È notte
L’è nòta
Fra e’fug dl’aröla
e la bóca de camén
i curiêndul’d falug
i stasêva a gala,
i s’impiêva, i s’amurtêva
coma lózal
chel zuga a gnascundëla
fra el spig de grân.
E tla faza dla nòta
la gratusa del stël
la fasêva el gatózal
a la pël de zil
par disté e’ côr
insunlì de sôl.
La vôs de silénzi
l’era pulida
coma ‘e són dôlz
d’ogni burdël.
Ti mur dla ca
nud et paröl
i spén dla fiâma
j’era cóz lôna
a spas in te bur.
In che mumént
i cavèl ed màma
i turnéva d’incânt
culôr de grȃn,
ôn mantël d’ôr
sôra a la spala.
Rósa ‘d vargógna,
coma ai sófi
de prem amôr,
li la zerchèva
la mân de su vëcc,
incôra chêlda
d’udôr et stala.
(Anonimo – 1981)
Per chi non conosce il plenilunio, il gatto l’ha letta così:
È notte
Fra il fuoco del focolare
e la bocca del camino
i coriandoli di faville
restavano a galla,
s’accendevano, si spegnevano
come lucciole
che giocano a nascondino
fra le spighe del grano.
E sulla faccia della notte
la grattugia delle stelle
faceva il solletico
alla pelle del cielo
per svegliare il cuore
insonnolito del sole.
La voce del silenzio
era pulita
come il sonno dolce
d’ogni bambino.
Sui muri della casa
nudi di parole
gli spini della fiamma
erano cocci di luna
a passeggio nel buio.
In quel momento
i capelli di mamma
tornavano d’incanto
color del grano,
un mantello d’oro
sopra la spalla.
Rossa di vergogna,
come al soffio
del primo amore,
lei cercava
la mano del suo vecchio,
ancora calda
d’odore di stalla.
Molto bella...complimenti all'Anonimo Romagnolo
RispondiElimina;-)
Bella!
RispondiEliminacaspita, quasi quasi non ho avuto bisogno della traduzione! non è difficile come fare una buona piadina o una sfoglia perfetta… :)
RispondiEliminaBellissimi versi!
Molto bella, vorrei scrivere come te !
RispondiEliminaI miei rispetti all'autore.
RispondiEliminaVeramente.
@Web: purtroppo non è mia, l'autore è Anonimo; io l'ho solo tradotta, a occhio e croce. Ma credo che quell'Anonimo avesse un animo sensibile, non cinico come il mio, che la sfrutta per farsi bello.
RispondiElimina@Mary&Flip: vale anche per voi. Sapessi poetare così, non giocherei due colonne all'enalotto, sarei ricco di mio, abbondantemente...
Se ti serve un aiutino...
RispondiEliminaSe vuoi far bella figura,
con una poesia su misura,
e incastri da filotto
non giocar all'enalotto
ma vienimi a cercare
così ti insegno a poetare!
poesia bellissima
RispondiEliminapregna di un'intensa umanità popolare che manifesta amore per la propria casa e la propria famiglia.
grazie, gatto, per avercela fatta conoscere
Che bella! iNon la conoscevo, grazie per averla postata, mi sembrava di esser lì con loro, nella loro notte...
RispondiEliminaAtmosfere ormai perse, e per questo rievocarle in questa maniera magistrale accrescono la loro magia.
RispondiEliminaBella, anzi bellissima.
RispondiEliminaMolto delicata...
Una foto di un momento particolare...
Un sentimento senza tempo che muove ogni cosa...
Splendida perla dell'anima.
RispondiEliminaabbiamo bisogno di una notte così
RispondiEliminaCazzo gatto !
RispondiEliminaecco con quel cazzo ho rotto la poesia del post
Bella... di altri tempi , ma bella :)
Poi lei si svegliava e diceva al suo uomo:
RispondiElimina"Signore, se non m'adoprate andrei a mungere la vacca."
@Lorenzo: bei tempi!
RispondiEliminaAllora si 'usava', oggi si 'abusa', in tutti i modi e in tutti i sensi.