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Meccanica celeste

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Ho letto questo libro attirato da una recensione su Facebook, su cui non sempre queste rispondono al reale valore dei testi, forzando talvolta a un acquisto di tipo prettamente commerciale.   Premiato nel 2017 con lo Stresa, e giร  il fatto mi aveva lasciato perplesso poichรฉ da sempre guardo con diffidenza ai premi librari troppo altisonanti; in piรน il titolo mi dissuadeva dall'iniziarne la lettura per via di una " meccanica"   che mi aveva portato a ritenerlo zeppo di matematiche che, ancorchรฉ   celesti , non erano proprio pane per i miei denti. Presentato come romanzo, dopo poche pagine mi sono reso conto che, sรฌ, di un romanzo si tratta, ma non un romanzo di quelli a perdere, di quelli che, terminata la lettura, pensi " avanti un altro! " e lo passi direttamente nel dimenticatoio.   C'รจ di tutto in questo lungo racconto, dal bucolico al teologico, dal tragico al comico, al filosofico... ogni capitolo costringe a una sosta per approfondire in sรฉ quanto lett

Auguri scaramantici

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Universo Simona

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Si dice: a caval donato... Se poi quel caval donato si rivela un puledro veloce, brioso, allegro... ti rendi conto che per appagare lo stomaco non รจ necessario un lauto pasto. Sovente basta un pasticcino alla crema, offerto al momento giusto, gustato socchiudendo gli occhi, estraniandosi da quello che succede intorno, ignorando quello che di brutto avviene in un periodo che dovrebbe parlare di sola dolcezza e serenitร . Nel breve racconto che la Fruzzetti (Simona per gli amici, Simo per i suoi amici lettori; quindi per tutti) propone (e offre a 0 euri e 0 centesimi per un breve periodo, come dono natalizio) la dolcezza e la serenitร  traboccano come da una tazza di cioccolata calda riempita per distrazione oltre l'orlo. Il tempo di sorseggiare un drink e il racconto passa nei "giร  letto", senza escludere la possibilitร  di una rilettura, magari carezzando un gatto, quando la frenesia del tempo natalizio rischia di mandare in tilt anche il piรน pacioso dei lettori. Grazie Simo

Aspettando Natale

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Ho passato l'infanzia, l'adolescenza e la prima maturitร  circondato da persone disabili. Ma non le chiamavamo disabili: per noi tutti erano semplicemente invalidi. Erano ciechi, monchi, sordomuti, sciancati, focomelici (ma questa 'specialitร ' l'ho appresa molti anni dopo)... ma anche scemi, epilettici... e vecchi, alcuni bavosi e strani. Non erano diversi da noi, anche noi eravamo invalidi, mancanti di qualcosa: chi di un papร , chi di una mamma, i piรน di entrambi. Mia madre era morta prima che 'facessi' i due anni, mio padre mi dicevano che 'stava' in ospedale, ma avevo saputo che invece 'stava' in carcere; non ho mai chiesto il perchรฉ, nรฉ me lo sono mai chiesto. Quando mi avevano portato a salutarlo era uno sconosciuto, come tanti altri che in seguito avrei imparato a conoscere, alcuni ad apprezzare, altri meno, altri meno assai. Era da poco finita la guerra (la seconda, per non invecchiarmi piรน del necessario), ed ero stato ospitato in un

Premierato e dubbi filologici

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Premierato , ovvero elezione diretta del Presidente del Consiglio. Se ne parla, chi a favore e chi contro, semplificandone la natura con una ingenuitร  angosciante.  Elezione diretta del Presidente del Consiglio, si dice... che aprirร  la strada a quella, sempre diretta, del Presidente della Repubblica.  Sarร  il popolo, si dice, a scegliere da chi vuole essere governato, non piรน dai partiti, come successo dall'immediato dopoguerra in poi.  Eletto dal popolo, senza interferenze di terzi, senza ricorsi al ballottaggi o trattative piรน o meno sottobanco: se la quota raggiunta fosse superiore a un minimo (ancora da stabilire) ma non sufficiente a governare, un premio di maggioranza la arrotonderebbe al 55% richiesto per l'ascesa al soglio. Di chi?   Letto cosรฌ come presentato fa pensare a una, diciamo, trentina di milioni di soggetti che avanzano la propria candidatura personale, distribuendo volantini tra parenti e amici per ottenere piรน voti per raggiungere il quorum  minimo. Eh, sรฌ

Lettera aperta a KIA Italia

Gentile signora Kia,       salto i preamboli, tipo quanto รจ bella lei, quanto รจ buona lei e quanto รจ umana, di fantozziana memoria, poichรฉ alla fine di questo racconto potrebbero sembrare lodi da presa in giro. Passo subito al 'dunque' di questo scritto, che non vuole essere un pamphlet, ma la semplice, e spero chiara, descrizione di un fatto che mi ha leggermente basito. Esattamente un anno fa ho avuto la fortunosa idea (senza ironia, veramente) di acquistare una sua vettura. Fortunosa poichรฉ la Concessionaria di vendita non era nei miei piani di acquisto; ci ero passato davanti mentre ero di passaggio per andare a visionare altre marche. Vista, piaciuta, comprata...  Piccola di cilindrata, a mia misura come carcassa esterna e interna, moderna quanto basta; sul prezzo non metto lingua, poichรฉ ormai รจ difficile, se non impossibile, la comparazione sia con i famosi prezzi di una volta che con gli attuali, dove se non รจ zuppa รจ pan bagnato: non sono piรน i mille o duemila euro ch

