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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Pensieri frullati

Ho seguito la partita Italia-Germania, a casa, seduto sulla sedia poiché Blu mi aveva fregato il divano, ed era disposta a lasciarmi il posto solo se me la fossi  tenuta in grembo. Succede d'inverno e pazienza; ma a 37° gradi, senza aria condizionata non era proprio il caso. Avevo tolto l'audio, i commenti e le indicazioni dei 'conduttori' non mi interessavano. Individuati i colori delle maglie, mi fidavo della mia vista e delle mie (scarse) conoscenze del gioco, per godere nel caso di cose belle e fregarmene altamente alla vista di eventi negativi. Maglie azzurre, era l'Italia; maglie bianche, era la Tedeschia. Rosso vivo la maglia del portiere kartoffen; un bel rosso, tendente al granata, quella del nostro number one. Inizio della partita regolare, abbastanza vivace per due squadre in fase di studio. All'improvviso, nel primo piano di un giocatore 'azzurro' avevo notato la fascia al suo braccio. Un colpo, non al cuore, poiché del fatto non me ne

Ipse dixit

Mi sembra che negli ultimi anni si siano sviluppati due fenomeni: il gusto della spettacolarità e la sfiducia, nel prossimo e nella verità. Il gusto della spettacolarità l'abbiamo visto emergere nelle marce non competitive, nella contemplazione in massa di opere d'arte, perfino in una politica giocata e valutata in termini di immagine molto più che di contenuti. In senso opposto e cioé centrifugo, ha giocato la sfiducia. Se parli con qualcuno che non conosci e forse anche se non lo conosci bene, può essere un terrorista, un aderente a società segrete, un impeccabile bancarottiere. Soprattutto sei posto sempre più spesso davanti a eventi misteriosi "dietro" i quali stanno cose gravi e contraddittorie per cui l'unica certezza è che non conoscerai mai la verità. Ecco di colpo la vittoria dell'Italia: è una verità semplice, giustamente ritenuta importante e a tutto tondo: "dietro" non c'è niente. Credo che non sia un ritorno di nazionalismo, malgrad