credono (quasi) ciecamente alle loro previsioni. Che sono sempre bilanciate in modo da non scontentare alcuno. Se per un dato segno prevedono qualcosa di negativo, trovano il modo di bilanciare con almeno un pizzico di positività, che invogli chi fosse interessato a proseguire il proprio cammino, fiducioso che almeno una parte della previsione si avveri. La speranza è che quella parte sia la positiva, ovviamente... C'è invece una oroscopessa, o oroscopista, insomma un'astrologa, con un'esperienza ultramillenaria, che non ha mai sbagliato nel pevedere avvenimenti futuri, solitamente nefasti, regola...

Auguri in anteprima

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Cento passi

Leggo "passo" e lo penso come verbo (io passo, io sono passato, io passerò) che taglia le gambe al sogno d'immortalità che angoscia l'uomo da poco dopo nato a quando finisce ineludibilmente per "passare" alla sponda opposta al vivere. Leggo "passo"  e penso ai Watussi di Vianello, quelli che " altissimi negri,   ogni tre passi facciamo sei metri", incredibilmente sfuggito all'accetta del politicamente corretto, dove i negri sono rimasti negri senza peraltro cambiare il colore della loro pelle. Era il 1963.  Leggo "passo" e penso al piccolo passo per l'uomo, grande balzo per l'umanità di Neil Armstrong mettente piede sulla Luna. Era il 1969, e 55 anni dopo ancora gira voce che fosse tutta una montatura americana di risposta alla cagnetta Laika, la 'ricciolina' russa, che nel 1957 fu sacrificata in nome di un primato spaziale che da allora in poi sarebbe stato oggetto di ulteriori sacrifici, umani e finanziari...

"Il mare fino a qui", di Simona Fruzzetti

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Me lo sono trovato, come previsto, ieri al risveglio. Un romanzo breve, uno scorcio di vita racchiuso in una settimana, il racconto del rapporto tra due donne, vicendevolmente sconosciute, che nasce e finisce in un arco di tempo brevissimo.  Intenso, dove i dialoghi e le immagini che la fantasia della Fruzzetti ha saputo proiettare nel cielo limpido di un paesino del Galles hanno riempito giorno dopo giorno tutta la settimana. Dolcissimo, nel suo amarevole procedere, nel suo raccontare il rapporto, tanto breve quanto coinvolgente, tra le due donne, che dalla vita hanno avuto, entrambe, amore e dolore; ne racconta il modo di godere l'uno e affrontare l'altro in maniera quasi sinestetica da parte della protagonista del racconto, e assolutamente pragmatica da parte della (solo inizialmente) comprimaria. Una frase del racconto mi è rimasta impressa in modo particolare: " Non si può perdere qualcosa che non si è mai avuto". È quando quel qualcosa  c'è stato, lo si è av...

Pedonanti sulle strisce pedonali

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I pedoni sono tutelati dalla Costituzione. La loro protezione è implicitamente sancita dall'articolo sulle minoranze. In quell'articolo sono segnalate solo alcune categorie: i pedoni furono esclusi dalla citazione esplicita, poiché all'epoca della promulgazione risultavano essere la parte maggioritaria degli esseri umani in movimento. Solo molto successivamente, la Costituzione viene letta, non come tutela di tutti i cittadini, ma come uso e consumo di una maggioranza; che, per renderla più moderna, appena può tenta di cambiarla laddove non coincide con questa lettura. Ma questo è un altro discorso.... Col passare del tempo, questa maggioranza (dei pedoni) si è sfaldata. Ormai, dal risveglio del mattino al rientro serale o notturno sotto le lenzuola, l'uso di qualsiasi mezzo di locomozione ha preso il sopravvento sull'uso delle proprie gambe. Quindi, chi ancora le usa risulta in minoranza; che cala sempre più. Per proteggere questi sopravvissuti sono state create co...

Cammin facendo...

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  Oggi, 19 ottobre 2024, festeggio i miei primi 59 anni.  Di patente. Dei 24 anni precedenti da pedonante, mai dimenticati, oltre all'età, rimpiango le curiosità, le fantasie che già allora venivano sbrigliate dalla lettura di qualunque cosa fosse leggibile, le voglie e il piacere di un sapere che non passava esclusivamente dalla scuola. Allora camminavo e osservavo tutto, mi riempivo di immagini che sarebbero state soltanto mie; non avevo macchine fotografiche a immortalare quanto vedevo, le immagini stampate non limitavano la fantasia che di ogni cosa tracciava nella mia mente dagherrotipi ancora oggi splendidamente vivaci. Quegli anni  mi hanno visto camminare, pedalare, usare i mezzi pubblici... e il rimpianto di quel periodo va soprattutto a un modo di vivere che non conosceva la frenesia attuale. Si camminava, e più si era lenti nel passeggio più ci si arricchiva. Facendo la somma di questi due periodi, risulta evidente che mi trovo a -17 da un traguardo, oggetto ti...