domenica 31 agosto 2014

Senza titolo

Cerci venduto, sdraiot-in di protesta
Massima attenzione ai commenti
Chi ti impedisce di scrivere quello che ti pare?

Mandato con lo smart, qualche problemino nell'invio, chiedo venia.
Cia♥ a tutti e buon settembre.

venerdì 22 agosto 2014

Autarchia è morta...

Sarà opportuno rivedere qualcosa?

mercoledì 20 agosto 2014

Mercoledì, 20 Agosto

Qui da me è Ferrarrosto.
Anzi, lo era.
Tra un morto e l'altro s'avvicina il Due Novembre, e in quella data ci saranno molte altre facce nuove da "festeggiare".
Morti in cielo, in terra, in mare, sull'acqua e sott'acqua, sui monti, sulle strade, nei fiumi e nei laghi...
Tutti morti ammazzati, dall'incoscienza, dall'inesperienza, dalla supponenza, da sfide impossibili, da guasti tecnici...
E morti ammazzati nelle culle o nei lettoni, posti in cui i bambini dovrebbero essere al sicuro da tutto, ma soprattutto sicuri da chi li ha generati e messi al mondo.
Le cronache dicono che non è (più) così.
L'Oriana aveva scritto la "Lettera a un bambino mai nato", non mi risulta sia stata ancora scritta una "Lettera a un bambino nato e morto ammazzato".
Ormai ci sarebbe materiale sufficiente a riempire una biblioteca.
E coppie che, ignorando il fatto che da anni esiste anche da noi il divorzio, preferiscono separarsi eliminando in modo definitivo il partner scomodo.
Bon, passiamo ad altro.
Del mio Ferrarrosto volevo parlare, poi la cronaca mi ha portato su un altro binario.
Manco a dirlo, un binario morto, pure quello.
Secondo i sondaggi pre-estate, che non vanno letti ma interpretati alla pari delle leggi, tot miglioni d’itagliani non sarebbero andati in vacanza, costretti a ferie domiciliari da fatti contingenti, comunque negativi.
Per fortuna, altri sondaggi, a estate inoltrata, hanno rilevato che tot miglioni d’itagliani le vacanze se le sono fatte, se le stanno facendo, regolarmente, in barba alle catastrofiche previsioni della vigilia.
Al mare, ai monti, ai laghi, nelle cosiddette città d’arte…
I tot miglioni d’itagliani che hanno rinunciato alla partenza hanno avuto millanta motivi per accantonare un’usanza secolare, vissuta, amaramente, perfino durante l’ultimo conflitto mondiale.
Una parte di questi miglioni di sfortunati è tutt’ora impegnata a spalare acqua, fango, macerie, sogni spappolati da un tempo infame, che non ha avuto il minimo rispetto per il doveroso cambio di stagione.
Un’altra parte, dicono sia la più consistente, affibbia alla “crisi” la responsabilità di questo default estivo.
Bene, tutti costoro, sia i colpiti dal maltempo sia quelli messi ginocchioni dalla crisi, hanno tutta la mia comprensione e, per quello che può valere, la mia solidarietà.
Invece vado a visualizzare il tot miglioni d’itagliani che, vuoi per sfuggire al tempo balordo, vuoi perché della “crisi” se ne sbattono altamente, sono partiti affollando stazioni ferroviarie, aeroporti, traghetti, autostrade intasate; superando incidenti, bagagli ostaggiati, voli annullati…
Seguo costoro con particolare interesse, poiché ho constatato (e tutt’ora vado constatando) che quei tot miglioni d’itagliani fortunati, usufruendo di tutti i mezzi a disposizione, sono finiti tutti qui da me, a festeggiare un Ferrarrosto di sole, di mare, di casino…
Esco da casa e vado ad osservare la situazione per raccontarla in diretta
Parcheggi: pieni, in una specie di trenino da festa di capodanno, musi d'auto annusanti i sederi delle stesse posizionate sul davanti. Sia a destra, strisce blu, che prevedono il pagamento di un ticket (50 €cent per mezz'ora, 100 €cent per un'ora, sconto quantità), che a sinistra, strisce bianche, teoricamente gratuito, col vincolo del disco orario. Come detto, entrambe le zone di parcheggio piene fino all'impossibile, da costringere i pedoni alla ricerca di un varco in seguito alla malaugurata idea di attraversare, salvo brandelli di strisce pedonali sfruttate soprattutto dalle mamme con passeggino pieno.
Carreggiata di traffico: nei due sensi un transito continuo, lento, asfissiante, anche qui musi contro sederi, ma semoventi. A tutte le ore del giorno, della sera e della notte.
Lungomare: parcheggio selvaggio, manco uno spiraglio per appoggiare una bicicletta (che comunque sarebbe a rischio, meglio portarla direttamente in spiaggia).
