martedì 28 ottobre 2014

Pubblicità Progresso

Siamo immersi nel guano, in ogni settore della vita quotidiana.
Ci stiamo affondando, in questo elemento, e visto che non c'è verso di uscirne, anzi le previsioni ci danno prossimi all'affogamento, l'unico modo per sopravvivere è di alleggerire la mente dai troppi pensieri che la opprimono.
La lettura è uno dei modi più spicci e meno onerosi per raggiungere lo scopo.
Se poi questo leggere invita al sorriso, sarà un collarino che terrà la testa a galla, in attesa di improbabili tempi migliori.
"La notte dei truzzi" è un libro di 300 pagine cartacee (quindi eventualmente riciclabile come carta ovvero come sostegno d'emergenza a sedie o tavoli traballanti), tutte da leggere e, garantito al limone, tutte da gustare.
L'Autore è un giovane che, nonostante questa grave invidiabile pecca, scrive bene.
Espressivamente e, per strano che possa sembrare, anche grammaticalmente.
Se a chi leggerà questo tometto non dovesse sgorgare il sorriso salvavita, vorrà dire che è senza speranza (quel lettore), ormai talmente immerso nel guano citato da risultare irrecuperabile.
Per chiariment, critiche, insulti, querele (ma anche, diovolesse, per baci abbracci cotillons) il giovanotto è rintracciabile sia su Blogger (www.obbrobbrio.it) che su Facebook (www.facebook/obbrobbrio) e pure su Twitter (@obbrobbrio).
L'Autore, già preda dell'ordinaria follia che ormai ha contagiato un po' tutti (bene descritta nell'ultima immagine di questo post), altro che ebole o legionelle, in fase di trattativa privata è disponibile all'invereconda offerta del 2x1, purché almeno uno dei due risulti regolarmente acquistato.

La notte dei truzzifrontespizio


La notte dei truzziultima di copertina
Alessandro Cassano, autore de La notte dei truzzi,
in un autoscatto (volgarmente detto selfie) recente,
in occasione della presentazione del volume
Come già chiaramente esposto dal titolo, questa è una proposta promozionale parzialmente gratuita, una vera Pubblicità Progresso, quindi con fini no profit.
Gratuita fino alla 100millesima copia venduta; dopodiché è previsto un lauto riconoscimento, che sarà devoluto a favore della Fondazione Gatti Affamati, di cui sono unico socio, senza discriminazioni sul colore del pelo o sulla veganità o sul randagismo.  




