martedì 31 luglio 2018

Chiamala, se vuoi, recensione

Sarà capitato anche a voi
di avere un titolo in testa,
aspettare il corriere,
aprire il pacchetto... 
e sentire nell'aria
quella musica che fa 
zum zum zum zum zum zum.

A me è successo, ieri all'ora di pranzo e ancora mi risuona nella mente quello zum zum zum.
A ogni zum sento una specie di controcanto, che mi pare faccia, più o meno (ma molto più che meno), fesso fesso fesso.
Alternati, con ritmo sincopato: fessozum fessozum fessozum... 
Ed è un controcanto ampiamente giustificato.

Era successo che un amico, esperto e appassionato bibliofilo, parlocchiando del più e del meno di editoria varia, mi aveva consigliato la lettura di un libro, passandomene il titolo e l'autore.
Quest'ultimo garanzia del prodotto stampato.
Si era spinto più in là, offrendosi di prestarmelo una volta terminata la lettura.
Non mi piace prestare libri e non mi piace riceverne in prestito. Mi darebbe l'impressione di dare mia moglie "in prestito" o prendere "in prestito" la moglie di altri. Chicchessieno.
In fatto di prestito di libri, anzi di un libro, ho un'esperienza che risale agli anni '60.
E come esperienza l'ho da subito fatta virtù e mai dimenticata o tradita.
"La noia" di Moravia, da poco uscita in libreria, nella zona in cui allora abitavo era una specie di prima visione libraria.
Lo avevo letto, col rispetto e la goduria che un bel libro riesce sempre, e per fortuna ancora, a darmi.
Mi era capitato di parlarne con un amico, che prontamente me lo aveva chiesto in prestito.
Glielo avevo dato, in prestito; senza stare a sottilizzare, nel darglielo, sul fatto il libro si chiamasse Pietro...
Non l'ho più visto.
Il libro, intanto, e poi l'amico, avendo io nel frattempo cambiato città di residenza.
Sono passati decenni e, a causa di un carattere dolcissimo che mi porto sciaguratamente appresso, non porto rancore. Ai torti subiti, dopo poco tempo, metto una pietra sopra; sono sempre convinto che dalla vita ci si possa aspettare di peggio.
A malincuore, ma l'ho perdonato.
Certo, un po' di tristezza mi è rimasta (poca poca), ma non più per il libro. Al pensiero che quel mio amico, sposino fresco, avesse una moglie disinibita, generosa, di facili costumi come s'usa dire, leggermente mi angoscia. E che, in seguito a questa spiacevole posizione, al maritino sia venuta un'emicrania perenne.
Dovuta al peso di protuberanze ossee ramificate sulla sua cabeza, la cui escrescenza per puro caso coincideva con il periodo dell'appropriazione indebita del mio libro.
Ovviamente queste sono solo supposizioni mie. Pensiero consolatorio, in mancanza di meglio...

Torniamo al fessozum.
Dopo quanto premesso poc'anzi, credo sia evidente che ho proceduto all'acquisto del libro suggerito.
Che era "Viaggio in Italia", autore Guido Piovene.
Non andavo a comprare piombo per oro...
Provo a descrivere brevemente quello che è successo, con un esempio.
Vai al mercato, vuoi comprare un po' di frutta. Bancarella: cassetta di pesche, belle, appetitose, chiedono solo di essere comprate e mangiate; a fianco immediato, una cassetta di cetrioli, che non sono frutta e che mi domando velocemente il perché dell'accostamento a questa. I cetrioli non mi interessano, quest'anno ne sto raccogliendo a quintali, regalati e mangiati in quantità industriale; il fruttaiolo è impegnato con un altro cliente e io aspetto che si liberi per darmi retta.
Quando mi degna di uno sguardo, gli dico con voce ferma e sicura due chili..., puntando l'indice verso le pesche.
Nello stesso istante, un 'Ciao gatto, come va?' mi costringe a girarmi verso chi mi saluta per rispondere.
Avrei potuto girare solo la testa, non avendo problemi di cervicale sarebbe stato più che sufficiente.
Invece no, accompagno con tutto il tronco, che si porta appresso l'appendice del braccio, che a sua volta fa suo l'indice. Che, involontariamente si sposta...
Sacchetto, due chili peso buono, pagati, proseguo il mio discorrere avviandomi verso casa.

Mercato on-line del libro, titolo e ordine.
Tre giorni e, come detto in apertura, è arrivato il plico con il libro ordinato.
Questa la parte che avevo visto nel trasmettere l'ordine. Niente altro, né autore, né editore, il titolo mi era bastato:


 E questo è il libro a copertina completa:


Invece della pesca, avevo preso il cetriolo...

È andata,... Come già detto nella vita c'è di peggio. Un po' di fastidio per quella musica che continua a rimbalzarmi nel cervello, fessozum fessozum fessozum..., un acufene che non riesco ad eliminare, almeno per adesso.
Bene, cosa fatta capo ha, si dice da qualche parte del mondo.

