giovedì 15 luglio 2010

Sono distrutto...

Avevo avuto problemi con l'adsl e il telefono di casa.
Richiesta di aiuto al gestore, che aveva provveduto a richiedere l'intervento del proprietario della linea.
Come da prassi. E, come da prassi, aveva avuto inizio una settimana che non era quella santa, ma alla fin dell'avventura lo era, elevata a potenza. A causa delle chiamate a correo di tutti i santi e le madonne del Paradiso. 
Era venuto Giuseppe, poi ridotto a Peppo per via di una frequentazione forzata della cui intimità avrei fatto volentieri a meno. 
Era (non nel senso di ei fu, solo per rispetto dei tempi di scrittura) un uomo piuttosto robusto, con uno stomaco che su una nave corsara sarebbe stato una prua con tanto di bolena; un brav'uomo. 
Ma, soprattutto, era un tecnico Tim. 
Per una settina di volte mi era venito in casa, mandato dal gestore, di cui non faccio il nome per via della privacy, e poi non voglio fargli pubblicità gratuita (capirai che pubblicità!). 
La prima volta aveva fatto delle prove, sentenziando: la linea è a posto, è il modem da cambiare, se fosse con noi glielo cambierei io sul momento. 
Non ero con Tim. 
La seconda volta aveva fatto un esame più approfondito, mi aveva detto di stare davanti al monitor, ché lui andava a fare delle prove dalla cabina (a uso e consumo di chi so io: gabina); al ritorno il modem forse andava bene, forse c'era qualche disguido in centrale. 
La terza volta, il modem andava bene, in centrale tutto in ordine, forse era la linea interna che non era a posto; dovevo farla vedere da un elettricista. 
La quarta volta era andato a pastrocchiare nella cassetta esterna, in un groviglio di fili di tutti i colori, con le forbici tagliava di qua, riuniva di là: dava l'impressione di sapere cosa faceva. 
Io, sotto la scala, sudavo merda. 
Il mio scetticismo si era dissolto come il ghiaccio nel whisky, quando al rientro in consolle, ho visto che l'adsl e il telefono erano andati finalmente in orbita. 
Ho detto che era un brav'uomo. Prima di lasciarmi, sommerso di ringraziamenti inchini baciamano, mi aveva lasciato il numero del cellulare: "Se ci fosse ancora qualcosa che non va, invece del gestore chiami me direttamente, così facciamo prima". 
Mi ero steso davanti all'entrata, nel caso specifico uscita, da casa mia, e l'ho pregato di pulire su di me i suoi piedi sacrosanti. 
Ero a cavallo? No, ero a ciuccio! 
Da allora le cose erano precipitate, in un modo che ancora oggi trovo inspiegabile.
Adsl/voce tutto a posto. 
Il mattino successivo al miracolo, mi aveva chiamato sul cellulare un tecnico Tim, non il Peppo mio, chiedendo notizie dell'impianto. 
Tutto ok, grazie. 
Il mattino successivo all'ok, chiama un altro tecnico Tim, né Peppo né il nuovo di ieri: come va? Tutto ok, grazie. 
Il mattino successivo al secondo ok, aveva chiamato un altro tecnico Tim, questo lo conoscevo, si chiamava Gianni e, pur essendo tecnico Tim è di una bravura e un'intelligenza eccezionali. 
Casualmente è tifoso sfegatato del Torino, ma questo non aveva influenzato il mio giudizio su di lui. Come va? Tutto ok, grazie. Speriamo sia la volta buona, dai che quest'anno ce la facciamo... Non si riferiva alla mia linea telefonica.
Il mattino successivo al granata, aveva telefonato Peppo: come andiamo? 
Benissimo, una meraviglia! Aveva mugugnato qualcosa, come dire: eppure non è a posto. 
No, Peppo, le assicuro che va veramente a meraviglia. 
"Sarà, ma non sono convinto...". 
Stesso giorno; dopo il limoncello e la sigaretta ero andato, sempre, a fare uno scampolino, un'oretta per dividere il mattino dal pomeriggio. Tutti i famigli, gatti compresi, sanno che quell'oretta è sacra: per turbarla serve qualcosa di eccezionale, che so un incendio, un terremoto, un sei all'enalotto che mi era sfuggito... 
