sabato 13 aprile 2024

Lettera aperta ad Amazon

Gentile signor Amazon, gentile signora Prime,

     per la seconda, o forse terza o quarta, volta a inizio mese mi sono ritrovato proditoriamente abbonato al vostro programma denominato Amazon-Prime. Con un cortese messaggio mi avete avvisato che il 5 di questo mese ci sarebbe stata la scadenza del citato abbonamento, e come prova mi avete soffiato 4,99 € direttamente dalla carta che uso per acquistare da voi quasi esclusivamente libri e-book.

Ho subito contestato la vostra offerta poiché mai mi sono sognato di iscrivermi al vostro (forse) altrimenti meritorio sito di assistenza clienti. Come detto, acquisto libri da leggere sul Kindle, per comodità mia e anche per risparmiare, visto che sono ormai decine, ben oltre il centinaio, i pezzi di lettura acquistati nel corso degli anni. E di questo vi sono grato.

Non mi serve Amazon Prime: se acquisto qualcosa di diverso, vedo le spese di spedizione e se le accetto procedo all'ordine e le pago; riconoscendo, tra l'altro, la giustezza dell'addebito per una consegna a domicilio. Sui libri, appunto perché destinati a una lettura non cartacea, non ci sono addebiti. Non sono interessato ad alcuno dei servizi che Amazon Prime offre, conscio peraltro di quanto perdo.

Il fatto che vi abbia affidato i dati della mia carta per il pagamento di quanto acquistato non vi dà il diritto di servirvi di essa per altri scopi che non siano di acquisto di un bene, letterario o commerciale che sia, di volta in volta approvata specificamente. 

Questa vostra operazione ha il sapore di una truffa, di un furto con destrezza... comunque abominevole, visto che approfitta di una fiducia che dovrebbe essere alla base di un rapporto tra venditore ed acquirente.

Vi ho subito mandato un messaggio di protesta, minacciando il ricorso all'Agcom settore Polizia Postale: nessun riscontro. Sto ripetendo giorno dopo giorno la mia protesta, cancellandomi ogni volta da un abbonamento mai richiesto ed ho ottenuto, giorno dopo giorno, solo questo aggiornamento:


che, di primo acchito, mi fa venire in mente il monaco pazzo che nel film di Troisi ricordava a lui stesso "ricordati che devi morire!". Non so più come dirvi che di questi vantaggi mi frega niente, voglio solo indietro i miei 4,99 € estortimi con furbizia; e voglio, altresì, che smettiate di rompere gli zebedei con queste stupide operazioni, che lungi dall'essere commerciali sanno di vero e proprio sciacallaggio.

Vedete, cari signore e signora, io fumo (e non aggiungo 'purtroppo' come alcuni fanno, poiché si tratta di una scelta mia, cosciente nell'incoscienza dell'atto), e i 5 € al giorno se ne vanno letteralmente in fumo. Per dire, che non è la cifra rubata che mi debilita, ma non accetto che voi, o qualche algoritmo al vostro servizio, siate liberi di mettere in atto azioni del genere.

È chiaro che non mi aspetto che le vostre signorie leggano questo post, ma spero che tra i vostri marchingegni tecnologici ce ne sia uno che vi allerta quando venite citati, e prendiate atto che questo vostro piccolo cliente è incazzato nero e ripeterà ovunque gli sia possibile questa sua lagnanza.

Con la certezza assoluta che queste righe vi toglieranno il sonno e l'appetito...

domenica 31 marzo 2024

Auguri?




