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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

C'è un tempo...

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c'è un tempo per nascere, c'è un tempo per vivere nell'ombra, c'è un tempo per cavalcare la tigre inferocita , c'è un tempo per gl'insulti meglio se volgari, c'è un tempo per le minacce con fucili ed alabarde, c'è un tempo per il cristo che muore di lavoro, c'è un tempo per barabba che tutti gli altri son ladroni, c'è un tempo che più duri non si può, c'è un tempo per odiare la gente d'altro colore, c'è un tempo per disprezzare chi come ricchezza ha solo il sole, c'è un tempo per sistemare figli famigli amici conoscenti, c'è un tempo per scegliere la 'crema' per meglio governare, c'è un tempo che la giustizia è una puttana, c'è un tempo per amare/odiare un giorno sì e l'altro pure, c'è un tempo per bere un pitale d'acqua inquinata, c'è un tempo per annegare nel valpolicella, c'è un tempo per mostrare il dito medio inalberato, c'è un tempo per offendere bandie

Formicando

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La formica al lavoro Centododici cassette, in attesa di smantellamento... ... ridotte ai minimi termini... ... a nutrimento invernale di questo Moloch. Con la speranza che l'inverno sia inverno, come l'estate è stata estate...  La pratica ormai decennale, ha consentito alle zampe anteriori di agire in maniera autonoma (tenaglietta, clic-clic a tranciare le graffette che legano il fondo delle cassette alle assicelle laterali, crash-crash a spezzarle, pluff-pluff a riporre i pezzi nelle cassette più grandi), nelle due ore e mezzo impiegate nella demolizione ho occupato il tempo pensando. En passand , queste sono le cassette di frutta e verdura, residuo vuoto delle vendite di martedì, effettuate da un negozietto sì e no di 20 metri quadri. In effetti avrei avuto da pensare a tante cose, ma mi son detto "sono quasi in vacanza, che diamine!, voglio pensare ad altro". Oltre tutto, l'unica compagnia al mio lavorìo erano qualche formica, le lucer

Vigilia di Ferragosto

Non è un bel post, ma, come in altri casi simili, lo "devo" pubblicare. Chi non vuole rovinarsi la festa, passi oltre, non me ne avrò a male. Un anno fa, vedendoli passare, li avevamo soprannominati "La donzelletta": era stato un soprannome cumulativo, non era il momento adatto a memorizzare i singoli nomi, di chicchessia. Erano due uomini, maturi, quella maturità che si dà alle persone cui non si riesce ad affibbiare un'età, comunque collocata in quella via di mezzo tra l'adolescenza lontana e la vecchiaia non ancora imminente. Alti, di quell'altezza sobria che non si fa notare, magri, entrambi con un po' di pancetta, quella che è soltanto un po' di stomaco sporgente da un verticale piatto. Due fratelli, dovevano avere comprato vestiti in serie, visto che, in tutto quest'anno passato, il loro look non era mai cambiato. Tutti i giorni, per loro, erano stati uguali al primo in cui li avevamo visti passare (pur se all'epoca i nostri o

Ultime dal fronte

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Non so se sono andati al paese cui li avevo indirizzati, o se, incollati a quel sedile, hanno sospeso sine die  il rompimiento a suo tempo iniziato; fatto sta che tutto si è fermato. Un pochino (poco-poco) mi dispiace, avevo preparato un manifesto che, a ogni rilettura, mi faceva andare il cuore in gola, terrorizzando me stesso che l'avevo partorito. In cambio, stavolta visti dall'esterno, si sono verificati episodi in parte ripetitivi degli anni precedenti. Uno, in particolare, mi ha colpito: un condomino estivo (uno di quelli che a suo tempo aveva acquistato una mansardina, e che la sfrutta una quindicina di giorni all'anno, pagando le spese condominiali, senza fare storie, per tutto l'anno) si è trovato la macchina nuova con la fiancata tutta rigata, con disegni tipo le strisciate di un elettrocardiogramma. E' una brava persona (nel raccontarmi lo sfregio, si è limitato a dire: "Sono dei maleducati", quando a me già friggevano le uova), la sua colpa

Tanto pe' cantà...

Prologo Estate, tempo di facce nuove, di nuove intelligenze che affollano tutte le località turistiche, di nuovi burini che esportano le loro migliori qualità, il loro (improbabile) modo di vivere durante il resto dell'anno, magari a casa del diavolo, dove auguro loro di tornare al più presto. Tra tutti i luoghi ameni della Terra, i peggiori capitano inesorabilmente sopra la mia testa, nel senso che io ho l'alloggio piano-terra e costoro vengono a passare le loro sporche vacanze nei piani sopra il mio. Non ho nulla contro i vacanzieri, anzi dove-quando-quanto posso cerco di aiutarli a meglio trascorrere il loro periodo di giusto riposo. Ma se queste vacanze sono "sporche" come sopra detto, mi incazzo. Così può succedere (il può è un optional, poiché è successo) che certi elementi, i quali evidentemente a casa loro vuotano ancora il pitale sulla pubblica via, trovino giusto e conveniente vuotare secchi d'acqua di sotto, in un giardino privato, che casualmente

Cose dell'altro mondo!

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Faccio uno strappo alla regola, e pubblico questa 'bestemmia', che arriva da un ex terzo mondo, e che, letta in quello nostro attuale, sembra davvero provenire da un altro, lontano, pianeta. Sulla vita di questa signora non scommetterei un centesimo, la stessa 'bestemmia' mi ricorda un Salvador che, quasi trent'anni fa, 'bestemmiava' così e fu punito.