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I giorni della memoria

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So che non è un pensare positivo, ma credo che se il ricordo del passato avesse una scadenza temporale, tipo gli alimenti o le medicine o la prescrizione nel campo penale, non sarebbe un male assoluto. Soprattutto per quanto riguarda gli eventi dolorosi della vita. Un anno, cinque anni, dieci anni... basterebbe inserire nei DNA soggettivi un limite prestabilito, scaduto il quale sarebbe possibile ricominciare da zero... "Scordammoce o' passato"  sarebbe forse la panacea di tanti mali. I ricordi, in fondo, sono soltanto un eterno rinnovarsi dei dolori, un perenne girare un coltello nella piaga, un ripetersi pervicace di martellate in testa... Senza che nulla possa cambiare o essere modificato. Con l'avanzare dell'età i giorni della memoria non sono più distinguibili, ogni giorno diventa "giorno della memoria", trecentosessantacinque giorni ogni anno, uno in più nei bisestili. Mi piacerebbe sapere se, e dove e come, sia possibile trovare il lato pos