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Visualizzazione dei post da 2022

Auguri

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Senza essere pessimisti, visti i chiari di luna,  melius est abundare, accavallando anche il trillice all'illice dei piedi.

A un anno che se ne va

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Per questo fine anno ho avuto due sorprese.  La prima, oserei dire la più inattesa, è la conferma che questo anno  ̷m̷a̷l̷e̷d̷e̷t̷t̷o̷ benedetto, incredibilmente, forse sta arrivando alla fine. Credo che in passato un anno così  ̷o̷d̷i̷a̷t̷o̷  disamato non ci sia mai stato, perlomeno da quando il tempo viene calcolato in anni. L'augurio che corre in giro per il mondo è che quello a venire sia migliore; che poi, non dovrebbe sforzarsi molto per esserlo... Succede che con il crescere degli anni (solo di quelli) lo scorrere del tempo appaia sempre più veloce. 'Sembrava' sempre più veloce: quello che sta per defungere è stato un anno lungo, neanche paragonabile ad alcuno dei precedenti; e neanche alla fame, che si usa a raffronto come misura di lunghezza dello spasmo. Di solito i festeggiamenti per la dipartita del vecchio si fondono con quelli per l'anno ormai in  dirittura d'arrivo, che con gli accidenti in corso, fa presagire poco di buono.  Credo che il 2022 ricever

Abbattimento delle liste d'attesa nella sanità pubblica

Un piccolo guaio sanitario aveva richiesto un controllo ecografico, un eco-addome completo. Impegnativa, fila allo sportello ticket per prenotare. Se ne sarebbe parlato l'anno prossimo, da febbraio in poi. Troppo, per un esame di cui non puoi mai sapere in anticipo l'esito. Alternativa? A pagamento. Ricerca di uno studio privato, telefonata per prenotare: ci vogliono tre-giorni-tre. Lo specialista contattato? Lo stesso dell'ospedale. Fatto l'esame, esito immediato, con  sarebbero 20 € in più, senza sarebbero 20 € in meno. Dove il con e il senza non si riferiscono all'uso o meno del preservativo, ma alla signora Iva; che lo dico a fare, non la Zanicchi, ma l'Imposta sul Valore Aggiunto. Una settimana dopo: richiesta gastroscopia, alla ricerca di un apparentemente piccolo guaio cardiaco che aveva coinvolto anche la parte digerente. Impegnativa, prenotazione al solito sportello, incredibilmente a tre giorni dopo. Esame fatto, con sedazione totale: risultano alcun

Diciannove

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' Diciannove' non è un freddo numero, anonimo, non è un numero qualunque. È una seconda decina mancata, incompleta, incompiuta. Il diciannove è una pietra. Oggi il 19 è una pietra storica...   Nei giorni scorsi si è aperta la 19ª legislatura della Repubblica italiana e il fatto che sia comunemente indicata come "XIX Legislatura" riporta a un periodo in cui i numeri romani erano un completamento dell'anno solare, via via abbinati a questo come sigillo di una situazione ormai stabilizzata; i modi in cui questa stabilizzazione avvenne sono noti a tutti.  A buona parte ignoti, da altri volutamente ignorati, da altra parte accantonati, da altra parte ancora mai rinnegati. Per una piccola minoranza quel lungo periodo fu il meglio che una Nazione potesse avere. La storicità di questo numero, per come scritto in omaggio a consuetudini radicate, è stata confermata da un passaggio di consegne che, da solo, rende chiara un'assenza di sensibilità umana e politica che è u

