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Visualizzazione dei post da 2024

"Il mare fino a qui", di Simona Fruzzetti

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Me lo sono trovato, come previsto, ieri al risveglio. Un romanzo breve, uno scorcio di vita racchiuso in una settimana, il racconto del rapporto tra due donne, vicendevolmente sconosciute, che nasce e finisce in un arco di tempo brevissimo.  Intenso, dove i dialoghi e le immagini che la fantasia della Fruzzetti ha saputo proiettare nel cielo limpido di un paesino del Galles hanno riempito giorno dopo giorno tutta la settimana. Dolcissimo, nel suo amarevole procedere, nel suo raccontare il rapporto, tanto breve quanto coinvolgente, tra le due donne, che dalla vita hanno avuto, entrambe, amore e dolore; ne racconta il modo di godere l'uno e affrontare l'altro in maniera quasi sinestetica da parte della protagonista del racconto, e assolutamente pragmatica da parte della (solo inizialmente) comprimaria. Una frase del racconto mi รจ rimasta impressa in modo particolare: " Non si puรฒ perdere qualcosa che non si รจ mai avuto". รˆ quando quel qualcosa  c'รจ stato, lo si รจ av

Pedonanti sulle strisce pedonali

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I pedoni sono tutelati dalla Costituzione. La loro protezione รจ implicitamente sancita dall'articolo sulle minoranze. In quell'articolo sono segnalate solo alcune categorie: i pedoni furono esclusi dalla citazione esplicita, poichรฉ all'epoca della promulgazione risultavano essere la parte maggioritaria degli esseri umani in movimento. Solo molto successivamente, la Costituzione viene letta, non come tutela di tutti i cittadini, ma come uso e consumo di una maggioranza; che, per renderla piรน moderna, appena puรฒ tenta di cambiarla laddove non coincide con questa lettura. Ma questo รจ un altro discorso.... Col passare del tempo, questa maggioranza (dei pedoni) si รจ sfaldata. Ormai, dal risveglio del mattino al rientro serale o notturno sotto le lenzuola, l'uso di qualsiasi mezzo di locomozione ha preso il sopravvento sull'uso delle proprie gambe. Quindi, chi ancora le usa risulta in minoranza; che cala sempre piรน. Per proteggere questi sopravvissuti sono state create co

Cammin facendo...

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  Oggi, 19 ottobre 2024, festeggio i miei primi 59 anni.  Di patente. Dei 24 anni precedenti da pedonante, mai dimenticati, oltre all'etร , rimpiango le curiositร , le fantasie che giร  allora venivano sbrigliate dalla lettura di qualunque cosa fosse leggibile, le voglie e il piacere di un sapere che non passava esclusivamente dalla scuola. Allora camminavo e osservavo tutto, mi riempivo di immagini che sarebbero state soltanto mie; non avevo macchine fotografiche a immortalare quanto vedevo, le immagini stampate non limitavano la fantasia che di ogni cosa tracciava nella mia mente dagherrotipi ancora oggi splendidamente vivaci. Quegli anni  mi hanno visto camminare, pedalare, usare i mezzi pubblici... e il rimpianto di quel periodo va soprattutto a un modo di vivere che non conosceva la frenesia attuale. Si camminava, e piรน si era lenti nel passeggio piรน ci si arricchiva. Facendo la somma di questi due periodi, risulta evidente che mi trovo a -17 da un traguardo, oggetto tipico di tu

Tanto per cambiare (s)parliamo di TIM

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Premessa: temo che questo sarร  l'ultimo mio post su Blogger, non per vecchiaia o altre amenitร ,   ma per un fatto di bannamento tecnologico da questo social. Nei mesi scorsi il vecchio pc รจ defunto, nel cambiarlo ho dovuto abbandonare il sistema Window 7 che mi ha accompagnato in questa ultradecennale presenza, sempre piacevole e per parte mia parecchio istruttiva. Sono stato costretto a passare a Window 11, decantato come il meglio attualmente in piazza. Forse lo รจ per tutte le altre attivitร , ma per quanto riguarda Blogger mi ha messo nella condizione  di non poter piรน operare. Per pubblicare il post che segue ho dovuto cambiare tema, cercandone uno che riprendesse tutto il testo; in pratica, una volta scritto il testo, nell'anteprima  mi risulta tagliata tutta la parte destra, non mi consente la giustificazione e non accetta le altre opzioni relative alla scrittura. Per completare ha eliminato la voce ' commenti ' in calce  ai post, dirottando questi a un pulsante p

"Malavuci"

