Una bella giornata
Preambolo, per rompere il ghiaccio. Troia: è la città immortalata da Omero, con le sue passioni, il suo coraggio e le sue ingenuità. Riportarne qui la sua storia sarebbe fare sfoggio di una cultura che è ormai, dalle elementari, entrata nel sapere comune. Vuoi per il cavallo, vuoi per il nome della città, entrato di forza nell'intercalare quotidiano. Raramente in tono scherzoso, sovente come presa d'atto di una genitorialità quantomeno ambigua. Troia è anche una ridente cittadina del foggiano (‘ridente’, poiché si usa definire così ogni paesotto che non sia più borgo e non ancora città). Con un nome così, il ‘ridente’ stride un po’, ma contenti i paesani, contenti tutti. Tra l’altro, nella sua storia c’è un fatto curioso che non sono riuscito a spiegarmi: nel suo stemma originario era raffigurata una scrofa allattante dei maialini e il nome della città era diverso; nel 1500 la scrofa era stata sostituita da un’anfora con dei serpenti in essa inzuppati, e il nome era stato c