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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Spubblicità e Regresso

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Premessa: sono imbufalito. Lo so, siamo un po' tutti imbufaliti, ciascuno per questo o quel motivo. Sovente per più motivi. E, di solito, non siamo imbufaliti tanto per passare il tempo. Tra i non pochi motivi che mi consentono di essere nella marea dei più, oggi se ne è aggiunto un altro, parlare del quale mi sta mandando fuori di testa. E da imbufalito, che ha un che di bucolico, mi fa letteralmente incazzare. Incazzato nero... che se mi vede un ministro dell'interno oggi à la mode mi prende di peso e mi risbatte là donde ritiene io sia fuggito. Non ho né i mezzi né, forse, la capacità di metterlo in atto, ma un pensierino ricorrente mi porta a una bomba. Non a quelle virtuali, o alle cosiddette fake news , penso a una vera bomba, di quelle che quando esplodono finiscono in prima pagina, sia sui giornali che nei notiziari televisivi. Vabbé, datti una calmata e racconta, rendi partecipe quella piccola parte di mondo che ti leggerà di quale accidente stai parlando. Scri

Vendemmiando

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Tempo di vendemmia, quanta allegria, quanta poesia... Grappoli dorati e grappoli corvini che chiedono solo d'essere raccolti... Quelli che restano, ché uccelli, topi e chiss'altri hanno già banchettato, piluccandosi gli acini neonati ritenuti maturi, già da luglio. Ma tant'è, com'è bello andar a vendemmiar... Un rito che risale, pare, ai tempi di Noè, o a qualcun altro che non ricordo. Ma Noè basta e avanza. Si parte la mattina, armati di tutto punto, secchiellini e secchielloni, forbici, cappellino con visiera per il sole, scale a cinque e sette gradini... Si parte fischiettando, si parte da leoni. Al mattino ci si sente bucolici... " La nebbia a gl'irti colli. .."... e c'è un sole che spacca... E quanto al mare che " urla e biancheggia "... tornasse quello che camminava sulle acque, ci pattinerebbe, nel mare laggiù... calmo e placido, che manco il Piave nell'introduttiva del 24 maggio... Ma quanta poesia... Alla sera, poesia

Inferno

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Al rotondamento di quel bilancio mancavano esattamente € 113,50 (centotredicivirgolacinquanta 'miserabili'centesimidieuro). Eccheccevò... Così  monssù travet  si era messo all'opera, e non ci aveva messo troppo a scoprire che, in tutta Italia, una sola persona mancava all'appello.  Dalla sommaria verifica era emerso che una certa Elena X latitava dall’ elenco . Nel quale, peraltro, non aveva mai figurato in tutta la sua vita. Pertanto: “ Gentile Signora, Le comunichiamo, per conto dell’Amministrazione Finanziaria-Sportello Abbonamenti TV, che il Suo nominativo, all’indirizzo su indicato  (l’indirizzo di inoltro di questa corrispondenza ), non risulta presente negli elenchi degli abbonati alla televisione ”. A seguire, il richiamo al d.r.l. 246/1938 e le sanzioni per il mancato adempimento di questo “dovere”. Allegati: una cartolina per comunicare l’eventuale codice di abbonamento in corso e il bollettino postale per il pronto versamento onde “ evitare quals

Nuove perle

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Ecco, uno apre un post, si ritrova con l'immagine di un libro e, giustamente, pensa: uffa!, un'altra barbosa recensione... Bene, ammesso che ciò possa invogliare alla lettura, questa non è una recensione, non vuole esserlo, perlomeno non del tutto. Parzialmente sì, lo è, ma solo come spunto a considerazioni che esulano un po' (tanto) da quello che è il contenuto del libro stesso. Ho letto il libro, questo di cui a fianco vedete la copertina. Ne parlo a modo mio, senza pretendere che il pensiero sia condiviso. È solo un'opinione, una delle tante, certamente non tra le più qualificate. Quando leggo un libro, ma anche solo un articolo di giornale o rivista, se mi appassiona, mi ci tuffo dentro, ci arzigogolo fino ad uscire quasi del tutto dal testo in sé. Leggendo creo un libro mio parallelo, solo mio, con note, pensieri, considerazioni, che restano nella mente fino a quando non ritengo di far fuoruscire quello che non è materia grigia, essendo questa da tempo esauri

Ceronetti, lucido nichilismo

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Purgatorio

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A ritroso, invertendo il percorso dantesco. Torniamo sulla Terra. Peggio, torniamo in Italia. Noi qui abbiamo avuto, e pochi lo ricordano, la nostra URI. Eterea quanto basta, essendo nata dalla costola di un certo Marconi Guglielmo (non stiamo a sottilizzare sul fatto che gli uomini non partoriscono, e tanto meno dalle costole; c’è un precedente illustre, mai smentito, che troncherebbe sul nascere ogni contestazione in merito) nel 1924; inizialmente questa verginella aveva dovuto “accontentare” poche migliaia di italiani; successivamente ne aveva concupiti a milioni che, volenti o nolenti, erano stati avviluppati dai suoi abbracci, costretti per molti (troppi) anni ad ascoltare le sue ammalianti visioni virtuali, false e artatamente gonfiate. Da subito nell'ambiente avevano fatto la loro comparsa le "veline", forme cartacee di indicazioni da seguire "senza se e senza ma"; quelle che in altri ambienti sarebbero state in seguito denominate "pizzinni

Giovedì gnocchi... due

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Vere star

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Cin cin

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Pensando al paradiso

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Sarà capitato anche a voi… O potrebbe succedere che al bar, in fila alla posta o in banca o in farmacia, o anche seduti su una panchina all'ombra di una quercia, o in sala d’attesa dal medico… insomma in qualunque luogo che inviti alla conversazione, esauriti tutti, ma proprio tutti, gli argomenti dello scibile conosciuto… potrebbe capitare, dicevo, di parlare del paradiso. Del nostro, genericamente definito occidentale, accettato da chi ci crede con sue proprie motivazioni, respinto da chi non ci crede con almeno altrettante altre motivazioni, sappiamo poco. Dovrebbe trattarsi di un luogo spazio/tempo vagamente definito dove chi ci arriva prega, canta, loda… per l’eternità. Assistito amorevolmente da un esercito di angeli, dipinti dalla tradizione come biondi, capelli lunghi, lisci o a boccoli, occhi presumibilmente verdi o azzurri (non si riesce a vedere il colore poichè eternamente puntati verso l'alto), con visi e corpi vagamente femminili; e poi da puttini in o

Settembre

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