(Non è che mi stravaco sul divano come un barbone qualunque. Vado nel mio letto, mi spoglio, se fa freddo vado sotto le coperte, se fa caldo mi ci stendo quasi nature; non ho bisogno di sveglia, quando scatta l'ora mi alzo, il caffè è pronto, la sigaretta pure, un veloce sciacquo al muso, e il pomeriggio mi si presenta come un quadro di Botticelli, quello della Primavera). ... o Peppo. 
Erano venute a svegliarmi, perché era venuto a verificare di persona se era tutto a posto. Confuso per tanto interesse, mezzo ciuco per l'inatteso risveglio, lo avevo rassicurato: tutto bene. 
Qualunque personaggio a cui dici "è tutto a posto" farebbe un saltello di gioia, e si toglierebbe dalle palle, ben felice di non avere un cazzo da fare. Peppo no: si riattacca alla cassetta, manipola, tagliuzza, annoda... insomma, si rende utile. 
Prova telefono: ok. Adsl: ok. 
Se ne era andato felice come una Pasqua (non ho ancora capito il senso di questo tipo di felicità, ma le cose che non ho capito nella vita sono talmente tante che una più una meno...), seguito dalle mie 'benedizioni' per il sonnellino interrotto (c'è una cosa di cui si dice "ogni lasciata è persa"; non ricordo a cosa si riferisse, ma penso sia la pennichella pomeridiana). 
Il tempo che il macchinino rosso Tim si allontanasse, reso fulgido dal sole del tardo pomeriggio, al rientro a casa... 
Mi era venuto da piangere: tutto fuori uso. Avevo pensato, forse deve assestarsi, poi tutto torna come i giorni precedenti. 
Tutto era tornato come i giorni precedenti i precedenti: ossia a schifio. 
Chiamato il gestore al call, aveva risposto una presumibilmente deliziosa fanciulla, aveva rilevato nel suo monitor che c'erano problemi, aveva passato la richiesta di intervento tecnico, ci vorranno almeno cinque giorni, mi richiameranno per chiusura pratica. 
Nei cinque giorni seguenti, casa mia sembrava una stazione ferroviaria: l'adsl prendeva un treno e se ne andava, tornava lei e partiva la voce, in continuazione. 
Il giovedì avevo richiamato il gestore, altra pulzella, aveva ripreso il mio SOS, riaperto la richiesta ecc. ecc. 
Venerdì alle 9 ero nel parcheggio a fare lavoretti. La moglie: vieni, c'è di nuovo il tecnico per il telefono. Eh la peppa!, che prontezza, dopo una settimana di viavai e vaivia...
Peppo. 
Dalle nove alle dodici e trenta passate. Aveva cominciato le solite prove all'interno, poi, scaletta e prolunga per la corrente, era passato alla scatolona comune sulla strada: svita morsetti, taglia fili, sposta di qua sposta di là (pensavo: alla fine qualcun altro piangerà), richiude tutto dopo la laparatomia, con i fili svolazzanti come viscere. Il tutto sotto un sole boia. 
Interno palazzo, prima scatoletta nell'androne: un piccolo intervento, anestesia locale. Seconda scatola, sopra la porta di casa; idem come sopra. Interno casa: si era buttato sulle due prese telefoniche, non riusciva a svitarle, anche perché la pancia gli rendeva difficoltoso lavorare quasi filo terra. Un paio di tentativi, poi aveva ritenuto che farlo a pezzi sarebbe stato più veloce. Aveva anche deciso di spostare l'entrata del cavetto telefonico da una presa all'altra, eliminando del tutto l'entrata precedente. 
Inoltre aveva in macchina il tiracavi e aveva cambiato un cavetto, a suo dire sospetto. Collegato il modem: l'adsl funziona, il telefono, collegato direttamente al modem funziona. 
Se ne era andato, come detto, dopo la mezza. 
Lasciandomi con due prese sfasciate, letteralmente squacchiate dal muro, quindi con scagliola e pezzi di plastica sparsi qua e là; la "presa" principale era rimasta pendula, sostenuta dai due cavetti telefonici (attenzione che non si stacchino, se no resta senza voce e adsl), i mobili spostati, e lo studio del modo di rendere operativo il telefono da dove avrei voluto io. 
Il pisolino di quel venerdì era stato una giravolta continua, a forza di pensare cosa fare. 
Il pomeriggio non era più la Primavera, era l'Urlo. 
Avevo rimesso tutto a posto, e, vivaddio, pare che ancora funzioni.
Nonostante Peppo. 

