Dopo i tre giorni canonici, qualcuno risorgerà, altri giaceranno, comunque sugli scranni, comunque gaudenti a spese nostre.
Nella prima parte dello spettacolo, tipica commedia all'italiana, abbiamo sentito di tutto, sovente anche di più.
Armiamoci di tronchese da pota e sfrondiamo tutto quello che riteniamo fuori dalla realtà; sfiliamo i lombrichi infilati nell'amo, per fare abboccare chi sia convinto della buona fede di chi lancia la lenza; stendiamo il bianchetto sugli insulti, sul disprezzo che reciprocamente si sono scambiati i concorrenti, sui sondaggi, sui paroloni, sulle promesse...
Fatto questo, da quel che resta dovrebbe scaturire un voto meditato, un voto in cui si crede, un voto che comunque dovrebbe dare un volto nuovo a questa politica, macilenta, decrepita, respinta.
Lo so, abbiamo tutti la testa gonfia, prossima all'esplosione, per tutto quello che abbiamo sentito, per quel che è stato detto, e anche per quello che non si è sentito dire o a malapena accennato.
Guardiamo bene negli occhi chi andremo a votare; talvolta il viso nel suo totale potrebbe ingannare, portando a scelte affrettate, di cui già lunedì sera potremmo esser pentiti.
E non andiamo al seggio incazzati, rilassiamoci, una bella colazione, un pranzetto della domenica, due coccole prima di uscire di casa: in teoria, chiunque vinca non sarà la fine del mondo. Forse. Dipende da chi.
E non crediate di essere furbi non andando a votare, con la scusa di non appartenere a nessuna delle categorie in lizza: se pensate che sia opportunistico arrivare al sodo del dopo voto, sappiate che quello che dite di sentire adesso (che oggi è un 'sentito' comunque universale) potrebbe diventare permanente.
Per parte mia una figuraccia l'ho scampata, in campagna elettorale i gatti, per fortuna, sono stati ignorati. O, forse, non fu fortuna, ma conoscenza dei felini, se prima non dai loro da mangiare, col cavolo che stanno in braccio a farsi coccolare; e anche dopo è tutto da vedere.
Fermo restando che, comunque vadano le cose, non ci sarà alcun motivo per sganasciarsi di risate, né per chi va a votare, né per chi non va a votare, né per chi voterà scheda bianca, né per chi la coprirà d'insulti o schizzi osceni...
Chiosando, tanto per chiosare:
domani, o poidomani non lo so,
andrò a votare.
Vorrei votare per il meglio,
ma, detto francamente,
questo meglio non c'è,
o sarà che solo io non lo vedo.
Rischierei di votare per il peggio,
ma anche questo,
altrettanto francamente, non lo vedo.
Forse perché ritengo, magari sbagliando,
che cambiando i suonatori
la musica non possa esser diversa;
se non si cambia lo spartito,
sarò costretto a dare il voto
a chi ritengo sia il meno peggio.
E, per quanto possa valere nel conteggio,
non sarà moralmente un voto positivo.
Buon voto a tutti
Foto Fubirai |
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Foto Fubirai |
da Google |
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Chiosando, tanto per chiosare:
domani, o poidomani non lo so,
andrò a votare.
Vorrei votare per il meglio,
ma, detto francamente,
questo meglio non c'è,
o sarà che solo io non lo vedo.
Rischierei di votare per il peggio,
ma anche questo,
altrettanto francamente, non lo vedo.
Forse perché ritengo, magari sbagliando,
che cambiando i suonatori
la musica non possa esser diversa;
se non si cambia lo spartito,
sarò costretto a dare il voto
a chi ritengo sia il meno peggio.
E, per quanto possa valere nel conteggio,
non sarà moralmente un voto positivo.
Buon voto a tutti