Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Cara Nadia,

ti scrivo oggi che so di non poterti fare male, poiché sei entrata in una dimensione in cui non ti possono dare dispiacere le critiche, così come ti saranno indifferenti gli apprezzamenti e gli applausi. È passato poco più di un anno da quando hai offerto la notizia del tuo male. Prima alle migliaia di tuoi ammiratori che, giustamente, ne sono stati addolorati e sconcertati. Poi nei social,  tutti a diffusione planetaria; poi ancora nella carta stampata, periodica e quotidiana, a diffusione nazionale e locale... Del tuo coming out  iniziale sono rimasto colpito, in particolare, dalla definizione del tuo tumore come "dono". Lo confesso, colpito e anche irritato. Mia cara, so che non leggerai queste mie righe, voglio credere nella leggenda che ti indica tornata in quell'Eden, in cui tutto si sa, tutto si vede, tutto si ricorda. Di tutti. Ma trattandosi di una leggenda senza riscontri oggettivi, nel dubbio ti dico perché quella parolina così semplice e solitamente be

Una lettera aperta

Questo è un post pubblicato su Facebook oggi, 7 agosto. Uno dei tanti che invitano alla condivisione, ma questo ritengo meriti più di una condivisione, che dopo pochi istanti finisce relegata in un diario, che pochi o nessuno mai leggerà.  C'è la tendenza a "capire" quei genitori che difendono a spada tratta i loro pargoli, anche quando sono artefici di delitti efferati. E non mi riferisco solo al caso Cerciello, le cronache sono zeppe di episodi in cui la strafottenza dei figli viene non solo giustificata ma supportata, talvolta in modo violento, anche a fronte di evidenze crude e incredibili. Più nel piccolo, basta pensare a quello che succede nelle scuole o nei pronto soccorso, per vedere come sta girando il mondo. I figli sono, sempre, un pezzo di cuore, e sarebbe inimmaginabile un genitore che lo scordasse. Ma esternare sui media, con una pervicacia che meriterebbe altro uso, le responsabilità del mondo intero per le malefatte dei propri figli, men

Lotta continua...

Immagine

Tim sugli scudi (del disonore)

Immagine
Riepilogo e (ulteriore) spiegazione. In questi giorni su alcuni media  viene esposto questo cartello, proposto da TIM per mettere in guardia i suoi preziosi utenti  da possibili truffe da parte di altri  operatori telefonici, miranti all'acquisizione indebita (e, ovviamente, truffaldina) di nuovi contratti a favore di altri  gestori, altrettanto ovviamente, disonesti. Credo di essere un caso umano di caduto nella rete, da cui, oggi,  a bue fuggito, vengo messo in guardia. Viene ribadito, in questo bando, che unico referente di TIM è il mitico, famoso, famigerato , 187 , che, per chi ancora non lo sapesse, fa capo a una serie di call center , dislocati per la più parte in Paesi dell'est Europa, già noti, questi in generale, alle cronache per vicende (truffaldine, of course ). Sicuramente non quelli di TIM, che della trasparenza, chiarezza e competenza hanno fatto bandiera. Tutto bello, tutto caro, ma... Vado a ripetermi, stavolta in maniera più sintetica che in preceden