𝐓𝐫𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐞 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐮𝐧𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐜𝐞𝐛𝐞𝐫𝐠, 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐚𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐭𝐞𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐦𝐮𝐥𝐚𝐫𝐧𝐞 𝐥𝐞 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐚. 𝐔𝐧 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐩𝐢𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐨𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐬𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐢 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢, 𝐞 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐥'𝐔𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨. 
𝐀 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐟𝐫𝐞𝐠𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐥'𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚, 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚, 𝐥'𝐚𝐯𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐞𝐭𝐚; 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, 𝐝𝐞𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐚𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐦𝐞𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨, 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐛𝐚𝐜𝐡𝐞𝐜𝐚 𝐢 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐢𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐦𝐢𝐜𝐨, 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞.
𝐄̀ 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚, 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐬𝐮𝐨𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐠𝐡𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐩𝐢𝐞𝐭𝐚̀, 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐩𝐫𝐨𝐜𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐬𝐮 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐢𝐥𝐥𝐚𝐧𝐨 𝐥'𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚. 
𝐄̀ 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚, 𝐞 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 (𝐦𝐢𝐭 𝐮𝐧𝐬) 𝐛𝐞𝐧𝐞𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐥𝐞 𝐚𝐫𝐦𝐢 𝐞 𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞... 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐢 𝐜𝐡𝐢 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐜𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐦𝐚𝐢 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐮𝐥𝐦𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐬𝐬𝐚𝐬𝐬𝐢𝐧𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐥𝐢, 𝐧𝐨𝐧 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐭𝐭 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐢 𝐩𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐢𝐳𝐳𝐢 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐥'𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐚̀ 𝐢𝐦𝐩𝐥𝐨𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐓𝐞𝐫𝐫𝐚.
𝐄 𝐧𝐞𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧 𝐆𝐨𝐝, 𝐮𝐧 Бог, 𝐮𝐧 𝐃𝐢𝐞𝐮, 𝐮𝐧 אלוהים... 𝐮𝐧 𝐃𝐢𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐬𝐢𝐚𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐮𝐧'𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞, 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐡𝐚 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐚𝐜𝐞. 
𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐨𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐚, 𝐦𝐚 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐯𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧𝐞𝐥𝐮𝐝𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.
𝐄̀ 𝐛𝐞𝐬𝐭𝐞𝐦𝐦𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 (𝐧𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐑𝐞𝐬𝐮𝐫𝐫𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞) 𝐜𝐡𝐞 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨, 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐞 𝐢𝐧 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐨, 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐝𝐚 𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐝𝐢𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐡𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢, 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐚𝐜𝐞, 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞?

martedì 23 gennaio 2024

"Nero scolastico" di Scaldini

Tempo di lettura previsto: 4 ore e rotti. L'ho letto in 3 ore e pochi. Basterebbe questo a indicare quanto avvincente sia stata questa galoppata.
 
Scaldini, qui nella veste insolita di Perboni, costringe a una lettura veloce, seppure attenta, per arrivare al più presto a un 'dunque', che non è mai scontato fino alla fine.
 
Un racconto in giallo, con striature di rosa e graffi neri; l'ironia, e il sarcasmo affatto velato, per introdurre in ambienti che nulla hanno da invidiare a letture definite più avvincenti.
 
Ufficialmente, niente di nuovo sotto il sole, se riferito all'Autore; ufficiosamente, una ulteriore sorpresa delle capacità camaleontiche di un Autore che meritatamente è tra i migliori in circolazione.

In corso di lettura, mi è venuta spontanea la corrispondenza di stile con un Autore di lontane e piacevoli letture: Wodehouse. La persistente ironia di questo, bene si sposerebbe con lo stile apparentemente leggero di Scaldini, in questa e nelle precedenti sue opere letterarie. 
Può essere che questa simiglianza sia stata indirizzata dalla comunanza della descrizione di suini in alcune delle storie raccontate dallo scrittore inglese con quelle pubblicate nel corso di oltre un decennio da Scaldini in veste di Perboni, professore di liceo specializzato nel rilievo dei pochissimi pregi e delle moltissime pecche della scuola italiana. Per l'inglese, in quelle storie, soggetto principale era una scrofa, per il prof  beneficiari delle sue perle scolastiche erano, genericamente, i porci.

In questo racconto i suini non compaiono, ma le perle scolastiche, inedite e aggiornate, ci sono, e fanno da corollario piacevolmente ironico a una trama... tutta da leggere.