domenica 26 ottobre 2014

Blogger&Facebook: vista su un compleanno



Più per togliermi uno sfizio che per convinzione, mi ero messo a bazzicare su feisbuck, per ricevere notizie le più disparate, voci di vita quotidiana, poesie, massime, comunicazioni, punti di vista...
Entrato nel "giro" avevo iniziato a commentare i vari post (non sapevo se 'anche' là fossero definiti così), le immagini, i video e qualunque voce suscitasse il mio interesse.
Là, chi non vuole commentare lascia un segno del passaggio cliccando su "mi piace", l'ok col pollice alzato e le altre dita rattrappite verso il palmo, che dice tutto senza dire niente.
E avevo iniziato anche a postare (vedi la parentesi precedente) immagini e noterelle, tutte cosine leggere, niente impegnative.
Avevo notato, nel mio nuotare in quel mare senza confini definiti, che quasi ogni giorno c'erano annunci di onomastici, compleanni, anniversari, con profferte chilometriche di auguri.
Cui partecipavo, accodandomi, pur non conoscendo chi altri li porgeva né, tanto meno, i fortunati ricevitori.
Salvo qualche raro caso, tale da "costringermi" a una partecipazione augurale più sentita e consapevole e partecipativa.
Nel corso della mia vita ero stato sempre restio alla divulgazione di informazioni che portassero chiunque a partecipare, da esterni, a quelle che sono definite feste personali.
Tipo, appunto, i compleanni, in cui se non viene divulgata la data fatidica, questa resta conosciuta più che altro in ambito familiare o strettamente amicale.
Per l'onomastico, ossia la festa del proprio nome (che altri, a tempo debito, avevano scelto senza neanche consultare l'interessato), basta conoscere il nome e prendere atto che in un dato giorno quel nome risulta in calendario, per avviare la sequela di auguri.
A pensarci bene abbastanza stupidini, poiché appaiono solo una conferma che un tizio porta un nome legato a un giorno specifico dell'anno.
Forse questa riservatezza era stata in passato freno naturale al ricevimento di auguri, in particolare per il mio compleanno.
Vedendo su feisbuck il fiume augurale continuo, mi era venuto il ghiribizzo (senile? infantile?) di ricevere anch'io, per una volta nella vita, auguri e abbracci (e pure qualche bacio, che non guasta mai e dà più sapore all'augurio).
Soprattutto nel periodo di prima giovinezza avevo passato tanti compleanni in solitudine, sì da avere talvolta dei dubbi sulla data esatta teoricamente da festeggiare.
Ma non potevo e non volevo ignorare la tradizione ultradecennale che mi aveva portato quasi a nascondere il giorno della mia nascita.
Avevo quindi pensato di "raccontare" questo evento, senza svelarne precisamente e chiaramente la data.
Così, qualche tempo fa, mi ero inventato questo surrogato di notizia, specifico per feisbuck, una specie di anagramma, con scritta, immagine e numero, pesante. 
Quasi un nebuloso invito a partecipare le felicitazioni per un traguardo (per me importante) raggiunto.
Ero talmente sicuro che il messaggio fosse chiaro, che avevo ripulito sia il pc che lo smart da tutte le comunicazioni vecchie, per fare posto alla miriade di auguri che pensavo sarebbero arrivati.
Dopo tanti anni di digiuno, c'era in vista una scorpacciata da indigestione...
Risultato finale: avevo ricevuto quattro "mi piace" senza alcun commento, e un "mi piace" con commento generico sulla vecchiaia.
Non espressamente la mia.
Forse l'anagramma era difficile da risolvere, troppo criptato; fatto sta che mi ero ritrovato a bocca asciutta e pancia vuota.
Vabbé, un anno vale l'altro, sarà per il prossimo...
A questo punto, però, avevo condiviso il ghiribizzo su blogger.
Passata la festa gabbatu lu santu, si dice, ma c'era la curiosità, sempre infantil/senile, di leggere altre reazioni, di vedere se l'anagramma sarebbe stato risolto in quest'altro sito.
Senza confronto: Blogger ha battuto Facebook alla grande, senza freddi e inespressivi "mi piace", toccando in tutti i commenti il generico dell'età ampiamente adulta con il pizzico di richiamo alla mia personale (ormai bene avviata) vecchiaia.
Un solo accenno, dubitativo, che si trattasse di un compleanno.
Come detto, sarà per l'anno prossimo.
Sempre che l'arbitro non dia il doppio fischio di fine partita che, per quanto atteso e inevitabile, è sempre scocciante.





mercoledì 22 ottobre 2014

Senza titolo


La vita è come un fico d'India: se vuoi raccoglierne i frutti devi mettere in conto che qualche spina ti possa ferire..
Solo che le spine della vita ti penetrano nella pelle, e ci restano fino alla fine.
Ho "giocato" tutte le partite di questa esistenza: infanzia, adolescenza, maturità...
Tutte vinte, più o meno alla grande.
Adesso è l'ora dell'ultima gara, quella della vecchiaia: la fregatura sono i minuti di recupero, che vengono annunciati solo giorno dopo giorno, con la prospettiva che comunque sarà una partita persa in partenza.
Senza neanche la soddisfazione di poter gridare all'arbitro "cornuto" finché la partita non è finita.
Permaloso com'è mi darebbe cartellino rosso e squalifica garantita, senza neanche la possibilità di ricorso ad alcun TAR.
La vita è come un fico d'India: se vuoi raccoglierne i frutti devi mettere in conto che qualche spina ti possa ferire..
Solo che le spine della vita ti penetrano nella pelle, e ci restano fino alla fine.
Ho "giocato" tutte le partite di questa esistenza: infanzia, adolescenza, maturità...
Tutte vinte, più o meno alla grande.
Adesso è l'ora dell'ultima gara, quella della vecchiaia: la fregatura sono i minuti di recupero, che vengono annunciati solo giorno dopo giorno, con la prospettiva che comunque sarà una partita persa in partenza.
Senza neanche la soddisfazione di poter gridare all'arbitro "cornuto" finché la partita non è finita. 
Permaloso com'è mi darebbe cartellino rosso e squalifica garantita, senza neanche la possibilità di ricorso ad alcun TAR.
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