venerdì 27 agosto 2010

Fotovoltaico: supplemento

Nella "fine dell'avventura" mi sono dilungato nel racconto, dimenticando quello che avrebbe dovuto essere il sugo del discorso.
Ossia i vantaggi di un impianto fotovoltaico.
Che, nonostante i Nicola di turno, una volta in produzione, ci sono.
Farò il possibile per essere chiaro (e sintetico, come sempre).
Il costo: a me l'impianto è costato 15.000 euro tondi tondi.
Si erano aggiunti 2.500 euro per l'intervento di Nicola; la ditta, coerentemente, se li è accollati per intero, evitandomi di trovarmi mazziato, dopo essere stato cornuto per 506 giorni.
Le tariffe di incentivazione sono di tre tipi, e variano in base alla collocazione dell'impianto.
Dal GSE, Gestore Servizi Energetici, ho avuto la tariffa di integrato, che è la migliore nella valutazione della sistemazione dell'impianto stesso.
Le altre due tariffe sono parzialmente integrato e non integrato. Entrambe ricevono un paio di centesimi in meno per ogni kw prodotto.
Queste tariffe sono destinate a scendere nel tempo, per adeguarle agli standard europei.
Per esempio: io che ho fatto la convenzione nel 2009, come integrato ricevo, e riceverò per i vent'anni successivi all'entrata in funzione, 0,48 cent/euro per ogni kw prodotto.
Chi la fa quest'anno, riceverà un paio di euro/cent in meno, e così via per ogni anno a venire.
Per dare un'idea su cosa sia questo incentivo: nelle bollette di consumo regolari, al di là dei vari sconti offerti dai gestori, l'addebito per ogni kwh consumato varia da 0,11 a 0,21 euro/cent. Più tasse e addizionali, che variano da regione a regione.
La domanda che dovrebbe sorgere spontanea (alla Marzullo) è: come fa il consumatore a pagare circa due terzi in meno di quanto costa la produzione da fotovoltaico?
La risposta è: i fondi del GSE, che retribuisce i produttori, sono alimentati da un piccolo contributo che noi tutti paghiamo su ogni bolletta, destinato appunto ad incentivare la produzione alternativa alle centrali, idroelettriche o a carbone oggi, domani (?) ad energia nucleare.
Il piccolo contributo, moltiplicato per milioni di utenti, diventa un grosso contributo.
Tutti i kw prodotti vengono retribuiti ogni due/tre mesi a seconda dell'importo ottenuto in base alla produzione.
Nel mio caso, l'annata è stata particolarmente infelice, per via delle piogge o nuvole che per mesi hanno ridotto, quando non annullato, la produzione.
E il fatto di avere inveito al solito "governo ladro!" non mi ha aiutato più di tanto.
Alla fine dei vent'anni, se la scalogna va in ferie, dovrei, sulla base di previsioni semi ottimistiche, ricevere circa 30.000 euro.
A questi, che sono netti ed esentasse, si aggiunge il cosiddetto scambio sul posto.
In pratica, sfruttando accortamente le giornate di sole, è possibile usufruire della corrente prodotta in proprio, evitando l'addebito del gestore.
Ossia, giornata splendida, impianto in piena produzione, accendo lavatrice, asciugacapelli, ventilatore (non ho messo l'aria condizionata perché mi sta antipatica; non c'era quando stavamo nelle caverne, non vedo perché adesso sia diventata indispensabile), computer, lavastoviglie (anche questa non ce l'ho, con tre ragazze in casa mi sembrerebbe un insulto alla loro voglia di fare): bene, tutti questi elettrodomestici andrebbero a consumare elettricità direttamente dal mio impianto, senza passare dalle grinfie del gestore, ergo a costo zero.
Purtroppo la bolletta del gestore (Enel nel mio caso) arriva ugualmente, con l'addebito del consumo delle ore notturne e delle giornate di maltempo che ostacolano la produzione.
Comunque ridotta, tanto più se il sole diventa perenne.
E, senza colpo ferire, una bottarella alla CO2 anche nel piccolo si può dare.
Una cosa: se qualcuno fosse orientato verso questo tipo di investimento, non si faccia impapinare da pubblicità che reclamizzano "Fotovoltaico a costo zero!", che fanno pensare a tecnici che vengono a casa, ti montano l'impianto, non cacci una lira e... goga mi goga!
Ormai neanche le mogli te la danno gratis, figuriamoci l'industria e il commercio di questi apparati.
Il 'costo zero' è riferito al fatto che il sole ti "restituirà" nel tempo quanto speso.
Con soldini propri o con mutuo specifico, i soldi bisogna avere il coraggio di cacciarli...

Se, negli eventuali commenti, qualche altra delucidazione venisse richiesta, il gatto è qui.

4 commenti:

  1. Qunto paghi a bimestre di bolletta luce?

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  2. Enel, media di 90 euro ogni bimestre; c'è da tenere conto di quanto detto a proposito del tempo, nel primo anno di funzionamento molto inclemente. L'alloggio è di circa 140 mq, siamo in 4 persone. In precedenza il bimestre mi costava circa 130/140 euro.
    Con la speranza che il bel tempo tenga, nel frattempo buone soddisfazioni me le dà il metano: ho ricevuto in questi giorni la bolletta per quattro mesi: 60,61 euro, che hanno coperto anche il periodo topico del passaggio dall'inverno alla primavera, che, come detto nel post specifico, mi raddoppia il consumo giornaliero estivo e invernale.
    Non so da te, ma sento amici che, d'inverno, pagano botte di 6/700 euro, avendo anche il riscaldamento a metano, in casette singole.

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  3. Giusto compendio al post precedente... Io ad occhio e croce non arrivo a tanto, con la luce sono un gran risparmiatore, ma siamo solo in 2, e perennemente fuori casa per lavoro!

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  4. Aggiornamento per chi fosse interessato: stamattina, on-line, mi è arrivata la bolletta Enel, relativa al periodo 1/5 22/8:
    Il totale è di 76,63 euro e comprende il conguaglio fino al 30/6.
    Dal 1° luglio è in atto la bioraria, che è sicuramente favorevole al fotovoltaico, visto che il consumo è concentrato nelle ore serali e notturne, a tariffa minore.
    La quota energia, che è il nocciolo dei costi, dal 1/7 al 22/8 mi è costata 42,01 euro; le accise e l'iva sono adeguate a questa cifra.

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