lunedì 29 gennaio 2018

29 Gennaio

Una data per me particolarmente infausta.
Sette anni fa, verso le 9 del mattino, Angela aveva avuto un "malore" e, alle 2 di notte del 30 era finita in sala operatoria per tamponare una emorragia cerebrale.
L'intervento vero e proprio avvenne poi il 1° di febbraio, anniversario del nostro matrimonio.
Tempo dopo il giornalista Lamberto Sposini aveva avuto un malore, rivelatosi poi emorragico, e dopo 40 minuti era sotto i ferri per rimediare al danno.
Da allora, non ancora sopite in vista di risarcimenti milionari, polemiche furiose sui tempi dell'intervento sanitario.
Ieri sera, leggo sui giornali, Massimo Giletti ha avuto un malore, conseguenza di un'influenza "eroicamente" sottovalutata.
Prontissimo intervento, prontissima visita in pronto soccorso, prontissimo ricovero precauzionale.
Prontissima ammirazione ammirata per la prontezza e l'efficacia della nostra sanità, così spesso ingiustamente vituperata criticata massacrata.
Auguri a entrambi, ovviamente.
Ad Angela, nel frattempo, solo l'augurio di riposare in pace.
Essendo anch'io un essere umano, date e coincidenze mi portano a considerazioni che poco hanno a che vedere con l'umana pietà e la condivisione con le sofferenze altrui.
Così stamane tagliando l'erba del giardino, vista la mattinata di freddo pieno sole, i pensieri frullano all'unisono col motorino del tagliaerba.
Penso a tutto e a niente.
Nel 'tutto' c'è il ricordo di Angela e dei suoi compagni di sventura.
Nel 'niente' c'è anche la politica.
In particolare una nuova formazione che predica una politica di libertà e uguaglianza, alla quale manca solo la 'fratellanza' per essere accusata di plagio per un motto brevettato oltralpe in un lontano 1790.
Nel suo logo espone a chiare lettere quelli che saranno i muri portanti della sua politica già dalla campagna elettorale.
Due sostantivi (entrambi femminili, il che potrebbe generare un dubbio su uno sforamento delle 'quote rosa' a scapito di altri generi) divenuti, nel tempo e in particolare qui da noi, molto fumosi.
Liberi: liberi da cosa, liberi di fare cosa, liberi di fare quello che più ci piace o liberi di fare quello che ci viene ordinato?...
Anche i nazisti erano liberi, liberi di uccidere o di essere uccisi.
Anche i mafiosi sono liberi, e quando non lo sono è come se lo fossero.
Anche i nostri governanti sono liberi, liberi di imbonirci di promesse chiaramente immantenibili, senza neanche la possibilità di denuncia di falso per apologia delle favole.
Per quello che ci riguarda da vicino, libera Mafia in libero Stato; dove sempre più appare evidente che la libertà dell'una non disturba la libertà dell'altro, anzi sono complementari l'una all'altra.
Uguali: uguali a chi, uguali a cosa, uguali ai poveracci che si affidano alla Caritas o a sant'Egidio per riuscire ad avere un pasto caldo o una coperta, o uguali ai parlamentari, ai baroni, ai mafiosi, agli evasori, a chi ha i-santi-in-paradiso?...
Uguali al parroco di campagna che si arrabatta con le elemosine dei fedeli e i rimasugli di un 8 per mille destinato a opere di bene, o delle alte gerarchie religiose che in quell'8 per mille attingono a piene mani, certo non per fare beneficenza?
In sostanza, uguali alle pecore o uguali ai lupi?
È veramente un peccato che in quel logo non sia prevista anche la 'fratellanza': come non mai verrebbe buono il detto 'fratelli coltelli', molto appropriato in questi tempi.
Come dimostra, nel suo insulso e inutile piccolo, anche questo post.
Colpa della coincidenza della data, sempre maledetta sia.

