Natale 2018, data storica
Oggi, 25 Dicembre 2018, alla quasi veneranda età di 926 mesi, per la prima, e per ora unica, volta in vita mia, ho fatto i fusilli.
Temo che, vista l'abilità dimostrata, non sarà l'ultima.
Fino a ieri, quando sentivo "Oggi fusilli", continuavo a veleggiare per casa in assoluta libertà, in attesa di dare il mio contributo con le gambe sotto al tavolo, consumatore finale felicemente saziato.
Dicevo, ed era ufficialmente riconosciuto, "Non li so fare", giustamente compatito come incapace.
Da oggi, al suono della trombetta, novello Garibaldi, dovrò rispondere "Obbedisco", lavarmi bene bene le mani, asciugarle con la massima cura, e avviarmi al campo di lavoro.
Sarò l'immagine spiccicata dello spot "Dal produttore al consumatore", una specie di km 0 dal tavoliere al piatto.
Quelle in video sono le mie zampe anteriori in fase operativa.
In futuro vorrei imparare a farli anche con quelle posteriori (volgarmente dette 'piedi), per presentare la performance a Tu sì que vales; forse sbaraglierei tutta la concorrenza.
Le ragazze di casa sono astute, e non perderanno questa incredibile tarda occasione che ho loro offerto.
Prendo lo spunto per ribadire gli auguri a tutto il web. Chi vuole può prendere tutti quelli che servono, per tutti i gusti e per tutte le salse.
I miei oggi sono al ragù: questo, per ora, è fuori dalle mie capacità, ma finché c'è vita c'è speranza.
La breccia si è aperta.
Non ho mai fatto i fusilli a mano. Da me si fanno al massimo le orecchiette, o le tagliatelle.
RispondiEliminaComunque sembrano perfetti.
Buon Natale a te e alla tua famiglia.
Un bacio.
Le orecchiette migliori sono delle tue parti, le tagliatelle sono universali, i fusilli /questo tipo di fusilli) sono tipici della Calabria. Il prossimo passo sono gli gnocchi, che, se ho ben capito, hanno un modus operandi simile alle orecchiette; qui è il pollice ad essere impegnato, nello gnocco lo è la forchetta.
EliminaAlla fine lo gnocco sono io: stare per decenni lontano dalla cucina e poi caderci dentro per lavoretti così banali. Di questo passo finirò per imparare anche a fare l'uovo sodo... Mi sento già chef pluristellato... modestia a parte.
Augurissimi anche a te e a chi ti vuole bene (e, ma solo per Natale, anche a chi non te ne vuole che, per incredibile che sia, c'è).
Ciau y beso.
Da me a Natale si fa la pasta al forno :)
RispondiEliminaTanti auguri!!
Simo, la pasta al forno è piatto per tute le stagioni. Negli anni '50 era presente anche sulle spiagge in pieno agosto, con sabbiolate (ex tavolate) che radunavano asciugamani e affamati in un'allegra e casinista ammucchiata. Non c'erano invitati e neppure infiltrati: chi c'era c'era, e se prima dell'abbuffata era uno sconosciuto, alla fine del fiero pasto era un amicone di sempre. E poi il bagno da incoscienti, altro che le tre ore di siesta....
EliminaQuando le spiagge erano veramente di tutti...
E così dal Natale siamo già arrivati a Ferragosto... mamma mia, come vola il tempo...
Auguri anche a te, con abbraccio e bacino.
Complimenti! E auguri di cuore di Buone Feste! Saluti cordiali da Palermo.
RispondiEliminaGrazie, Maria, ricambio di cuore. Quelli di Natale sono un po' stagionati, ma non sono avanzi; quelli per il nuovo anno sono ancora impacchettati, ci metto il francobollo di un bacio e te li mando.
EliminaE li mando anche a tutta la zona etnea, così crudamente colpita in una notte che avrebbe dovuto essere specificamente serena. Penso soprattutto ai bambini, che di questo Natale avranno un ricordo di terrore che cento altri Natali felici non riusciranno a cancellare.
E comunque sei un ragazzino! Buon 2019!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiElimina