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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

Quando la poesia...

Sono passati cento e passa anni da quando Trilussa, con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, ha scritto questa poesia... e sembra ieri. Ma non un ' ieri' inteso come un allora: un ieri chiaramente visivo, un ieri che è più che mai il giorno prima di oggi, che a sua volta sarà l'ieri di domani. Il Poeta, scrivendola, probabilmente pensava al momento, forse non immaginava che alla Prima ne sarebbe seguita una Seconda, che peraltro ha avuto modo di vivere, constatando che alla pazzia del genere umano non c'è limite.  E sicuramente non aveva pensato che il detto " non c'è due senza tre" avrebbe potuto essere completato settant'anni dopo la sua scomparsa. Oggi, forse, non si arriverà a tanto, quasi tutto il mondo lo spera, però ci stiamo avvicinando a quel traguardo di non ritorno già profetizzato da Einstein, quando avvisava che dopo una Terza guerra mondiale i combattimenti tra i sopravvissuti avverrebbero con clave e frecce. La poesia è scritta in u

I lazzaroni

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Premessa: questo post si divide in due parti, distinte e separate, che nulla hanno in comune tra di loro. La prima, suscitata da un racconto in lettura che ne accennava, è il breve ripasso di una parte di Storia ormai dimenticata, pur avendo i Lazzaroni a suo tempo influito in modo sostanziale allo sviluppo di situazioni che nel tempo si sono radicate, in una società che mai ha esitato ad accettare, e tramandare, modi e usanze e titoli da taluni deprecati e da altri invece adottati come fossero virtù. Utile per dare un titolo al post, niente a che fare con la seconda parte di questo. Col tempo hanno perso la maiuscola iniziale, poiché del movimento pseudo-rivoluzionario è rimasto solo il fancazzismo.   La seconda, ripeto, senza alcun collegamento con la prima, è il racconto di una piccola parte di vita quotidiana, quella fatta, raramente, di fiori e carezze, ma più sovente cosparsa di punte di cactus e di ciottoli e di schiaffi. Racconto in presa diretta, che l'interessato mi ha au

Oggi... ieri

Oggi è oggi, 1° di febbraio, anno domini 2022. Ieri è un giorno ormai lontano, nel tempo ma non nel ricordo. Era domenica, una bella giornata, come oggi lo è, e ci eravamo portati all'altare per dire un sì che sarebbe durato... non ci importava quanto sarebbe durato: era un oggi importante, che speravamo sarebbe stato un oggi permanente. "Finché morte non vi separi", aveva detto il prete, che di lei sapeva abbastanza per ritenere che non sarebbe stata la morte a separarci. L'aveva a suo tempo battezzata, cresimata, aveva cercato di domare una ragazzina recalcitrante alla partecipazione alle funzioni, alle preghiere... alle confessioni. Era stata la prima in assoluto a indossare i pantaloni in un paesino in cui le braghe erano esclusività maschile. Con il contorno ancestrale di un dominio maschile che tranciava ogni discussione, i suoi pantaloni erano apparsi come un gesto di ribellione a un patriarcato che imperava.  E anche il prete se ne era stizzito, pur se, all