Cammin facendo

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Sono nato in una terra inzuppata nel mare, i primi vagiti erano lacrime di sale. Ho affrontato strade da subito in salita, le ho percorse, gattonando prima, molto camminando poi, sovente correndo, talvolta arrancando.  Con piรน di metร  del cammino superata, la strada era in piano o in dolce discesa; ma un brutto mattino me la son ritrovata nuovamente in salita, ripida e sconnessa. L’ho affrontata, e in quest’ultimo tratto ho incontrato vermi in sembianze umane, con il cuore chiuso in un conto alla banca o in uno stupido fasullo sentore di potenza: monnezza, che tutta l’aria intorno ammorba.  Ma ho anche trovato fiori di campo, umili, immersi in un perpetuo precariato, creato da blatte che vanno decretando, gentaglia che taglia, la benda sugli occhi, e decide chi vivere puรฒ e chi deve morire. Questi fiori hanno profumo di speranza, persone che del mestiere fanno missione e che sopra le cure distendono amore. Li ho benedetti ieri e li benedico ancora: รจ grazie a questi fiori che pietร  non

Un camice di troppo

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Simona Fruzzetti รจ giร  ben conosciuta per la pubblicazione di precedenti libri, tutti ambientati nel nord dell'Europa, tutti ugualmente apprezzati per la simpatia ironica dei personaggi, dei quali evidenzia tic e pregi, sempre in una cornice di una (quasi) pacifica convivenza. Quella serena convivenza che in un non ben definibile altrove รจ ormai un ricordo, che si allontana sempre piรน, a ritroso nel tempo.  Per chi ama la sintesi: delizioso e deliziante, piacevole e rilassante. Per chi, invece, ne vuol sapere di piรน e ha due minuti di tempo da perdere, ecco il commento di un antico e vecchio lettore. La premessa e l'epilogo offrono uno spaccato di quella che รจ ed era la sanitร  inglese, affatto dissimile da quella che รจ ed era quella italiana. Qui come lร  si sta arrivando allo sfascio totale di quanto fu fiore all'occhiello di queste Nazioni nei decenni successivi all'ultimo conflitto mondiale.  Su questa constatazione versiamo l'ennesima lacrima di rimpianto e passi

Memento homo quia pulvis es...

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Ei fu . Siccome immobile, Dato il mortal sospiro,  Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro, Cosรฌ percossa, attonita La terra al nunzio sta, Muta pensando all'ultima Ora dell'uom fatale; Nรฉ sa quando una simile Orma di pie' mortale La sua cruenta polvere A calpestar verrร . Lui folgorante in solio Vide il mio genio e  non  tacque, Quando, con vece assidua, Cadde, risorse e giacque, Di mille voci al sonito Mista la sua non ha: Vergin di livida invidia E con  costante attacco, Sorge ora indignato al subito Sparir di tanto raggio:   E scioglie all'urna un diario                                                                                 Che forse non morrร . Ecco, in questo inizio della nota poesia manzoniana, a parte alcuni ritocchi, si puรฒ riassumere il contenuto di questo lungo ' cantico ' in memoria del personaggio che, nel male e nel bene, ha lasciato nel ventesimo, e in questo ventunesimo, secolo un'impronta che sarร  studiata nei millenni a venir

Domenica, 23 luglio, ghiacciolo al limone

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  Fa caldo, rinfreschiamoci divagando un po', senza pietร . รˆ in atto una campagna che invita all'adesione a un prestito, detto "dei Pensionati". Lanciato dall'INPS, e diretto ai suoi pensionati, compresi quelli delle gestioni a lei accorpate. Martellante, seccante, indisponente, asfissiante. Decine di messaggi sul cellulare, al giorno. "Prestito facile", "Occasione per gli over...", diretto a quelli che alla vita non chiedono piรน nulla... si limitano a raccogliere quanto seminato, in positivo e in negativo. A ogni chiusura di bilancio, INPS piange per il secchio bucato da cui i miliardi escono che neanche l'acqua dai colapasta. In questo "spot", ripeto ormai ossessionante, dร  l'idea di avere troppi liquidi, un Ente Paperone i cui depositi stanno per scoppiare per un "troppo pieno" che sarebbe affascinante in prospettiva di elargizioni future sicure nei cedolini mensili di quei pensionati, oggi oggetto di limature cos

Succede...

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Succede che in un condominio, subito dall'entrata ci si affacci verso il fondo dell'unica scala del caseggiato e si presenti questo spettacolo di abominevole abuso degli spazi condominiali. Succede che questa presa d'atto avvenga dopo decenni dal compimento dell'occupazione. Succede che al fondo di quella scala esista un solo alloggio. Succede che da quell'ultima parte di scala gli altri condomini scendano esclusivamente quando hanno bisogno di qualcosa, di un favore, anche solo di un cacciavite o di una scala o di una sigaretta, ovvero per protestare per un qualcosa che non va come dovrebbe: l'autoclave bloccato, la luce scale, il portone d'entrata che fa i capricci... Succede che la prima e unica protesta verso il fattaccio sia stata avanzata oggi, dopo una trentina d'anni dalla creazione del condominio, da un condomino estivo,  definito tale per il fatto che, avendo a suo tempo acquistato un piccolo alloggio, lo sfrutta con visite estive o nei ponti c