E vado al cetriolo male acquistato.
La presenza di copertina non è male, variegata, i volti noti dei personaggi ivi esposti sono accattivanti, il programma degli itinerari pure.
Autrice a me sconosciuta, ma è ignoranza sicuramente mia, o potrebbe essere una stella nascente dell'editoria.
Pagine interne in carta patinata, non credo siano stampate su carta riciclata; accostando il prodotto al prezzo pagato, oserei dire che si tratta di un'opera quasi lussuosa.
Pagina due di copertina, su foglio ripiegato, con la presentazione dell'opera e l'elenco dei contributi che in essa andrò a trovare.
Da leccarsi perfino le dita dei piedi...
Li elenco tutti, nell'ordine, perché credo siano il meglio del meglio: D'Annunzio, Hemingway, Savinio, Buzzati, Merini, Leopardi, Levi, Pirandello, Gadda, Pasolini, Bassani, Dante, Pratolini, Lawrence, Deledda (con tra parentesi un 'solo per citarne alcuni', che mi pare implicita promessa di chissà quali sorprese), a fine paragrafo sono previsti, a corredo di ciascuna pagina, stralci dei resoconti dell'itinerario in Italia di Goethe.
Wow! triplo wow! Ho trovato un pozzo di san Patrizio, ottima lenimento dell'errore commesso...
Nella lista dei contribuenti Piovene non c'è... Strano, visto che il suo Viaggio in Italia ha riempito un libro intero...
In terza pagina c'è un richiamo a voce unica che segnala la collana in cui, probabilmente, è inserita questa pubblicazione: ciliegie 6. Se tanto mi dà tanto, sarò costretto a prendere anche le altre.

E l'indice delle pagine rafforza ancora di più la convinzione di avere, per errore, fatto un affare.
Anche se, quel corsivo quasi microscopico...


Presentazione: continua con il corsivo elaborato che mi ha già prima perplessato e che ripete quanto scritto, già in caratteri minuscoli a fatica leggibili, nel retro-copertina. Originale, ma non molto alla portata di una lettura sciolta, scorrevole, piacevole.


Dimenticavo: il tomo misura 18 cm di larghezza per 21 cm di altezza, immagini e testi distribuiti su 184 pagine, più 9 pagine dedicate alla pubblicazione delle fonti... I testi consultati risultano 281: autore, titolo, luogo di pubblicazione, editrice e anno di prima pubblicazione. Un lavoro immane, che avrebbe meritato una migliore collocazione grafica, a favore di testi e immagini pienamente godibili. Tutti in un illeggibile corpo 4 scarso, sicuramente non tipografico ma creato al computer...

Vado avanti, a sfogliare più che a leggere, sperando che il seguito sia più abbordabile alla lettura.
Una pagina centrale completa dà l'idea di quanto possa essere rilassante questa operazione.


Si tratta sicuramente di una bella esposizione, nonostante la sua esagerata compressione, sia come grafica che negli accostamenti fotografici. Dei quali questo, ultima pagina, è una specie di riassunto.


Non è un libro facile se inteso come libro da leggere, non tanto per il contenuto in sé quanto proprio per la difficoltà visiva nella interpretazione dei corsivi; e anche dei testi, che, stampati in un corpo 6 antico Jonico con sfondi cangianti di colore a ogni girata di foglio, non aiutano a favorire il pieno godimento del volume.
Avrebbe meritato un formato più grande, con adeguamento dei caratteri e delle immagini a una più agevole lettura.
Resta un grande lavoro di accorpamento, un Viaggio che avrebbe meritato, come detto, un maggiore respiro di stampa. Un collage la cui elaborazione indubbiamente merita rispetto e apprezzamento, ma che nella sua compressione pirotecnica dà più l'impressione di un catalogo di viaggi, miniaturizzato; definirlo libro a tutto tondo mi riesce difficile.
Un bell'esempio di grafica editoriale, a mio parere valido come tesi di supporto in un corso universitario specifico, ma non come prodotto destinato a un "pasto" pubblico.

Una volta letto (tutto, poiché dei libri leggo e guardo sempre tutto), nel caso specifico, unico eccezionale irripetibile, se a qualcuno dovesse interessare, sono disposto, senza sforzo alcuno, non a prestarlo ma a regalarlo.

Nota finale: le immagini mie sono quel che sono, questo passa il convento, non per colpa del mezzo ma totalmente a causa della mia incapacità a manovrarlo.
Il libro giusto è già in viaggio; probabilmente non lo potrò commentare, poiché non sum dignus, troppo in alto il suo autore e troppo in basso io.

Era previsto per domani, è arrivato oggi. Questo è un assaggio, dall'ultima di copertina:


E che assaggio! Ottocentodiciotto pagine, tomo spesso 4 cm. Per un po' di tempo avrò da fare.
Buon Ferragosto!

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