29 Gennaio

Una data per me particolarmente infausta.
Sette anni fa, verso le 9 del mattino, Angela aveva avuto un "malore" e, alle 2 di notte del 30 era finita in sala operatoria per tamponare una emorragia cerebrale.
L'intervento vero e proprio avvenne poi il 1° di febbraio, anniversario del nostro matrimonio.
Tempo dopo il giornalista Lamberto Sposini aveva avuto un malore, rivelatosi poi emorragico, e dopo 40 minuti era sotto i ferri per rimediare al danno.
Da allora, non ancora sopite in vista di risarcimenti milionari, polemiche furiose sui tempi dell'intervento sanitario.
Ieri sera, leggo sui giornali, Massimo Giletti ha avuto un malore, conseguenza di un'influenza "eroicamente" sottovalutata.
Prontissimo intervento, prontissima visita in pronto soccorso, prontissimo ricovero precauzionale.
Prontissima ammirazione ammirata per la prontezza e l'efficacia della nostra sanità, così spesso ingiustamente vituperata criticata massacrata.
Auguri a entrambi, ovviamente.
Ad Angela, nel frattempo, solo l'augurio di riposare in pace.
Essendo anch'io un essere umano, date e coincidenze mi portano a considerazioni che poco hanno a che vedere con l'umana pietà e la condivisione con le sofferenze altrui.
Così stamane tagliando l'erba del giardino, vista la mattinata di freddo pieno sole, i pensieri frullano all'unisono col motorino del tagliaerba.
Penso a tutto e a niente.
Nel 'tutto' c'è il ricordo di Angela e dei suoi compagni di sventura.
Nel 'niente' c'è anche la politica.
In particolare una nuova formazione che predica una politica di libertà e uguaglianza, alla quale manca solo la 'fratellanza' per essere accusata di plagio per un motto brevettato oltralpe in un lontano 1790.
Nel suo logo espone a chiare lettere quelli che saranno i muri portanti della sua politica già dalla campagna elettorale.
Due sostantivi (entrambi femminili, il che potrebbe generare un dubbio su uno sforamento delle 'quote rosa' a scapito di altri generi) divenuti, nel tempo e in particolare qui da noi, molto fumosi.
Liberi: liberi da cosa, liberi di fare cosa, liberi di fare quello che più ci piace o liberi di fare quello che ci viene ordinato?...
Anche i nazisti erano liberi, liberi di uccidere o di essere uccisi.
Anche i mafiosi sono liberi, e quando non lo sono è come se lo fossero.
Anche i nostri governanti sono liberi, liberi di imbonirci di promesse chiaramente immantenibili, senza neanche la possibilità di denuncia di falso per apologia delle favole.
Per quello che ci riguarda da vicino, libera Mafia in libero Stato; dove sempre più appare evidente che la libertà dell'una non disturba la libertà dell'altro, anzi sono complementari l'una all'altra.
Uguali: uguali a chi, uguali a cosa, uguali ai poveracci che si affidano alla Caritas o a sant'Egidio per riuscire ad avere un pasto caldo o una coperta, o uguali ai parlamentari, ai baroni, ai mafiosi, agli evasori, a chi ha i-santi-in-paradiso?...
Uguali al parroco di campagna che si arrabatta con le elemosine dei fedeli e i rimasugli di un 8 per mille destinato a opere di bene, o delle alte gerarchie religiose che in quell'8 per mille attingono a piene mani, certo non per fare beneficenza?
In sostanza, uguali alle pecore o uguali ai lupi?
È veramente un peccato che in quel logo non sia prevista anche la 'fratellanza': come non mai verrebbe buono il detto 'fratelli coltelli', molto appropriato in questi tempi.
Come dimostra, nel suo insulso e inutile piccolo, anche questo post.
Colpa della coincidenza della data, sempre maledetta sia.

Commenti

  1. Da qualche anno a questa parte le coincidenze mi impensieriscono e, pur non credendoci, non vedo l'ora di "cambiare pagina". E' timore senile il mio? Non so e non credo sia utile saperlo.
    La sanità nazionale è eccellente solo se sei "qualcuno"... se si sospetta che l'efficienza dei soccorsi servirà a dare lustro, a non incorrere in sanzioni o a pubbliche additazioni. Così va la vita, sic, ma le eccezioni ci sono, per fortuna.
    Fosse stata celebre, avrebbe avuto salva la vita la tua Angela? Non è detto e credo sia un fatto positivo il non saperlo.
    A riparo del dispiacere di oggi, ci sia la gioia del ricordo di un primo febbraio che vi ha visti sognare e progettare, insieme e felicemente, una lunga vita d'amore.
    Ciao.

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    1. Non sono amante dei "se", per il fatto che si tratta sempre di supposizioni impossibili da verificare. Del presente cerco di vivere l'attimo, del passato amo tutto quello che ricordo, fatti belli e fatti meno belli. Penso al passato come a un libro in fase continua di scrittura, e che, per quanto possa essere prolisso, mai potrà venire completato. Ai ritardi nel soccorso ad Angela ha ampiamente contribuito la zona disagiata (non solo in senso sanitario) in cui abbiamo vissuto. Le coincidenze della vita sono dovute ad un accavallamento del ricordo sull'attimo corrente. Quando il ricordo svanisce cessano le coincidenze. Personalmente considero questo evento la peggiore iattura che possa capitare a un essere vivente. Senza i ricordi del passato non è possibile costruire alcun futuro. Vale, oggi in particolare, per coloro che dimenticano o, peggio, vogliono cancellare pagine tragicamente assurde di un recente passato, ignorando che la coincidenza con quei fatti porterà irrimediabilmente (e forse definitivamente) alla distruzione del genere umano.

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  2. Ciao. Un post lucidamente triste, che lascia spazio a poca speranza. Un saluto caro da Palermo con un pensiero affettuoso per la tua Angela.

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    1. Grazie Maria.
      Quando vado a trovarla, mi sorride dalla piccola finestrella e mi abbraccia con gli occhi, in attesa di potermi riabbracciare per sempre. Le porterò anche il tuo saluto, ne sarà felice pur non conoscendoti. Ciao.

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  3. Concordo in pieno con questo tuo sfogo. Ma soprattutto ti voglio mandare un abbraccio forte per te e il tuo angelo Angela. Che mi ha fatto venire in mente mia madre. Ma per parlare di lei ci sarà tempo. Un caro saluto.

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    1. Intanto grazie per la visita. Una finestrella, in fondo a destra del monitor, mi avvisa che tutti abbiamo un angelo, o una fata, da qualche parte chissadove che "rallegra" i nostri pensieri e i nostri ricordi. Sempre da quella finestrella ti ho mandato la mia reazione. Sto già scalpitando nell'attesa. A presto. Grazie e ciao.

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  4. non mi escono parole, solo pensieri che spero ti arrivino dritti.
    abbraccio forte

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    1. Carissima, il tuo pensiero è arrivato dritto come tu volevi, e ti ringrazio di cuore.
      Quanto all'abbraccio, te lo ricambio, stretto fino a farti male (da non confondere con le molestie così di moda oggidì). Affettuosamente, come sempre. Ciao.

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