Cammin facendo...
Oggi, 19 ottobre 2024, festeggio i miei primi 59 anni. Di patente.
Dei 24 anni precedenti da pedonante, mai dimenticati, oltre all'età, rimpiango le curiosità, le fantasie che già allora venivano sbrigliate dalla lettura di qualunque cosa fosse leggibile, le voglie e il piacere di un sapere che non passava esclusivamente dalla scuola. Allora camminavo e osservavo tutto, mi riempivo di immagini che sarebbero state soltanto mie; non avevo macchine fotografiche a immortalare quanto vedevo, le immagini stampate non limitavano la fantasia che di ogni cosa tracciava nella mia mente dagherrotipi ancora oggi splendidamente vivaci. Quegli anni mi hanno visto camminare, pedalare, usare i mezzi pubblici... e il rimpianto di quel periodo va soprattutto a un modo di vivere che non conosceva la frenesia attuale. Si camminava, e più si era lenti nel passeggio più ci si arricchiva.
Facendo la somma di questi due periodi, risulta evidente che mi trovo a -17 da un traguardo, oggetto tipico di tutti gli auguri di compleanno.
La primissima parte del percorso la ricordo nebulosa, sfocata nella memoria eppure chiarissima in alcuni dettagli. Amara nel complesso del vissuto, amarevole nei ricordi.
La seconda parte, lungamente centrale nel lungo cammino, è paragonabile ai percorsi di guerra imposti ai militari di quella che era definita 'leva'. Ho avuto modo di apprendere svariati mestieri, da tutti ho avuto e a tutti ho dato il massimo impegno, ampiamente ricambiato. Una strada a modo suo tortuosa, con ostacoli via via superati, di cui, ricordando la partenza affatto favorevole, vado giustamente orgoglioso.
A differenza dei precedenti, quest'ultimo attuale percorso non ha ostacoli, non ha più ripidi tornanti, si tratta di una strada diritta ancorché non asfaltata. È un vero e proprio viale, cui il tramonto dà un'aria serena, quasi romantica. Non è più tempo di correre, di sognare, di sperare... e anche il navigatore non serve più. Bisogna camminare, facendo più attenzione a dove si posano i piedi a ogni passo: una buca, un dosso, un niente possono farti inciampare e ruzzolare al suolo.
Senza rialzo...
E cammino, lentamente come nei primi anni, senza alcuna fretta di arrivare, tornando ancora alle antiche curiosità per un mondo che peraltro diventa sempre più difficile da capire.
Inshallah, se Dio vuole... comunque ho la certezza assoluta di arrivare alla fine.
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