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Visualizzazione dei post da novembre, 2012

Quando il gatto non c'è...

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E' un detto comune riferito agli umani, non ci sono prove che i topi ballino veramente. Il gatto qui si spoglia leggermente, ad uso e consumo di chi apprezza il genere. Sarà uno spogliarello del gatto. (Diffida: chi al posto di "gatto" metterà una parte anatomica ormai inflazionata nel parlare comune, un po' meno nell'uso pratico, sarà bannato seduta stante da questo blog. Sempre che qualche anima buona gli dica come si esegue questa operazione). Dunque: i primi cinque anni di vita di questo gatto sono stati dedicati a quello che (quasi) tutti i bambini fanno in quel periodo. Farsela addosso, di liquido e di solido; imparare a scaccolarsi senza fare uscire il sangue dal naso; giocare nella terra quanto più possibile, accettandone le dure manesche conseguenze; scannucciare sotto le gonne delle bambine alla ricerca di qualcosa che vagamente sapeva mancante, senza peraltro nulla conoscere dell'importanza di quella cosa che non c'era verso di riuscire a...

Assente giustificato

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Sono fuori. Di casa, intendo. Da qualche giorno, e per qualche giorno ancora, mancherò sul blog e sui blog. Metto le zampe avanti, prima che comincino a fischiarmi le orecchie. No problemi di salute, né miei né in famiglia, a parte il solito. No problemi con la giustizia (se mai dovesse succedere, mi farei dare i domiciliari e sarebbe una pacchia). No problemi col fisco (posso tranquillamente dire "li mortacci sua", visto che sono contribuente pagante, ma non col sorriso sulle labbra, più che altro per come vengono spesi i miei soldi). Vado solo a dare una mano a una famiglia amica, e con i mini-aggeggi non mi ci trovo. Un caro saluto a tutti. A presto, appena onorato quest'impegno.

Sensualmente parlando

Capezzoli, gemme brillanti, in trepida attesa di dolci carezze. Turgidi, al solo pensiero del tocco gentile dei miei polpastrelli. Felici, al solo sfiorarli con un breve sussulto mi cadono ai piedi. Rassegnati, per gioco o per amore, e questo ben lo sanno, sempre spremuti saranno. Questa qui sopra non è una poesia, ci mancherebbe: è solo una presentazione di sensazioni che presuntuosamente nel titolo ho definito 'sensuali'. In realtà si tratta di due chiacchiere, tra amici, non necessariamente al bar. Chiacchiere, squisitamente quasi agricole. Novembre, andiamo... no, non è tempo di migrare, è tempo di raccolta. Delle olive. Siamo in anno paro, quindi non avrebbero dovuto esserci; o esserci, ma in quantità direi infinitesimali. Negli anni pari precedenti, mano a mano che maturavano a nero, le raccoglievamo, le pesavamo (pesare = voce del verbo "pestare", secondo l'idioma locale, che ne estende il significato a "picchiare di sa...