domenica 28 gennaio 2018

Breve historia di un povero birillo

Gli animali terrestri popolano la Terra da milioni di anni; gli uccelli volano, i pesci nuotano, gli alberi e il verde danno colore a un pianeta altrimenti monocromatico e pure monotono.
Gli insetti ci sono, evidentemente, perché ci devono essere.
C'è anche l'uomo.
Che non si capisce bene perché ci sia, visto che le inventa tutte pur di distruggere quanto lo circonda. Da qualche secolo a questa parte con maggiore impegno, tant'è che non manca molto alla conclusione della sua opera.
E poi ci sono i birilli.
La loro missione, il loro scopo, la loro ragion d'essere consiste nel venire abbattuti.
Altrimenti, come l'uomo, sarebbero inutili e magari dannosi per l'ingombro che danno.
Che siano birilli stradali o birilli da bowling, o altri tipi di birillo, dovunque siano messi vivono in attesa che qualcuno dia loro la botta per farli  cadere.
Ecco, lui si sentiva un birillo; anzi, era un birillo. Birillo umanizzato o umano birillizzato, poco importa.
Non è piazzato nel fondo di una pista da bowling in attesa dello strike, reso difficile dal fatto che, essendo solo, teoricamente sarebbe più difficile da centrare; e neanche messo come divisorio di corsie d'emergenza, in attesa che un tir diabolico lo arroti sghignazzando.
È piazzato al centro di una bomber car, un autoscontro, con gente che gli gira intorno e lui non ha ancora capito se questa gente lo vuole abbattere o se fa del suo meglio per evitare di farlo.

È periodo di controlli sanitari, di routine, per una verifica periodica dell'andamento di tutto l'ambaradan corporeo.
Il primo passo sono gli esami di laboratorio.
Come quasi tutti, ne capisce poco.
Solo quel tanto che gli viene concesso dalla lettura delle singole voci, dove si limita a confrontare i dati sulla sinistra con quelli, detti 'di riferimento', sulla destra.
Ogni tanto tra i due colonnini c'è un H, in grassetto (o neretto, per gli amanti dell'antico linguaggio tipografico). Che vale sia per le voci in eccesso che per quelle in difetto.
Pensa significhi help, che sarebbe letteralmente 'aiuto', ma crede sia solo un richiamo perentorio di allarme; che però, inglese per inglese, dovrebbe essere la W di warning. Forse è un trucco per non fare collassare il lettore ignorante (appunto lui); resta comunque un invito esplicito ad approfondire, meglio se con chi se ne intende.
(Considerazioni a vanvera, per coprire i timori che ogni H suscita in automatico).
E chi è addentro a questo miscuglio di freddi numeri?
Ovvio, un medico.
Meglio, un medico specialista.
Meglio ancora, più medici specialisti.
Nel suo caso li ha quasi tutti, con visite a tornate successive, con tempi di attesa tra una e l'altra che gli consentono di fagocitare la visita precedente in attesa della seguente.
Purtroppo non è possibile un incontro unico, un consulto comune, un vis-à-vis tra loro, come si dice, poiché tanti sono altrettanti operano in presidi sanitari diversi, logisticamente distanti tra loro.
Il che, è vero, gli consente di visitare più mondi, senza necessariamente andare in crociera.
Per non apparire saccente non starà a specificare le singole specializzazioni. anche se questa saccenzìa è purtroppo frutto di frequentazioni costanti, diluite nel tempo.

Prima della fine dello scorso anno ha inizio il suo tour.
Primo della lista il medico di base (quello che un tempo era definito 'medico di famiglia', quando ancora esistevano le famiglie, ora semplici agglomerati umani, uniti più tramite wattsapp o messaggini che per antichi vincoli di sangue; dove ormai i dialoghi prevedono solo emòticon like wow lol, talvolta love...) per le varie impegnative.
Nessun commento particolare, se non il rimarco di quelle H, già rilevate da lui ignorante. Ormai non si sbilanciano più di tanto, forse nel timore che un semplice parere sia scambiato per una diagnosi vincolante e possa provocare eventuali futuri "ma aveva detto che...", talvolta forieri di interventi legali. Tacere, non per ignoranza ma per prudenza e ricerca della tranquillità.

Prima visita specialistica, molto mirata.
Ovviamente, visione degli esami.
"Situazione discreta, questo e questo e questo e questo sono fuori range, ma nell'insieme siamo nello stabile, senza movimenti di eccessivo allarme. C'è solo un medicinale che deve sospendere, poiché il prosieguo della sua assunzione potrebbe compromettere l'equilibrio tra questi due elementi che, pur essendo ancora nei limiti (quindi in range regolare), è meglio non sfruculiare più di tanto a scanso di complicanze... Inoltre, più avanti meglio fare quest'altro esame, per avere un quadro più preciso della situazione".
Prenotato al momento, e, dopo qualche giorno, effettuato.
Referto chiaro, illuminante come un lampo di sole nel buio della notte.
"Sembra ci sia qualcosa... che potrebbe essere... ma non è detto che sia...".
Prosit!

