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Visualizzazione dei post da 2018

Anno nuovo in vista, a prua

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L'anno vecchio se ne va, sale in soffitta o scende in cantina, finisce nella cartella delle pratiche finite, chiuse, non più modificabili. L'anno nuovo. un libro bianco, un po' di pagine a righe come indirizzo nella stesura di un diario, un po' di pagine a quadretti per riportare cifre, in nero quelle positive, in rosso quelle negative. Ma è corretto definire "vecchio" un anno di appena un anno?  Neanche il tempo di goderne la crescita, e già viene dato per morto. Dice: ma l'esperienza maturata in questo pur breve periodo si aggiungerà a quella degli anni precedenti, che sono tanti, creando un tesoro che accrescerà la Storia. Vero, un tesoro da cui attingere per migliorare il futuro... Ma chi si prende più la briga di rivedere il passato, di leggere la Storia, per trarre da essa il meglio ed  evitare il peggio che lutti e rovine ha provocato? ♈ ♉ ♊ ♋ ♌ ♍ ♎ ♏ ♐ ♑ ♒ ♓ Anno nuovo anche per chi soffre (di Raoul Follereau) Signore, insegn

Natale 2018, data storica

Oggi, 25 Dicembre 2018, alla quasi veneranda età di 926 mesi, per la prima, e per ora unica, volta in vita mia, ho fatto i fusilli. Temo che, vista l'abilità dimostrata, non sarà l'ultima. Fino a ieri, quando sentivo " Oggi fusilli ", continuavo a veleggiare per casa in assoluta libertà, in attesa di dare il mio contributo con le gambe sotto al tavolo, consumatore finale felicemente saziato. Dicevo, ed era ufficialmente riconosciuto, " Non li so fare ", giustamente compatito come incapace. Da oggi, al suono della trombetta, novello Garibaldi, dovrò rispondere " Obbedisco ", lavarmi bene bene le mani, asciugarle con la massima cura, e avviarmi al campo di lavoro. Sarò l'immagine spiccicata dello spot "Dal produttore al consumatore", una specie di km 0 dal tavoliere al piatto. Quelle in video sono le mie zampe anteriori in fase operativa.  In futuro vorrei imparare a farli anche con quelle posteriori (volgarmente dett

Il canto della pace

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Non è necessario essere credenti per apprezzare la musica e le parole di questa "canzone". Il fatto che venga riesumata per le festività natalizie nulla toglie al suo valore universale che, pur cantato in lingue diverse, nulla perde nel suo messaggio di pace. Lo metto come augurio generico, ciascuno lo legga e senta come gli pare. https://www.lastampa.it/2018/12/21/spettacoli/l-apos-anniversario-Ven0BssDxRbALpxJ6Sn8gJ/pagina.html AUGURI

"Per un bicchiere di latte"

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Il virgolettato indica chiaramente che si tratta del titolo di un libro. Ne avevo letto una recensione, piuttosto vaga per la verità, in vista della sua presentazione non ricordo più dove. A cui peraltro non avrei partecipato, dato che si sarebbe, forse, parlato di un argomento per me, ieri oggi domani, difficile da affrontare. Andare e fare scena muta non rientrava nelle mie corde. Ho preso il libro più o meno alla cieca, con la speranza (ma forse più con il timore...) di trovare risposte a domande contingenti. Risposte che già conoscevo. Nessuna prefazione; meglio così, le prefazioni limitano il campo, indirizzano già a qualcosa che magari non corrisponde a quello che si prova soggettivamente al termine di una lettura. E neanche postfazione; giunto alla fine di una lettura mi faccio un'idea tutta mia, che potrebbe non collimare con quella di colui che la propone. Latte: penso al primo alimento dei neonati, perlomeno quelli nati da mammiferi. Finite le poppate dal seno

Sulla cresta dell'onda

Nel tran-tran quotidiano ci sono eventi quasi ciclici, che si rincorrono e si propagano rapidamente per poi stemperarsi al sopraggiungere di altri fatti che sovrapponendosi a questi non li cancellano, diciamo che li mettono in pausa... tipo la vituperata pausa caffè. In principio fu una specie di coming out di personaggi noti, attori, presentatori, cantanti, giornalisti, che esponevano al pubblico la loro indigenza, cadutagli tra capo e collo dopo vite "spericolate", fatte soprattutto di gioco d'azzardo, di vita brillante, donne, sovente droga, di sprezzo non celato della scarsa propensione a spendacciare propria di chi i soldi se li suda e non può permettersi di buttarli in spese sopra la capacità pecuniaria disponibile. Se non ricordo male il filone fu iniziato dal 'Califfo', il quale nell'esporre la sua situazione di raggiunta miseria non aveva esitato a invocare la legge Bacchelli, quella che prevede aiuti concreti a persone che abbiano onorato le arti

Annunciazione

L'8 dicembre tutte le feste porta via... le altre, quelle già passate, già andate via per fatti loro. Nel mondo ci si prepara alla festa grande, quella che è quasi vigilia di un'altra ancora più grande: il Primo dell'Anno, noto anche come Capodanno. Nella trepida attesa di questo, prepariamoci alla festa prima detta, al Natale... Con la speranza che non sia rovinata da imprevisti. Chi vuole partecipare clicchi, pigi, sgnacchi sull' url qui sotto. https://www.facebook.com/MassimoTroisiRicomincioDaTe/videos/202337857321599/

Basta piangere, ridiamo un po'...