Poste: non mi servono, ma, in transito, vedo che all’interno l’ufficio è pieno e fuori c’è una lunga coda in attesa. Manco da credere che siano tutti lì per l’aria condizionata, che non c’è, e neanche un ventilatore a smuovere quella afosa.
Farmacia: idem con patate, sguardi trasversali a bloccare i tentativi di sorpasso.
Banca: interno vuoto, impiegati allo sportello chiacchieranti senza disturbo alcuno; all’esterno coda infinita allo sportello del bancomat.
Ciclisti: un buontempone, prima dell’estate, aveva proposto l’inserimento nel Codice della Strada di una norma che consentisse ai ciclisti di pedalare contromano al senso di marcia degli altri veicoli. Vuoi per la stupidità della richiesta, vuoi che, se messa in atto, avrebbe solo sancito per legge un modus operandi già esplicitamente in atto, pare sia stata ritirata. Anche perché avrebbe agevolato scontri anche frontali, in cui, probabilmente, i ciclisti avrebbero avuto la peggio, con il diritto acquisito a risarcimenti sostanziosi dalle assicurazioni. A favore personale in caso di sopravvivenza, altrimenti pro eredi, giustamente dolenti e perloppiù gaudenti. L’ecologia va bene, ma non è detto che andando contromano si sia più ecologici che viaggiando seguendo il giusto flusso direzionale. È pur vero che la perdita di un ecologista è pesante (siamo pochi), ma è anche vero che la perdita di un imbecille sarebbe un vantaggio per la collettività (siamo troppi).
Tanto per dire, davanti a me stava viaggiando un ciclista, nel giusto senso di marcia, ma con la mano sinistra sul manubrio e la destra impegnata a sostenere in braccio un bambino di un anno o poco più. Incrocio una vigilessa, una balenottera famosa per la sua (stupida) inflessibilità nel punire qualunque peto sfuggisse agli automobilisti. “Scusi, può dire qualche parola a quello stronzo col bambino in braccio?”. “Gliel’ho già detto che è pericolosissimo, ma non mi dà retta…”. I ciclisti stanno ben messi, ma anche le balene sono a rischio estinzione, la tipa sarebbe bene se ne rendesse conto.
Domenica scorsa, fino a tarda sera una colonna d’auto, che manco il mitico esodo dall’Egitto di Mosè, aveva fatto pensare a un rientro in massa con conseguente alleggerimento del peso definito turistico…
Illusione: la sera stessa ristoranti, bar, pub, cornetterie, strade, piazze, piene come se nessuno si fosse mosso e quel lungo serpentone fosse stato solo un miraggio.
Supermercati, oggi: già all’apertura liti per accaparrarsi un carrello; più avanti code d’attesa che se ne liberasse qualcuno. All’interno, occhio ai portafogli…
Monnezza: con la differenziata abbiamo (avevamo) un ottimo punteggio, oltre il 70%. Tanta brava gente venuta da lontano non sa cosa sia, non sa che raggiunti determinati obiettivi è prevista una riduzione della tassa sulla raccolta rifiuti, non sa che il tempo di “ammucchia-e-getta” è finito da un pezzo, non sa che l’emergenza rifiuti è nazionale… La raccolta porta-a-porta differenziata, con giorni e prodotti specifici, per costoro è un modo di dire; meglio sarebbe prevedere un più pratico (e incivile) “io butto ovunque e comunque, qualcuno comunque e ovunque dovrà raccogliere”; altrimenti nei commenti sulla vacanza accuseranno il comune di inadeguatezza, di sporcizia, di malaccoglienza, di razzismo (è la prima reazione all’inciviltà congenita). Così strade, marciapiedi, piazze sono divenuti deposito di sacchetti, regolarmente lacerati da animali randagi in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti. E per un paio di settimane di “riposo” incivile, il punteggio finirà depauperato; chissenefrega, tanto qualcuno pagherà…
Vabbé, haddapassà‘stajurnata!
Ci sarebbe una domanda da fare, ma sarebbe subito tranciata come demagogica: gli assenti, l’ho detto, hanno mille e mille motivi per non esserci; ma i miglioni d’itagliani presenti hanno sentito parlare della “crisi” e pensano si tratti di quella ucraina, di quella israelo-palestinese, di quella siriana, di quella libica, ecc., ignorando del tutto quella di casa nostra? O anche questa “crisi” fa comodo a chissachì che ci sia e che se ne parli comunque e dovunque? O i Monti di Pietà traboccano di oggetti, colà impegnati pur di onorare le sante vacanze? Succedeva nell’immediato dopoguerra, siamo tornati a quel periodo?




