Una storia calabrese (seconda parte)
A parte i decessi, la vita nel nuovo paese e nella nuova casa si era instradata bene. Qualche momento di trepidazione per la scadenza dei pagamenti, ma niente di che preoccuparsi; a posteriori non erano neanche da definire sacrifici veri e propri. Il mio lavoro mi teneva lontano da casa per giorni, ma le "ragazze" se la cavavano benissimo. Non c'erano ancora i cellulari, che sicuramente avrebbero attenuato la preoccupazione costante; era prevista una chiamata al giorno, di sera, per scambiarci le notizie del giorno e i saluti. Nel 1985 era uscito un condono edilizio, per quanto ne so il primo di una serie di una serie infinita. Ne avevo sentito parlare, ma ero sicuro di non dovermi preoccupare, per cui me ne interessavo più per curiosità che per necessità. Gli allacci di acqua e luce risultavano regolari; la fognatura no, poiché il paese alla marina era stato costruito ex novo senza rete fognaria. Al borgo vecchio, nella zona collinare interna, manco a pensarci... L'i...
Ti auguro un sereno settembre.
RispondiEliminaPure a te, speriamo sia l'inizio di un autunno riposante... anche se le premesse e le prospettive dicono il contrario.
EliminaL' autunno è una stagione che amo. Da bambino odiavo settembre (eppure è il mio mese di nascita) perché cominciava la scuola. Con il tempo ho imparato ad apprezzarlo, così come ottobre; sono bellissimi i colori dell' autunno ed è bella l' atmosfera che lo circonda e l' aria che si respira è speciale.
RispondiEliminaNato in ottobre, quindi quasi tuo coetaneo a livello di mese (molto meno a livello di anno), vedo l'autunno incipiente come un momento da dedicare alla propria vita interiore, i colori e i profumi che invogliano a rendersi conto che il passaggio in questa vita è un dono non prezzabile. E il dis-prezzarlo è uno dei delitti più gravi che affliggono l'umanità tutta.
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