15 commenti:

  1. hahahahahaha

    comicità allo stato puro.
    grande pietro.

    Sono solidale con te.
    Mi è successo qualcosa di simile un paio di anni fa, un mese circa senza telefono e soprattutto senza adsl, ma io non avevo nicola. E tutto questo perché avevo aderito ad una offerta per avere non so quanti milioni di canali sulla tv, un adsl velocità della luce e un bacino della buonanotte da una escort di Berlusconi.
    Ho fatto togliere tutto, mantenuto solo telefono e adsl e da allora devo dire che tutto va bene...

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  2. Un racconto nei minimi dettagli, bellissimo! Anche a me è successo, ma di Nicola manco l'ombra. :(

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  3. per me, devi far venire Amedeo, ovviamente. ;D
    ps: se ti serve il calendario con tutti i santi bene appuntati in ogni giorno, te lo rendo...

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  4. Un film ti vedrebbe premiato con almeno 3 oscar... a Nicola, miglior attore non protagonista, a te, come miglior regista e alla colonna sonora, per un film spesso muto, ma che quando riesce a "parlare" è un capolavoro! :D

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  5. Non so voi, ma io IMPAZZISCO per Pietro ;-)
    Gatto? Se fossi su carta me lo diresti, vero?

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  6. @ soprattutto a Vittorio, ma vale per tutti:

    Ho sempre a portata di mano un calendario, e ti svelo un segreto: ogni giorno dell'anno riporta almeno tre santi, o presunti tali, o santificati come tali.
    Ti garantisco che, ma non solo per la maledetta (benedetta , benedetta, sennò s'incazza e m'incula di nuovo) adsl, ho millanta motivi (ho detto millanta? Trillanta, anzi fantastimiliardi, Archimede mi capisce, di motivi per "invocarli"; di una cosa sono certo: scenate di gelosia nisba, sono tutti accontentati.
    Mia moglie, che di metempsicosi non capisce un cazzo, dice: ma 'accontenti' triliardi di santi, e ultimamente pure i blog, e io chi sono 'la figlia della serva'?
    Ho tentato di spiegarle che lei non è 'la figlia della serva'. Lei E' la serva.
    La figlia, una più una meno, nel fantastiliardo potrebbe pure entrarci, ma una serva a tutto spiano, proprio nun ce stà chiù.
    Con tutto il doveroso rispetto per le cosiddette "serve", che sono il sale, lo zucchero, il miele dell'esistenza.
    Se non ci fossero loro, sai quanti laboratori di falegnameria ci sarebbero?
    Come conseguenza, viene il discorso delle 'serve' non come servizio sociale, espletato in modo ancestralbucolico, ma delle 'serve' che, non ho capito bene con quali organi, riescono a... non mi viene il termine pulito, diciamo a 'paracarrare' migliaia di... vittime?
    No, perché a quel che si dice ma non è sicuro, una bella fetta di queste 'vittime' ci sta, a farsi paracarrare, anzi si adatta alla bisogna, felice, goduriosa, e sbavando chiede 'di più di più'.
    Ora, queste 'serve', con improbabili ammennicoli che stuzzicano mente e c...re, sono extraterrestri, e dobbiamo accettarli come tali.
    Quello che è difficile, anormale, abnorme, inumano, accettare, sono questi 'aborti' della serva che adorano la madre, e soprattutto il padre, godendo delle inculate che ricevono.
    Come tutti gli altri, cazzo stracazzo e cazzo, come dice mia moglie, che di adsl non ne capisce ma almeno di cazzo sì.
    Modestia obbliga.
    Sperando che sia il mio.