domenica 17 agosto 2014

Adelante, Pedro

Immagini

Aggiornamento

Intanto è una lei, intanto sarà pure bellissima, ma è soprattutto una grandissima... rompigliona. 
Quando mi metto al pc, ma anche per guardare  la tv, fa di tutto per saltarmi sulle ginocchia; al rifiuto, reciso soprattutto in estate, si stende o si siede davanti al monitor per ostacolarmi la vista. Egocentrica.
Ma lo straordinario, almeno per me, di questo post sta nel fatto che l'ho composto e inviato tutto da smartphone, dalle fotografie al titolo.
Questo aggiornamento, no, lo sto facendo da pc, approfittando del fatto che Blu è fuori, a caccia del fresco del mattino.



sabato 16 agosto 2014

Censura o mistero?

Qualche giorno prima di ferragosto mi è sparito Google Chrome.
Un riquadro al centro del monitor mi invitava a scaricarlo nuovamente, ma tutti i tentativi per farlo andavano a vuoto, con una scritta che segnalava l'impossibilità di completamento del download.
Explorer funzionante, avevo lasciato perdere.
Anche se, per quel poco che me ne intendo, Chrome mi sembrava un po' più veloce di Explorer.
Da qui, comunque, ero riuscito a visionare il blog-roll dei blog, leggiucchiare a piacimento, qua e là a commentare...
Ieri, ferragosto, in silenzio come se ne era andato, Chrome è tornato.
Abbracci alla pecorella smarrita rientrata all'ovile.
Pacifista per natura, non le ho neanche dato il paio di ceffoni che si danno di solito, alternati ai baci, a chi fugge di casa senza dare spiegazioni.
Una verifica sulla presenza dei dati, mail bollette bancari ecc., aveva dato esito positivo: tutto presente, tutto in ordine.
All'animaccia sua...
Solo stamattina mi è venuto lo sfizio di andare a vedere l'ultimo post pubblicato, con la curiosità di sapere se ci fossero nuovi commenti.
Niente nuovi commenti; meglio, niente ultimo post e niente relativi commenti.
Sparito solo quello e solo quelli.
Scomparsi anche dalla bacheca, che, dei post recenti, mi dà in visione una vecchia bozza e la trilogia inferno-purgatorio-paradiso dedicata alla Rai.
Confesso che non ricordavo bene il titolo, pur avendo bene impresso, perlomeno all'ingrosso, il contenuto.
Per cui sono andato a ritroso, setacciando tutti i post fino al ritrovamento della presentazione di quello che mi interessava.
Incredibilmente presente nella lista, cliccando la richiesta di lettura esce la scritta:
"Spiacenti questo post non esiste".
Ho comunque rilevato il titolo completo e qui lo riporto:

"Sportello Abbonati Rai: ci sei o ci fai?"

Era una sintesi del carteggio in corso tra la Rai sportello abbonati ed Elena, mia cognata. 
Per coinvolgimento, diretto e dichiarato, anche tra la Rai e me stesso medesimo in prima persona.
La Rai che batte cassa in maniera ottusangola e noi, fortissimi dell'evidenza di una richiesta senza fondamento alcuno, che rispondiamo picche.
Con diplomatica cortesia, pur avendone (pardon per l'espressione) le palle piene.
Purtroppo non ho l'abitudine di battere i testi su Word per poi incollarli su blogger, li batto direttamente senza avere mai pensato a salvarli altrove.
Invece il salvataggio delle immagini è automatico, altrimenti non saprei come postarle.
Questo modo di operare, nel caso specifico, mi impedisce di ricordare perfettamente quanto allora pubblicato.
Però ho bene in mente la chiusa finale di quel post, dove rinunciavo a ulteriori invii cartacei lasciando alla Rai il pallino per la prossima mossa.
Ora il dubbio mi attanaglia le viscere: è possibile che questo "pallino" sia stata la censura di quel post?
E perché soltanto quel post, quando la trilogia precedente era tutto un inno all'imbecillità ottusa di questo ente, più precisamente del settore dedito alla rottura di scatole, martellante nonostante l'evidente insussistenza dei presupposti?
Ripubblico l'immagine dell'ultima missiva ricevuta, che è il compendio di mesi di dialogo con ciechi-sordi-muti, cui peraltro (forse) i messaggi via web arrivano e (sempre forse) vengono prontamente cancellati.


Chi fosse interessato ai precedenti di questa storia, può trovarli nei post citati, ammesso e non concesso che sopravvivano all'epurazione.
Con ferragosto ormai passato, l'augurio è che sia buon fine agosto per tutti e che torni il sole in tutte quelle località che stanno soffrendo un'estate bagnata.