giovedì 1 luglio 2010

Non entro dalla porta, passo dalla finestra....

Premessa: c'è un emerito professore che si accinge a partorire il secondo frutto del suo genio; il termine della gravidanza è previsto per settembre prossimo; le doglie sono già iniziate, con l'annuncio di un momentaneo stop del suo blog per la revisione dell'opera. A pensarci bene, questo in prossima uscita è il terzo parto, visto che al primo libro ha fatto seguito la creazione del blog che mi ha aperto gli occhi su un mondo che non conoscevo. Perlomeno, dopo la lettura del libro ho scoperto quel blog, per cui per me è come fosse nato allora. Rompiglione come talvolta mi picco di essere, avevo preparato un commento al suo annuncio di tregua blogghistica (so che, forse, dovrei battere 'bloggistica', ma non mi piace; preferisco rovinare un termine inglese italianizzandolo). Senza falsi pudori mi era sembrato ben riuscito; un po' lunghetto, ma bellino. Come al solito, ho seguito attentamente le istruzioni, ho pigiato il tasto 'pubblica post' e la stramaledetta adsl mi ha pugnalato, cancellando tutto. Succede piuttosto sovente, ma finché sono brevi cazzatine sopporto: è quando le cazzate sono più consistenti e mi vengono proditoriamente cancellate, che mi abbrutisco e i miei teneri miagolii si trasformano in ruggiti feroci. Quando accade, le mie ragazze arrivano di corsa: "Cosa è successo?". Sempre ruggente: "Questa bip bip bip mi ha cancellato tutto". Aceto sulla ferita: "Eh, per una stupidata così... ci hai fatto spaventare...". Sono le volte che dò credito agli studi che danno poco peso al cervellino delle donne, pur riconoscendo, a mente raffreddata, che stupidate sono quegli studi, non le mie cazzate. Comunque, come detto nel titolo, a porta sbarrata finestra spalancata: a casa mia perlomeno ho il salvataggio continuo, per cui qualcosa si salva. E vado a riscrivere il post, per gioia vostra e per vendetta mia.

"Qualche giorno di tempo per rivedere il libro", così il prof annuncia la sua assenza momentanea dal blog, appunto per rivedere la sua opera, prima del 'ok si stampi'.
In una precisazione successiva anticipa che si tratterà di un libretto agile e risparmioso.
Ho capito: si tratterà di un sedicesimo in ciclostile, così suddiviso.
Prima pagina, copertina, con titolo e autore, come tutti i libri. Senza sovracopertina, ché il costo leviterebbe.
Seconda pagina: editore, stampatore, distributore e sede legale di queste tre categorie. Dovrebbe esserci anche la sede legale dell'autore, ma pare sia in una località dal nome impronunciabile; l'unica voce leggibile era 'paradiso', ma l'autore ha ottenuto di non metterla, perchè qualche malpensante l'avrebbe subito collegata a 'fiscale' e lui ha voluto evitare un superlavoro all'agenzia delle entrate, già così impegnata nella ricerca dei veri evasori. Gli altri.
Pagina tre: tutta dedicata alla citazione di enti e personaggi direttamente o indirettamente sponsorizzanti il capolavoro. E' piena zeppa di sigle, stampate in carattere 5 delia (è il corpo più piccolo stampabile a piombo, al computer si può rimpicciolire ulteriormente) per farcele entrare tutte. A me dicono poco, ma agli addetti ai lavori, queste sigle 'parlano'; eccone alcune: sbe msg tre bru let bert bon frat carf mel bram branc cuff vat mar bos bos2 ecc. ecc. fino al pieno pagina.
Quarta pagina: bianca, forse a simboleggiare un certo candore e per arieggiare un po' il peso dell'opera.
Quinta pagina: arititolo, ariautore, a caratteri invertiti. Titolo normale, autore cubitale, per evidenziare l'assenza di falsa modestia. Fondo pagina, in piccolissimo, ancora l'editore.
La sesta: bianca, perchè non va bene iniziare il testo da una pagina pari, che è sempre il lato b di una dispari e pare porti sfortuna.
Dalla settima alla quattordicesima, finalmente il testo!
Alla quindici è previsto, a tutta pagina, un promo per il terzo libro, che dovrebbe uscire non appena esaurita totalmente la vendita di questo secondo tomicchio.
Alla sedicesima c'è il cosiddetto profilo dell'autore, tutto falso, sia per sviare le ricerche dei pollastri acquirenti, inviperiti per avere pagato fior di quattrini un lavoro di otto pagine, quando con un euro o poco più potevano comprare un quotidiano di 54 pagine. Alla cieca, qualunque avessero scelto, sarebbe stato colmo di barzellette più ridanciane delle sue; e, al contrario delle sue, limitate a un piccolo mondo in sfacelo, quelle del quotidiano spaziano su tutto il terracqueo, alimentate dai nostri rappresentanti che da fuori territorio partoriscono le più atrocemente divertenti.
Dimenticavo, il falso profilo è legato anche al fatto di non fornire un filo di arianna alla già citata agenzia delle entrate, che invece di dare la caccia ecc. ecc.
In fondo alla pagina finale: a sinistra un codice a barre, falso anche quello per i già detti motivi; a destra, in carattere definibile micron, il prezzo.
Perchè micron?
Essendo egli stesso, ma per ora in misura ridotta, tendente alla presbiopia, ed essendo a conoscenza che presbiti sono la maggior parte dei suoi lettori, che oltre che presbiti sono notoriamente pigri (inforcare gli occhialini per leggere un prezzo? sarebbe come ammettere un piccolo guaio visivo e costringerebbe a cacciarli dal portaocchiali in coccodrillo, comprati dal vu' cunprà: una faticaccia!), questi leggono il prezzo con occhio sfocato e, come ridere, leggono (credono di leggere), faccio per dire, euro 3,60 e, avendoli in moneta, li porgono al libraiolo.
Questi, inizialmente distratto, va a mettere nel cassettino i soldi, poi, preso dal dubbio, li ricaccia e "Scusi, guardi che sono 36 euro tondi tondi".
Il buon senso, a quel punto, suggerirebbe: "Ah, ho letto male, tenga il libro, mi dia i 3,60; vado a sleccarmi un bel gelato alla salute dell'autore".
Invece: "Ah, ho letto male, ecco la differenza, buona giornata a lei visto che la mia l'ho già bruciata".