Seconda visita specialistica, a spettro più ampio.
"Andiamo abbastanza bene, situazione stabile, gli esami sono discreti a parte qualche voce fuori dal coro... Che medicine sta prendendo?".
Elenco, per fortuna breve, dei 'veleni' in via di assunzione, compreso quello sospeso dal primo specialista.
"No, assolutamente quello non lo deve sospendere, è il muro portante della sua salute. Ricominci a prenderlo. Invece, perché sta prendendo quest'altro; serve a poco, lo elimini... Ha fatto quell'esame che avevo prescritto la volta scorsa?".
L'aveva fatto, è di giugno scorso.
"Ah, no, allora continui a prendere anche questo. Vedo l'RX torace recente, niente di particolare... Ma chi glielo lo ha fatto, sa cosa ha avuto e cosa ha tuttora?".
Pensava di sì, era specificato nell'impegnativa...
"E allora perché, in calce al referto, consiglia questo esame, quando sa (o dovrebbe sapere) che non lo può fare? E questo esame che le ha prescritto il collega la settimana scorsa, a cosa serve? Possibile che non sappia che non si può vedere niente, conoscendo la sua patologia? C'è solo un esame che può fare, più per sicurezza che per necessità, ma è bene che lo faccia. Prossimamente andrà in visita al collega specializzato nel campo: glielo dica che deve fare questo esame, gli chieda di prescriverlo, poiché questo non fa parte del bagaglio delle mie possibili impegnative".
Ma poteva lui  'consigliare' un esame così specifico a un luminare medico specialista?
"Ha ragione, glielo scrivo io al fondo della mia relazione, gliela faccia vedere e insista per averlo. OK, pensi alla salute, ci vediamo tra sei mesi".
Ammesso che sia ancora vivo...
"Non dica fesserie. Comunque 'sento' che ha smesso di fumare...".
Non aveva smesso, aveva ridotto, questo sì, ma non aveva ancora smesso del tutto.
"Però non ho sentito odore di fumo mentre parlava...".
"Mi sono fatto furbo... Dopo la volta scorsa, che ha sentito l'alito e mi ha 'incitato' a continuare, prima di entrare ho succhiato un hallsmentoliptus".
(Bruciando la prima sigaretta dopo l'uscita dallo studio si era reso conto che la sua battuta era stata da cretino; era uguale al comportamento di un moribondo che trattenesse il respiro per fare uno scherzo a chi lo circonda... dimenticando poi di riattivarlo).
Amen!

Soluzione "fai-da-te": per non scontentare i due, nei giorni pari prenderà il pillolo, in quelli dispari ne farà a meno. Un colpo al cerchio e un altro alla botte. Sperando che faccia del bene senza fare altri danni

Di queste prime visite ha fatto una specie di cronaca dal vivo, della prossima (ancora da prenotare in attesa del completamento delle altre) può fare una cronaca previsionale, tanto è ripetitiva nel suo sviluppo e nelle sue conclusioni.

Intanto è da specificare che non si tratta di una visita vera e propria.
Non ci sono i rituali propri delle visite mediche: si spogli, si stenda, dica trentatré, qui fa male?, fuma?, va di corpo?... e via discorrendo.
È una verifica quasi burocratica di tutto il cartaceo accumulato, con particolare riguardo alle visite recenti degli altri specialisti.
Tra cui, in particolare, la relazione di quello che consiglia e raccomanda l'esame specifico citato.
E qui avrà inizio una tiritera che ben conosce.
Questo specialista "dovrebbe" fargli l'impegnativa di richiesta specifica.
Che peraltro ha valore solo per esami su residenti della Regione di emissione. Fuori Regione no.
E lui è fuori dalla 'fortunata' Regione.
Nella sua, il metodo più pratico è quello dell'esame a pagamento.
Senza lista di attesa.
Come ormai tanti altri esami; a meno di lasciar perdere e affidarsi alla fortuna.
Che mai altrove come nella salute, non esiste. Anzi, se esiste, è di una cecità assordante.
Essendo a pagamento, sarà sufficiente un'autoprescrizione, sommariamente motivata.
Che, ovviamente, si autofarà.

