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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Chiamala, se vuoi, recensione

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Sarà capitato anche a voi di avere un titolo in testa, aspettare il corriere, aprire il pacchetto...  e sentire nell'aria quella musica che fa  zum zum zum zum zum zum. A me è successo, ieri all'ora di pranzo e ancora mi risuona nella mente quello zum zum zum. A ogni zum  sento una specie di controcanto, che mi pare faccia, più o meno (ma molto più che meno), fesso fesso fesso . Alternati, con ritmo sincopato: fesso zum fesso zum fesso zum...  Ed è un controcanto ampiamente giustificato. Era successo che un amico, esperto e appassionato bibliofilo, parlocchiando del più e del meno di editoria varia, mi aveva consigliato la lettura di un libro, passandomene il titolo e l'autore. Quest'ultimo garanzia del prodotto stampato. Si era spinto più in là, offrendosi di prestarmelo una volta terminata la lettura. Non mi piace prestare libri e non mi piace riceverne in prestito. Mi darebbe l'impressione di dare mia moglie "in prestito" o pr...

Pedonanti sotto il sole di luglio

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I pedoni sono tutelati dalla Costituzione. La loro protezione è implicitamente sancita dall'articolo sulle minoranze. In quell'articolo sono segnalate solo alcune categorie: i pedoni furono esclusi dalla citazione esplicita, poiché all'epoca della promulgazione risultavano essere la parte maggioritaria degli esseri umani in movimento. (Solo molto successivamente, la Costituzione viene letta, non come tutela di tutti i cittadini, ma come uso e consumo di una maggioranza; che, per renderla più moderna, appena può tenta di cambiarla laddove non coincide con questa lettura. Ma questo è un altro discorso...). Col passare del tempo, questa maggioranza (dei pedoni) si è sfaldata. Ormai, dal risveglio del mattino al rientro serale o notturno sotto le lenzuola, l'uso di qualsiasi mezzo di locomozione ha preso il sopravvento sull'uso delle proprie gambe. Quindi, chi ancora le usa risulta in minoranza; che cala sempre più. Per proteggere questi sopravvissuti s...

Cellulare felino

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Sceneggiatura per un cortometraggio giallo. 'Corto', misurato in altezza. Domenica sera scorsa, vento afoso che tiene il cielo abbastanza terso. Sudori non colanti, ma quel sudore assoluto che se ti mettessi nudo ti sentiresti ugualmente vestito, di una patina velina fastidiosa... che non sarebbe sufficiente ad evitarti un fermo per oltraggio al pudore. Oltraggio al sudore... Decido di fare uno scatto in notturna del panorama marino e, se riesco, di una salva di fuochi pirotecnici programmati per la tarda serata nei dintorni. Di queste splendide immagini è pieno il web, facebook ne sforna almeno una al giorno, tutte foto talmente belle e nitide da farmi ritenere che siano fatte in laboratorio, magari riprese da figure a corredo di testi che ne illustrano ogni trucco messo in atto per la migliore riuscita degli scatti. Misure dell'obiettivo, filtri, posizione, esposizione, tempi, luminosità... Troppo complicato per la mia piccola mente, resa ottusa e refrattaria a ...

Era solo una gatta

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Era "solo" una gatta, e si chiamava Neve... A esser cavillosi, quasi sofisti, sicuramente pignoli, non è che si chiamasse così. L'avevamo chiamata così noi, quando si era presentata in giardino. Tutta bianca, candore di neve, appunto, a parte i due punti neri degli occhi e il rosato tenue dell'interno delle orecchie; un rosato tipo confetto, ma era femminuccia e non avevamo voluto confonderle le idee sul suo genere. Non faceva parte della nidiata che Micia (altra ex, anche lei 'andata' qualche mese fa) ci aveva scodellato in un sottoscala del giardino. Di una nidiata di quattro erano rimasti il Grigio e il Bianco (che nell'immagine è quello stravaccato sulla destra di Neve); un altro Grigio, gemello di questo sopravvissuto e il Nero erano spariti uno dopo l'altro. Quattro maschietti... senza disprezzo per le femmine, una benedizione. Liberi di scorrazzare ovunque all'esterno, contavamo sulla decimazione dei topi e, ci dicevano ma non è vero,...

Poesie dimenticate...

Cerchi qualcosa e non la trovi, magari 'na sciocchezza che non cambierebbe la tua giornata se la trovassi, ma poi ti impunti e butti all'aria la casa per cercarla, diventa un principio ("ricordo benissimo che c'era, non sono rincoglionito a tal punto", assicuri e ti assicuri), e nel bel mezzo del trambusto ti trovi per le mani un libriccino, umile, quasi insignificante tanto è minuscolo. Lo spulci indifferente, poi leggi, poi fai, come si dice, mente locale (non l'ho mai capita: quando si fa "mente locale" vai sempre a ravanare nel passato, e più questo è lontano e più vieni costretto a fare mente locale; bah!, misteri della fede), e ricordi da dove viene, chi te lo ha dato... ricostruisci  un ennesimo pezzetto della tua vita, uno di quei tanti scampoli trascurati poiché ritenuti ininfluenti sul cammino della tua esistenza. Cammino allora percorso al galoppo, poi andante con brio, poi divenuto trotto e, infine, passo trascinato... Poesiole, pens...