La violenza del tempo
Qualche giorno fa un amico mi ha mandato la poesia. che qui sotto ripropongo. Non mi pare sia criptata, se perfino uno gnocco (come me) è stato in grado di leggerla, forse di capirla, probabilmente di interpretarla in giusta misura. Magari ad capocchiam (licenza poetica in latino maccheronico)... Mi piace pensare che, semplicemente, gli sia piaciuta e l'abbia voluta condividere con me. Mi è di supporto il fatto che entrambi siamo su quel binario, in due vagoni intercomunicanti come i vasi del noto fenomeno fisico, con il via vai del racconto di ricordi... e di acciacchi reciproci. Purtroppo le poesie in genere sono come pietre piatte che rimbalzano sulle acque placide di un lago, o anche del mare quando la bonaccia lo rende possibile. Certo, in un fiume come il Piave, nonostante il suo placido e calmo mormorio, sarebbe difficile superare i due saltelli (anche perché pare che una sola volta nella sua storia sia stato in quella condizione; infatti poco dopo appariva infuriat