domenica 30 dicembre 2018

Anno nuovo in vista, a prua

Anno nuovo anche per chi soffre
L'anno vecchio se ne va, sale in soffitta o scende in cantina, finisce nella cartella delle pratiche finite, chiuse, non più modificabili.
L'anno nuovo. un libro bianco, un po' di pagine a righe come indirizzo nella stesura di un diario, un po' di pagine a quadretti per riportare cifre, in nero quelle positive, in rosso quelle negative.
Ma è corretto definire "vecchio" un anno di appena un anno? 
Neanche il tempo di goderne la crescita, e già viene dato per morto.
Dice: ma l'esperienza maturata in questo pur breve periodo si aggiungerà a quella degli anni precedenti, che sono tanti, creando un tesoro che accrescerà la Storia.
Vero, un tesoro da cui attingere per migliorare il futuro...
Ma chi si prende più la briga di rivedere il passato, di leggere la Storia, per trarre da essa il meglio ed  evitare il peggio che lutti e rovine ha provocato?

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Anno nuovo anche per chi soffre
(di Raoul Follereau)
Signore, insegnaci a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che amiamo.
Insegnaci a pensare agli altri
ed amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Signore, facci la grazia di capire che ad ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morir di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.
Signore,
abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
E non permettere più,
Signore,
che noi viviamo felici da soli.

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Bambini in cattedra
Il 2019 sarà l'anno buono per ascoltarli?
Avere ignorato fino ad oggi il loro allarme, la loro paura, non fa ben sperare.
Riusciremo (riusciranno?...) a far sì che il loro allarme, la loro paura,
siano finalmente recepiti e fatti nostri?
Noi vecchi siamo già morti, facciamo qualcosa perché loro vivano. 


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La solidarietà più semplice

Chi bussa alla tua porta non è mai un estraneo,
a meno che tu non lo veda come tale.

Chi ha fame non è mai un altro.
 Chi ha sete non è mai un altro.
Chi è malato non è mai un altro.
Chi è depresso, disperato, non è mai un altro.

Sono io che, avendo fame, sono stato nutrito.
Sono io  che, avendo sete, sono stato dissetato.
Sono io che, malato, sono stato curato.
Sono io che, depresso, disperato, sono stato consolato.

Da chi non mi ha visto come un estraneo,
ma soltanto come una persona,
come un amico, come un fratello.

IO è destinato a morire, NOI può essere eterno
solo se IO si renderà conto che solo NOI è il futuro.


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✌️...✌️ ✌️e✌️ ✌️che✌️ ✌️Buon✌️ ✌️Anno✌️ ✌️sia✌️ ✌️...✌️



2 commenti:

  1. La storia maestra di vita? Forse, ma solo secondo astratte teorie. In pratica e da millenni gli individui hanno sempe agito secondo le leggi dell'egoismo utilitario,che sono l'istinto di conservazione e l'istinto di sopraffazione. Ciao cari Pietro ed Elena. Vi abbraccio.

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    1. Carissimo Roger, il punto interrogativo sulla lettura della Storia non è casuale. Per il poco che so, per me è Storia qualunque cosa insegni, di bene o di male. Ad esempio, terra-terra: settimana scorsa, nel piantare un chiodo nel muro per appendere un quadro, mi sono appioppato una solenne martellata sul dito... A parte il fatto che i quadri, per stare attaccati non hanno più avuto necessità del chiodo, ieri ci ho riprovato, tenendo il chiodo con una pinza a becco. Ho ricordato l'insegnamento di un piccolo evento, testé passato alla Storia. Una sciocchezza, a confronto di fatti del passato, remoto o recente, che risultano dai resoconti della Storia, ma vengono allegramente ignorati. Fino a quando ci si pesterà nuovamente il dito... rimuginando contro il padreterno, contro tutti i santi, contro a tutto e a tutti... addossando loro le colpe di una voluta ignoranza, appunto, della Storia.
      Fermo restando che hai pienamente ragione sull'egoismo ormai smisurato che impera, e che poche speranze dà a una rinascita di una umanità ormai morta e sepolta.
      Ricambiamo l'abbraccio, e che il 2019 ti porti tutto, salute in primis... il resto, se c'è tanto meglio è.
      (Intanto contribuisci [felice?] alla lotta alla povertà...).

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