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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

La violenza del tempo

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Qualche giorno fa un amico mi ha mandato la poesia. che qui sotto ripropongo. Non mi pare sia criptata, se perfino uno gnocco (come me) è stato in grado di leggerla, forse di capirla, probabilmente di interpretarla in giusta misura. Magari ad capocchiam   (licenza poetica in latino maccheronico)... Mi piace pensare che, semplicemente, gli sia piaciuta e l'abbia voluta condividere con me. Mi è di supporto il fatto che entrambi siamo su quel binario, in due vagoni intercomunicanti come i vasi del noto fenomeno fisico, con il via vai del racconto di ricordi... e di acciacchi reciproci. Purtroppo le poesie in genere sono come pietre piatte che rimbalzano sulle acque placide di un lago, o anche del mare quando la bonaccia lo rende possibile. Certo, in un fiume come il Piave, nonostante il suo placido e calmo mormorio, sarebbe difficile superare i due saltelli (anche perché pare che una sola volta nella sua storia sia stato in quella condizione; infatti poco dopo appariva infuriat

L'ultima goccia di tenerezza

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Tempo fa mi pare di avere già pubblicato questa poesia, ma nei vecchi post non la riesco più a trovare. La ripropongo, con la certezza che sia quanto mai e sempre attuale. Tratta dal volumetto Garnël 'd guàzza, raccolta di poesie in un volumetto apparentemente anonimo, edito nel 1984 dal già più volte citato editore Battaglini, in Parma Il caminetto c'è ancora, ma non crepita più. L'ultimo ceppo si è spento l'oggi di quattro anni fa, al primo albore del mattino. Sotto la coltre di cenere palpita ancora la brace, che lentamente si va spengendo. La mano che dava e voleva carezze si è posata, e giace. Aspetta, paziente, che anche l'ultima brace diventi cenere.

Gigolò di Nicola Pezzoli

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Con la fortuna che mi ritrovo, che vada bene sarò il 25° lettore che accede al bando premiante; ma spero di essere il millesimo e oltre, così non avrò il rimpianto di essere arrivato a sbarra appena calata. Ho altresì la speranza che almeno un paio non si presentino all'incasso, per cui prendo per buona l'ultimissima riga dell'Opera e siedo in panchina in attesa. Premesso che questo è solo un commento, non una recensione (quelle, le rispetto e le ammiro, da esse traendo utili indicazioni su cosa andrò ad affrontare); una recensione, solitamente, approfondisce il concetto di un testo, cosa che non sono in grado di fare né di offrire; un semplice commento non intende approfondire un bel niente, non è una valutazione dell'opera, è semplicemente il risultato finale di una lettura, e potrebbe non collimare con quello che l'autore stesso intendeva veramente trasmettere col suo scritto. Ho messo più tempo del mio solito a leggere la storia di questo 'gigolò