    (Preciso: come detto sul blog, stasera veleggio da sogno, e mi scateno. Se ho scritto puttanate, sappiate che non me ne frega più di tanto. Devo approffittare fin che dura. Sono pessimista, e ho l'impressione che il mio sia un volo di farfalla. Se dura i canonici tre giorni farfallieri, nonostante le ossa rotte del pomeriggio, giuro che mi arravoglio e me la lecco.


    La punta della coda, maialporcelli che non siete altro!).

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  7. Ciao Micio!
    Io ho la chiavetta-fighetta che la insersco lì, nella presa USB e mi connetto con il mondo, mettendola nel deretano a tutti i tecnici... A meno che la Sfigaccia Infame che tutto vede e può non mi smagnetizza la sim.. Cosa che fino ad ora, bontà sua, ancora non ha fatto...
    Non ho avuto, pertanto, il piacere di avere tra le inferiori sfere, quello scassab.., ops, quel solerte tecnico di nome Nicola che ti ha allietato!

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  8. Ho appena postato da te, e sono incazzato per la tua descrizione. Il trovarti qui, ancora con un filo di ironia, mi tira veramente su il morale.
    Evidentemente non tutto è perduto.

    Quanto alle chiavette, non me ne parlare! Al modem ce n'è una collegata che "dovrebbe" garantire la continuità dell'adsl e del telefono.
    Nel periodo di oscuramento, più che una chiavetta ho capito che è una chiavata, intesa nel senso più deleterio del termine.
    Gli altri marchingegni li conosco, ma non li so usare: è come se mi mettessero su un aereo e mi dicessero "vola"; giù dall'aereo potrei volare, niente più.

    Non ho visto tuoi commenti all'intervista: sei poi riuscita a sentirti?

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  9. @ Coniglio:
    Mi è venuto un dubbio e sono andato a rivedere il blog: ovviamente c'eri. Spero un giorno non lontano di sentire un'intervista per fine emergenza. Ma ci credo poco: non sono pessimista, sono realista. Purtroppo.


    @ Felipe: mi sto scompisciando e ti ringrazio, anche se non capisco a cosa sia dovuto quest'onore.
    Grazie ancora.

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  10. Mi hanno gravato di questo premio e, come una catena di S.Antonio, ho dovuto nominare 15 blog. Il tuo e' tra quelli che leggo spesso. Tutto qui.

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  11. Dopo 5 giorni ti sarai ripreso! E' ora di aggiornare.
    :)

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  12. hai tutta la mia solidarietà!! Ma la domanda è perchè Nicola è ritornato quando tutto funzionava!?!?!? Non è che lo pagano a intervento??? Metti un cecchino serbo croato sul primo palo della luce del tuo quartiere. Appena vede Nicola deve avere l'ordine di sparare!

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  13. @ Setarossa:

    non posso più farlo; sembra che l'ultimo intervento sia stato risolutivo (sono sdraiato sui binari del treno, piedi nudi, braccia e gambe spalancate, per toccare più ferro possibile).
    Quanto agli interventi di Nicola, ma anche quelli telefonici, mi hanno lasciato basito; potrei elencarti un'infinità di cosa NON sono, ma faccio prima a dirti quello che sono: un signor NESSUNO.
    O mi hanno preso per Qualcun Altro, o gli ho fatto pena.
    Qualunque sia il motivo, l'importante è che funzioni.
    Mi sposto, sta arrivando una Freccia di non so che colore; come ridere che mi trancia mani e piedi senza neanche sussultare.

    P.S.: grazie della visita.

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  14. mamma mia queste cose fanno venire l'ulcera!!!
    Mitico Pietro ho letto il racconto come un thriller...
    un saluto

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