Il post era molto più ridotto, e se la dannata non me lo avesse cancellato, la vostra sofferenza sarebbe stata minima e il mio tempo dedicato ad altri giri d'orizzonte, sicuramente più soddisfacenti. Quanto al prof sa benissimo che una copia è già venduta (sarebbero state trenta, se una certa partita fosse andata come invece non è andata. Al prossimo fine campionato, al terzo tomo).


4 commenti:

  1. Sulla frase finale sono quasi svenuto... Ovviamente la frase finale del post non quella delle ultime considerazioni, perchè alla fine non è noioso, nonostante sia lungo e nemmeno chissà quanto.

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  2. e meno male che hai dovuto riscriverlo!
    comunque mi hai fatto ridere quasi quanto il libro del nostro!

    ma non è che adesso ti metti a scrivere un libro anche tu, no?

    una curiosità tecnica, ma dove l'avevi scritto l'altro post? Perchè di solito c'è il salvataggio automatico...
    A meno che tu non l'abbia scritto su un foglio di carta dove il tuo gatto nero poi è andato a divertirsi ad affilare le unghie....

    p.s. ti ho scritto una email...

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  3. @ Itsas:
    Il post precedente questo lo avevo appoggiato come commento nel blog di Perboni; al 'posta commento' è uscita una striscia rossa ed è sparito tutto. L'urlo l'ho descritto qui sopra e te lo risparmio. Alla fine vado a fare un giretto dal prof e ci trovo pubblicato il mio commentino (tra l'altro più lungo di come lo ricordassi). L'ho scritto là e qui lo ripeto: che figura di merda!
    E-mail: ricevuta; la finestrella del tuo blog, che ha provocato la richiesta di chiarimento, era sotto la voce 'Lettori pazienti'. Il cliccaggio di questa mi annunciava che c'era un tuo messaggio su interfree, che non è arrivato. Per la cronaca stamane la finestrella è sparita. Non è che stai giocando, come solo i soprannumerari sanno fare?
    (Poco fa ho messo un commento al 'muro'; ha fatto la stessa fine di quello di Perbo. Ma stavolta fesserie non ne faccio, riprovo più tardi, solo sul tuo blog. Ma erano belle parole, che magari avrebbero fatto intristire la carogna. Non riesco ad asciugare la mia lacrimuccia, sgorgata per fare pendant alla tua).
    Ciao.

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  4. pietro
    nessun messaggio da parte mia...
    non vorrei fosse qualcosa di malevolo... controlla con il tuo antivirus se hai scaricato qualcosa... altrimenti lascia perdere.

    aspetto le tue lacrime.

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