Il povero birillo traballa un po', ma è ancora in piedi.













venerdì 19 gennaio 2018

Le due Italia


Questo quadro è dell'anno Domini 1967.
Come la poesia di Zaffuto "La valle del Belice" di un post precedente, espressione artistica senza tempo.
Regalatomi dall'autore, non si riferiva al terremoto siciliano, avvenuto successivamente.
Oggi è da leggere come una proiezione verso il futuro, che allora non appariva così prossimo.
Cinquant'anni dopo, descrive sinteticamente la nostra situazione attuale: un'Italia fisica distrutta nello sfondo e l'Italia metafisica che piange, nuda, sconsolata e inconsolabile.
Consolante è invece l'innegabile considerazione che dal 5 marzo (a.D. 2018) finalmente tutto cambierà.
Forse in meglio?
Oppure in peggio?
Per il meglio depone la gru, chiaro simbolo di una possibile ricostruzione.
Per il peggio c'è da prendere atto che qualche muro è ancora in piedi e, con un po' di buona volontà, riusciremo ad abbatterlo.
Dopo la tabula rasa saremo costretti a ricominciare.
O altri ci costringeranno a farlo, in vista di un Rinascimento che non sarà più opera nostra.

lunedì 15 gennaio 2018

Pranzo del 4 Marzo 2018



Ristorante ITALIA
MENU provvisorio (in costante aggiornamento)
(valido fino al 2 Marzo 2018, max ore 24)

Eliminazione del canone RAI
(chef: renzi matteo)
Eliminazione bollo auto
(chef: berlusconi silvio)
Eliminazione tasse universitarie
(chef: grasso piero)
Reddito minimo garantito di 780 € mese
(chef: di maio luigi)
Reddito a coniugati con prole 1250 € mese
(chef: berlusconi silvio)
Paga oraria minima 10 € all'ora
(chef: renzi matteo)
Tasse aliquota unica 23/20% del reddito
(chef: berlusconi silvio)
Tasse aliquota unica 15% del reddito
(chef: salvini matteo)
Pensione a 60 anni con minimo 1000 €
(chef: berlusconi silvio)
Jus soli e incremento immigrazione
(chef: boldrini laura)
Basta che se magna e 'n par de portrone
(chef: meloni giorgia)
Abolizione tasse sui beni della chiesa
(chef: bergoglio giorgio detto francesco)
Cittadinanza italiana a tutti gli animali
(chef: brambilla michela)
Riapertura case chiuse
(chef: salvini matteo)
No all'obbligo vaccini
(chef duplex: salvini-di maio)
Asili nido gratis per tutti
(chef: lorenzini beatrice

In attesa di sponsor
Pensioni ogni 28 giorni
(basta con i “non si arriva a fine mese”)
Funerali a totale carico dello Stato
(pur di non pagare lo Stato ci farà vivere)
Case per anziani aperte anche ai giovani
(come alternativa a portici e stazioni)
Lotta al bullismo dilagante
(col ripristino delle antiche botte che rieducavano da subito)
Raccolta rifiuti a totale cura della UE
(comprese quelle 'cittadine' che ne sono invase)
Cittadinanaza italiana a Trump e Kim-jong un
(affinché scoprano un altro modo di vivere oltre le atomiche)
Lotta alla disoccupazione
(con assunzioni in massa alla camera e al senato)
Frutta
Siamo già ben oltre la...
Amari e pussa-caffé
arsenico – cianuro – cicuta – aconite
da sgranocchiare: bacche di belladonna
(a richiesta sarà possibile il consumo come aperitivi)


domenica 14 gennaio 2018

Valle del Belice

In occasione della visita dell'ennesimo Mattarella in quella Valle, mi è tornata in mente questa poesia, scritta da Francesco Zaffuto appunto nel 1968, poco dopo quel terremoto. Gli eventi simili che si sono susseguiti da allora la rendono perennemente attuale. Alle chiacchiere, alle promesse (da quelle più antiche a quelle più recenti) non sono mai seguiti i fatti, quelli veri. Al governo, al potere, si sono susseguiti tutti i colori dell'arcobaleno, con tante sfumature: cambi e scambi di poltrone, a scaldare onorevoli deretani... Certo, a sentire le promesse in vista delle prossime elezioni, tutto cambierà, esattamente come capita a ogni tornata elettorale. Come dire che chiunque vinca siamo a cavallo.
Valle del Belice

