Chiamale (se vuoi) barzellette
Chi ha visto i post precedenti sa già di cosa vado a parlare. La mia situazione prevede controlli periodici ( follow-up ) per seguire l'evoluzione del malanno e intervenire, se-quando-quanto possibile. Nella visita di controllo di fine gennaio, fatto il punto della situazione, era previsto un nuovo incontro dopo 3/4 mesi con i vari rami medici che mi seguono: nefrologo, internista e oncologo. Tra tutti, pare che il più importante fosse l'oncologo. Il quale richiedeva, per quel rendez-vous, i soliti esami di laboratorio, più un ecocolordoppler alla carotide e una PET (acronimo di Tomografia a Emissione di Positroni) che, prima dell'esperienza in corso, ritenevo fosse qualcosa che riguardava gli attrezzi e gli alimenti per animali. Il massimo che avevo appreso era la pet-therapy, appunto gli animali usati come cura psicologica dei malati. Mentre gli esami istologici si limitano a segnalare una presenza tumorale nel punto del prelievo, la PET disegna l'estensi