O, in alternativa, basta ridere e piangiamo un po', visto che altri motivi di pianto nun ce ne stanno più... https://www.facebook.com/leiene/videos/318859695614635/ E vediamo anche le cose belle, che meno male che la vita ce le passa... https://video.corriere.it/bimbo-disabile-impara-camminare-sua-fisioterapista-non-riesce-trattenere-lacrime/951f4752-f793-11e8-baf6-49fdfe8622d6

Risate e commozione

Risate contagiose...  https://www.facebook.com/alessiamoranipd/videos/389862288220810/ & Commozione contagiosa... https://video.corriere.it/commovente-spot-natale-che-costato-solo-50-euro-ma-che-diventato-virale/6315ea7e-ef1c-11e8-9117-0ca7fde26b4

Il vizio della violenza

Quello che segue, dopo questo mio superfluo corsivo, è un articolo del giornalista Martino Ciano, pubblicato nel 2017, con riferimento a scritti di Flaiano, inseriti nel suo Diario notturno  di fine anni '50. Da allora molte cose sono cambiate. Chiaramente in peggio; anzi, mi sia consentito, in molto peggio. Purtroppo la voce 'cambiamento' non offre a priori l'opzione positiva o negativa; purché cambiamento sia, solo il futuro dirà la giustezza della direzione presa. Succede in tutti i settori della vita, e ne prendiamo atto giorno dopo giorno... Nel suo articolo Martino elenca, in maniera sintetica, i vizi degli italiani. Di 'alcuni' vizi degli italiani... ché la lista completa credo sia troppo infinita per un elenco assolutamente esaustivo. In seguito splendido e acuto Autore di Zeig , già mi aveva dato la possibilità di un breve commento a quell'opera su questo blog.  Con la speranza che non mi richieda i diritti d'Autore... magari per festeggiare,

1968 - 2018

Sono passati cinquant'anni da quel lontano e quasi dimenticato '68. Gli studenti di allora sono ormai prossimi alla pensione, o sono già pensionati o in attesa che dall'alto arrivino i miracoli. Pubblico il comunicato come notizia, lasciando commenti e critiche a chi se ne intende. Voglio solo rilevare che questo risveglio è comunque segno di una vitalità che cinquant'anni di silenzio non hanno sopito.  Altrove c'è chi lotta contro l'aumento dei carburanti che, a confronto di queste rivendicazioni, a noi sembra rivolta d'importanza secondaria, se ignoriamo i motivi sotterranei che l'hanno provocata.  Altrove ancora, è prossimo un referendum per dare o meno sovvenzioni agli allevatori che non tagliano le corna alle loro mucche. Qui possiamo solo sorridere, compiaciuti che ci siano ancora al mondo cittadini senza guai che li distraggano... Spulciato da sapori politici questo comunicato chiede cose sacrosante; oltretutto espresso in maniera educata p

La settimana di Snoopy imprenditore

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In illo tempore

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In illo tempore  è l'incipit usuale di molti racconti evangelici. Indica un tempo senza tempo, comunque inteso come lontano, molto lontano. Ebbene, a quel tempo ,  tra le svariate attività che hanno occupato la mia vita, immagazzinate poi come esperienze, c'è anche quella di fiorista. Attenzione: fiorista, non fioraio. Venditore di fiori, non coltivatore degli stessi, anche se nell'uso comune i due termini si equivalgono. Mai avuto il pollice verde; semmai il mio pollice era nero... di inchiostro. Anche definirmi fiorista, a dire il vero, è una forzatura, un alzarmi di grado assolutamente abusivo... In realtà ero un aiuto-fiorista, e perfino così quell'abito mi starebbe molto largo. Era andata così: lei, la moglie, aveva voluto la bicicletta del negozio di fiori e io dovevo pedalare. Nel vero senso della parola: non aveva la patente e non la voleva, da qui le levatacce prima dell'alba per portarla al mercato specifico per fioristi, le consegne delle varie compo

Illusione magica

Forse lo hanno visto tutti... lo metto sul blog per tenerlo in memoria per quando sarò vecchio, triste e stanco. Se poi qualcuno no lo avesse visto, eccolo qui. disponibile come passatempo. https://video.corriere.it/campione-mondiale-magia-2018-ecco-suo-trucco-le-carte/7702af5a-e7f0-11e8-b8c4-2c4605eeaad

Meditazione di un giovedì qualunque

https://www.facebook.com/epccattelan/videos/272576150034837/

Riciclo di poesia

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Da un libretto, piccolo quanto prezioso, editato nel 1984 da Ruggero Battaglini, editore in Parma, nel 1984, prendo, tra altre di Autori vari, questa poesia in vernacolo romagnolo. Non c'è un motivo particolare per offrirla: semplicemente mi piace e se qualcosa piace il condividerla raddoppia il piacere. Alitata da Leonardo Maltoni nel 1979. Di questo Autore so poco, l'ho scoperto e apprezzato abboccando all' "amo" gettatomi da Ruggero, e che qui ancora ringrazio. Giornalista, scrittore, insegnante, nato nel '36 a Cesenatico e morto, giustamente rimpianto dalla Romagna tutta, a Cesena nel 2016. E poeta, che definire dialettale sarebbe riduttivo. A questa ho fatto seguire la lettura di altre sue poesie, sempre in romagnolo, e tutte mi hanno lasciato un misto di dolcezza amarognola, quasi il ricordo dei rametti di dulcamara che suggevo da ragazzino nei tempi di colonia marina. Di Leo Mantoni propongo questa poiché la trovo divertentemente sentimentale. Chi