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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Tre asterischi

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Non è mai troppo tardi... ... per imparare. Il 24 gennaio a mezzanotte, anzi era già il 25 da un minuto, avevo partorito il post su Fellini, ed ero anda to a letto per una giusta nanna. Alle 3 e mezzo ero stato svegliato da un tuono che era sembrato una botta di terremoto. Nel breve dormiveglia, preso atto che di tuono si era trattato, avevo passato in rassegna i vari collegamenti di casa, cancello elettrico staccato, tv spenta, computer staccato... Avevo fatto un sorrisino, inserendolo subito nel sogno. Mattino del 25: esco a prendere il giornale, cancello a posto. Televisione: mi era sembrata a posto, non fumava, ma tanto al mattino non mi interessa. Computer: morto, non si accendeva proprio. Si è ripetuta la solfa di non molto tempo fa, fuso come neve al sole, come burro in padella... E la volta scorsa glielo avevo detto: "alla prima che mi fai ti porto all'isola ecologica, sei vecchio ormai, diventerai un rifiuto raee".  Il breve accenno all...

A m'arcord

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Ricordo, eccome se ricordo! "Io mi ricordo", poi assemblato da Fellini in Amarcord nell'omonimo film, divenuto sinonimo dei ricordi personali, il più delle volte nostalgici e amaricanti. Già all'uscita di quella pellicola, nel '73, lo avevo tradotto, a mio uso e consumo, in Amari ricordi, visto che all'epoca ricordi dolci del mio passato ne avevo pochissimi. Col passare degli anni il conto di questi ricordi è poi andato quasi in pareggio, tanto da consentirmi di pescare alla cieca, trovandone di dolci anche in situazioni di convivenza lavorativa. Da tempo cercavo la lettera che segue questa presentazione, mi ero quasi convinto di averla buttata, pur essendo questa operazione lontanissima dal mio modo di conservare le cose, soprattutto se simpaticamente piacevoli.L'ho ritrovata quasi casualmente, dentro una scatola da scarpe, tra l'altro bene in vista, con altri biglietti di auguri vari, cartoline di saluti (che allora ancora si usavano), q...

Chi troppo e chi niente

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Chi lo è troppo... Sono un tipo apprensivo. Talvolta troppo. Lo sono per fatti di salute, più per quella di chi mi circonda che per la mia. Quando vado dal mio medico di famiglia, quello della mutua per intenderci, per qualcosa che non siano le semplici ricette (quelle sono smaltite dalla segretaria, senza necessità di incontro fisico), ci manca poco che mi chieda un documento di riconoscimento, per una verifica se faccio parte dei suoi pazienti. Lo sono, apprensivo, per fatti economici, anche questi per fortuna riguardanti altri; per i miei sono abbastanza accorto, e la banca o altri istituti di credito che sperino di campare su miei interessi passivi possono attaccarsi al tram o andare a spannare pannocchie, ché da me non ne avranno mai. Da me non c'è trippa per le banche. Il mio eccesso di apprensione si sviluppa, invece, di fronte a comunicazioni tipo quella della foto qui sotto. Non ci sono abituato: Già la modalità d'inoltro di questa raccomandata mi aveva ...

Passaparola

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Sono un esperto di niente. Contrapposto al tuttologo esiste il nientologo. Se al mondo ce n'è uno, quello sono io. Cominciando dai beveraggi (acqua, bibite, vini, liquori): non riesco a stare dietro alle autopsie delle bevande, in cui gli esperti riescono a captare profumi e sapori ormai inesistenti in natura (a parte la menta, il prezzemolo, il rosmarino, l'alloro, che mi abbondano in giardino); riescono a gustare essenze di frutti di bosco, fruttati di frutti esotici talvolta sconosciuti, annusano aromi di muschio di grotte montane (che io non so distinguere dall'odore d'alga di una caverna sottomarina), profumi di viola del pensiero... La famosa pansé , che mi riporta alla vecchia e ormai desueta canzone " pansé mie, pansé tue, le uniamo tutt'e due... ecc.", che, in barba alla censura che la voleva bloccare poiché 'vagamente' lùbrica, l'adolescente voglia di credere di sapere tutto e subito mi faceva immaginare come due ombelichi che, ...