Panico
misto a dolore
che umilia lo sguardo
di colui che cerca il suo
tra cose che marciscono distrutte
Il suo delle cose
Il suo degli amori
dei pianti
delle ansie
dei pochi momenti felici
delle illusioni che scompaiono
dietro mucchi di pietre cadute
E noi siamo vecchi
e il magma della terra
ancora ribolle
assesta colline e monti
in nuovi ordini
in un corollario disumano
ignorando le genti
Poi le jene
i corvi
i falchi
gli spolpatori di cadaveri
le genti dall'occhio furbo
i migliori che abbiamo
i più onorati nei pregi
pronti a saltare sulle ultime membra
che rimangono ancora a brandelli sulle ossa
e spolpare con foga indigesta
E noi restiamo stupidamente vecchi
mentre il magma della terra ribolle
e assesta colline e monti.

Francesco Zaffuto, 1968

venerdì 12 gennaio 2018

Correva l'anno...

4 Marzo 1848


4 Marzo 1943



4 Marzo 2018



domenica 7 gennaio 2018

Buoni propositi per il 2018


Pernigotti, cioccolato fondente nocciolato, cm. 57x14,5, peso netto 1 kg, scadenza 7/12/2018.
Ce la farò a finirlo prima della scadenza?
Il tempo ci sarebbe, anche se il "via" al consumo non potrà avvenire prima di una ventina di giorni, quindi verso fine gennaio, quindi con circa un mese in meno disponibile per l'operazione.
Tenendo presente che non sono goloso per natura, la fatica sarà maggiore.
In questo lasso di tempo soltanto minestrine (vegetali), insalate con poco olio e pochissimo sale, frutta, vino a gocce. Cucina e cuochi televisivi all'inferno...
Qualche malalingua potrebbe insinuare che un tipo posato-meticoloso-serioso-morigerato come me possa avere sbracato, almeno un pochino, nel corso delle recenti feste.
Ebbene, non è così, smentisco categoricamente e ricorrerò alle vie legali verso chi dovesse sostenere una simile bestemmia.
Il fatto è che è stato molto più peggio (licenza ministeriale, poco grammaticale ma molto poetica e assai espressiva).
Ce la posso fare.

venerdì 5 gennaio 2018

Considerazioni della Befana

Volete voi pagare 0,02 euro i sacchetti bio così non soffrite a vedere sui siti i video delle tartarughe uccise dalla plastica? 
«NO» 
A proposito, siccome i mari sono pieni di sacchetti di plastica e non li ha buttati tutti Trump, volete voi smettere di abbandonare rifiuti in acqua? 
«NO» 
Volete voi cambiare la vostra vecchia caldaia che inquina più di tutti i Suv di Cortina con una nuova caldaia a condensazione che riduce le emissioni dell’80% e ci sono un sacco di agevolazioni fiscali così costa meno di un iPhone ma non la installa nessuno?
 «NO» 
Volete voi smettere di gettare le bottiglie di chinotto nel cassonetto della carta e i resti di pizza in quello del vetro e il televisore usato in mezzo alla strada così avremo meno discariche e un sacco di campi fioriti e di begli alberelli? 
«NO»  
 Volete voi spendere un paio di euro per un posacenere tascabile così la smettete di decorare le nostre città, le nostre campagne e le nostre spiagge di qualche milione di mozziconi lasciati a terra in Italia ogni giorno? 
«NO» 
Volete voi andare in pizzeria una volta in meno a settimana per installare i pannelli solari così da non dovere nemmeno comprare il calendario del Wwf coi cormorani intrisi di petrolio? 
«NO» 
Volete voi usare meno la macchina e, se la usate, metterla in un parcheggio a pagamento così da non girare due ore a scaricare gas e a cercare un posto e finisce che la mettete in divieto e prendete pure la multa? 
«NO»
Volete voi mandare a casa tutti i politici, ché se il mondo è lercio e il lemure del Madagascar è in via d’estinzione è colpa loro? 
«SÌ SÌ SÌ SÌ SÌ»