I giorni della memoria

So che non è un pensare positivo, ma credo che se il ricordo del passato avesse una scadenza temporale, tipo gli alimenti o le medicine o la prescrizione nel campo penale, non sarebbe un male assoluto.
Soprattutto per quanto riguarda gli eventi dolorosi della vita.
Un anno, cinque anni, dieci anni... basterebbe inserire nei DNA soggettivi un limite prestabilito, scaduto il quale sarebbe possibile ricominciare da zero...
"Scordammoce o' passato" sarebbe forse la panacea di tanti mali.
I ricordi, in fondo, sono soltanto un eterno rinnovarsi dei dolori, un perenne girare un coltello nella piaga, un ripetersi pervicace di martellate in testa...
Senza che nulla possa cambiare o essere modificato.
Con l'avanzare dell'età i giorni della memoria non sono più distinguibili, ogni giorno diventa "giorno della memoria", trecentosessantacinque giorni ogni anno, uno in più nei bisestili.
Mi piacerebbe sapere se, e dove e come, sia possibile trovare il lato positivo di questo "dono".
Mi rendo conto che non porta nulla a chi non c'è più, e che mai più ci sarà, e che il macerarsi nei ricordi non migliora la vita di chi ancora c'è; anzi concorre a renderla più amara di quanto già non sia di per sé.

Commenti

  1. Sì, è come dici, ognuno ha sue giornate della memoria e con l'avanzare dell'età ogni ricordo pesa senza arrecare il conforto di quella gioia che c'è stata e si è condivisa. Ma che sfuma ogni anno di più in modo inversamente proporzionale al dolore.
    Ci sono però altre gioie che si vanno via via preparando a diventare importanti e occorre riservare loro uno spazio sul calendario.
    Te ne auguro tante, Gattonero.
    Ciao.

    RispondiElimina
  2. Hai ragione. E' sempre doloroso ricordare gli assenti che abbiamo amato.

    RispondiElimina
  3. Come stai?

    Posso farti una terza domanda?

    Li ascolti gli Anonimi o li leggi soltanto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 1) Abbastanza bene, compatibilmente con la situazione.
      2) Tutte le domande che vuoi, compresa la "terza".
      3) Questa "terza" non l'ho capita: se gli Anonimi sono un gruppo musicale non lo conosco; se sono un gruppo che scrive non ho avuto l'occasione di leggere qualcosa in merito. Sono un po' fuori dal mondo e me ne scuso.

      Elimina
    2. La tua ultima frase è molto bella ,ma non devi scusarti per sentirti fuori dal mondo ,semmai dovranno farlo tutti coloro che si sentono dentro con la presunzione di averci capito qualcosa...

      Gli Anonimi sono tutti coloro che si sentono fuori dal mondo...che vivono a chi sopravvive nell'illusione di conoscere tutto e tutti,senza valutare l'ipotesi del non sapere e la ricchezza del pensiero di cui se ne diventa beneficiari .....spinti da quel continuo cercare....


      A proposito del tuo post ,mi permetto di scrivere un mio personale pensiero.

      Credo che la presenza e l'assenza siano due sfaccettature della vita da cui non possiamo sottrarci, come la nascita e la morte, l'amore e l' odio, la felicità e la sofferenza etc..Dipende molto da noi , da come vogliamo agire o reagire, nel trovare forza soprattutto ascoltando noi stessi ...esternare quello che interiormente sentiamo.
      Io ho perso persone care e ne ho trovate altre a prestarmi ascolto...poco dopo l'accaduto ,di certo non erano lì per sostituire figure andate....ma erano lì per darmi forza nel proseguire il cammino...e nei momenti della memoria non dovevo fuggire ma ricordare che il passato ,il presente ed il futuro sono tempi divisi in spazi diversi ma collegati sempre alla nostra vita...

      La memoria ti tiene in vita, anche contro la tua volontà, ti segue e ti insegue,ci litighi e ci fai pace, a volte ti ci addormenti e la sogni,ti svegli con la paura di riaddormentarti e risognare spiacevoli ricordi....a volte ti ci addormenti e la sogni, ti svegli deluso di esserti svegliato da quei piacevoli ricordi...

      Non so a cosa possa servirti tutto questo, ma mi trovo qui e magari sento il ruolo di portati alla tua di memoria...esternando il mio sentire.

      Ciao


      Elimina
    3. Se tu senti di ringraziarmi dovrei ringraziarti io per prima, perché mi hai permesso di darmi ascolto a me per prima ..è così che l'ascolto si propaga.Una piccola base da cui tutti dovremmo ripartire con fiducia e sincerità.

      Ciao Pietro...

      L.

      Elimina
  4. Hei....va tutto bene?

    Spero che tu scriva da qualche altra parte...perché pensare che ti fermi per così lungo tempo ....beh un po' mette tristezza...

    Senza aspettative ....io ti lascio un saluto e ti auguro una buona giornata x domani e quelle a seguire.

    L.

    RispondiElimina
  5. Altra memoria, quella di oggi 25 aprile, ma altrettanto necessaria.
    Oggi abbiamo un altro nemico, che ci affossa con altre armi e ha un nome inoffensivo e quasi simpatico: economia.
    Un abbraccio e buona lotta.

    RispondiElimina
  6. In ritardo, come ormai solito, è passato anche il 1° Maggio. Altre memorie, altri ricordi... in un tempo lontano era una Festa, oggi è diventata una commemorazione, un funerale. Tutti impegnati alla ricerca di un leader, ciascuno nel proprio campo, buttando l'occhio all'orticello dei vicini per valutare le ipotesi di matrimoni, un tempo impensabili e oggi ritenuti indispensabili. Per la sopravvivenza, dicono... Dei partiti. Mentre quella dei cittadini va a catafascio. A cosa serve commemorare Pian della Ginestra e la sua mafia assassina, quando una mafia sottile (quella che tu chiami economia) sta distruggendo quanto creato, con sangue e sudore, dal dopoguerra fino a qualche decennio fa? Il voto, dici giustamente tu, è quello che rimetterà le cose a posto... Il voto a chi? A chiunque lo si vada a dedicare, non è più il voto a chi dovrebbe amministrare; si vota un clan una 'famiglia' (intesa nel senso più deleterio del termine), un'accozzaglia di persone che solo nel malaffare usano quei voti, un'associazione a delinquere astutamente legalizzata... Un'amarezza senza fine...
    Ciao, un abbraccio di ritorno e... pensiamo alla salute, come è uso dire.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Lettera aperta ad Amazon

Meccanica celeste

Senza bussare