Historia triste di parcheggi 1982/2022

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Questo è un post un po' (tanto) anomalo. Non parla di racconti ameni, di commento a letture, di ricchi premi e cotillons, ma di un evento ancora in corso che mi trova coinvolto, pur essendo lontano dai miei interessi personali. È il racconto di un atto di prepotenza stupido, gratuito, foriero di sviluppi non prevedibili. Quindi chi dovesse malauguratamente leggere questo resoconto lo faccia con un occhio benevolo verso un vecchio imbecille che invece di stare bello bello in giardino o in cammino sul lungomare si fa carico di una grana che non gli appartiene. Grazie. Prima di addentrarci nel racconto dettagliato dei fatti inerenti il titolo è opportuna una premessa.  Premessa La legge Ponte n. 765/67 aveva stabilito che nelle nuove costruzioni fossero riservati appositi spazi destinati a parcheggio, in misura non inferiore a 1 mq per ogni 10 mc di costruzione. Dal 1° settembre 1967 tutte le nuove costruzioni, per ottenere il provvedimento edilizio, avrebbero dovuto obbligatoriamente

Un commento per due letture

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Avevo visto la 'promo' di questo libro da qualche parte, forse su Facebook o forse direttamente su Amazon, mentre ordinavo un altro testo. Confesso che non sono molto amante della poesia, non quella in volume, in cui il poeta riversa il suo spirito, le sue sensazioni, i suoi sogni, seguendo un filone da cui difficilmente scantona. Ad esempio, leggendo Foscolo o Leopardi sarà raro riuscire a trovare qualche virgola che non trasudi una visione cupa di tutto il creato. Preferisco, anche di questi, la poesia tronca, fine a se stessa, separata da tutto il resto. In un primo momento, vedendo la copertina e il titolo di Faccio bei sogni - Dieci anni dopo , avevo pensato a una raccolta di poesie e la cosa non mi aveva eccitato più di tanto. Il bimbo in copertina, il palloncino verso il cielo blu, l'invito del titolo e l'occhiello di apertura  mi avevano fatto ritenere, appunto, che di poesie si trattasse. Però, conoscendo il modo di scrivere di Gramellini, avevo messo da parte

Ricordando dieci anni or sono

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Non che il passato fosse migliore del presente, ma in questo presente è necessario distaccare ogni tanto la spina, raccogliendo dal passato qualche attimo di non-pensiero, concedendosi il lusso di un'assenza mentale, poiché a strizzare troppo il cervello questo, alla lunga, potrebbe stroppiare. ... e il naufragar m'è dolce in questo mare (non sempre) ... e mi son preso una secchiata mica male Un po' di riposo, in effetti, ci poteva stare Non solo computer, anche faccende di casa Avevo toccato una presa... non avrei dovuto Ero quasi andato... anzi fuso Non mi restava che pregare... ... li avevo pregati tutti, senza riscontri Avevo iniziato a preoccuparmi Per giorni a bagno, sperando che nessuno tirasse lo sciacquone Appunto, solo questo chiedevo... Ero schiacciato da un peso un po' strano Alla fine un po' di luce Beh, per come tira il vento... In generale, a chi lo merita... e non sono pochi.

Cronaca della serie "oggi ci siamo, domani chissà"

Parlare di gas di questi tempi non è un discorrere originale. Ne parlano tutti, ne parliamo tutti.  Fino a ieri in fila alla posta, nell'anticamera del medico, in coda alla farmacia, gli 'attacca bottone' più gettonati erano il tempo, la pandemia, la guerra, la politica: da un po' si attacca bottone parlando di bollette, di quella del gas in particolare. Seguiamo le oscillazioni della Borsa ad Amsterdam, il prezzo del gas sale e le bollette seguono a ruota; il prezzo a megawattora scende ma le bollette restano invariate; sappiamo le quotazioni di mercato, quando a malapena conosciamo i metri cubi dei nostri consumi medi. Delle bollette ci interessa la cifra da pagare, il resto, per noi ignoranti, è fuffa.  È il mercato dell'economia, quella cosa oscura di cui si capisce poco/niente all'ingrosso, ma quel poco è sufficiente a mandare in crisi Paesi interi, mettere in ginocchio continenti adusi ad un'abbondanza, a un 'troppo', che era ritenuto intangibi