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Un racconto amaro, la descrizione di quanto le male voci , le voci malevole, riescono a condizionare tutta una comunitร . Non calunnie, 'chรฉ le calunnie sono reato, solo insinuazioni seminate a piene mani: chi vede divulga, chi sente divulga, chi immagina, le sue fantasie divulga. Proprio come i seminatori di un tempo, si getta il seme della maldicenza in un terreno... pronto ad accogliere tutto, meglio se di contenuto pruriginoso. E quello che germoglia da quelle semine si propaga, con lo stesso leggero, costante, vigore del venticello della calunnia. In un paese piccolo, poi, i pettegolezzi sono pane quotidiano, senza questi la vita sarebbe monotona... sarebbe un mortorio. La Perrotta attinge a piene mani nel territorio dove opera, un po' per mestiere, molto per passione. La passione per la sua terra natia non le ha impedito di descrivere minuziosamente i pochi pregi e i molti difetti che rileva nel suo vivere quotidiano. Ha ambientato il romanzo in un piccolo paese dell'

In morte di un... nessuno

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รˆ morto Satman Singh, il giovane che nei giorni scorsi era stato abbandonato davanti casa sua con un braccio amputato da un macchinario agricolo. Uno dei tanti 'invisibili' che finiscono in cronaca come notizia spicciola solo quando muoiono in maniera tragica. Lascio alla competenza di altri la valutazione della miseria morale di chi ha avuto lo sporco coraggio di quel vigliacco abbandono, ma non posso fare a meno di rilevare quanto questo fatto sia specchio di un degrado generalizzato di ogni parvenza di umanitร . Ecco, vorrei che a questo ragazzo fosse concesso un funerale di Stato, di uno Stato che non perde occasione per stigmatizzare, per criticare, per condannare... ma anche per eccitare contro le 'invasioni' che tolgono lavoro agli onesti e laboriosi italiani.  Quegli italiani che fanno la fila per lavorare a 4 € l'ora, sotto il sole o le intemperie... Un funerale di Stato che dica con i fatti il dolore e la vergogna per una morte assurda, ma soprattutto per l

Corsi e ricorsi amari

Il fiume Natisone ha ricevuto le sue tre vittime. Pochi credo sapessero della sua esistenza prima di questo drammatico evento. Succede sovente che si scoprano localitร  della Terra solo in occasione di fatti tragici. Le guerre scoppiano e andiamo a guardare su maps  dove siano le zone ad esse interessate. Da subito viene spontaneo il richiamo mentale a fatti lontani nel tempo ma vivi per sempre nella memoria di chi li ha vissuti. Anni '70. Era un giorno di sciopero nazionale. Niente manifestazioni, neanche sapevamo di preciso il perchรฉ di questa fermata: per noi un giorno di sciopero significava solo un giorno di festa inatteso. Sapendo la data con buon anticipo, ciascuno programmava il modo migliore per goderlo il piรน appieno possibile. Erano tre colleghi, uno piรน anziano con moglie e figlio, uno da poco sposo, e un terzo scapolino, il dandy di tutto il reparto, si presentava regolarmente al lavoro con camicie fresche di bucato, col colletto inamidato, quando la stagione lo consent

Ridere per non piangere

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Tre punti di osservazione diversi su un unico problema. 24 aprile 2024 Cosa succede nella sanitร  pubblica calabrese? L'ennesima denuncia di un sistema ormai al collasso arriva da   Simone Sollazzo , medico radiologo in servizio negli ospedali della costa tirrenica cosentina, chein veste di   sindacalista Confial , ha affidato a   LaC News24   un racconto che si presta a molte interpretazioni:   «Stamattina, 24 aprile 2024, al reparto di  Radiologia di Praia   siamo tre medici, cinque tecnici, un infermiere e un amministrativo e il numero di esami prenotati รจ quasi vicino allo zero. Da quando sono tornato ho trovato un reparto bloccato, dormiente».   Sollazzo รจ rientrato dopo un breve periodo fuori regione e la situazione riscontrata in questi giorni stride con le quotidiane denunce dei cittadini, quasi sempre costretti a ricorrere alla sanitร  privata a causa dei lunghi tempi per le prenotazioni in mancanza di posti. Situazione paradossale « Un giovane tecnico - continua Sollazzo -

Lettera aperta ad Amazon

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Gentile signor Amazon, gentile signora Prime,      per la seconda, o forse terza o quarta, volta a inizio mese mi sono ritrovato proditoriamente abbonato al vostro programma denominato Amazon-Prime. Con un cortese messaggio mi avete avvisato che il 5 di questo mese ci sarebbe stata la scadenza del citato abbonamento, e come prova mi avete soffiato 4,99 € direttamente dalla carta che uso per acquistare da voi quasi esclusivamente libri e-book. Ho subito contestato la vostra offerta poichรฉ mai mi sono sognato di iscrivermi al vostro (forse) altrimenti meritorio sito di assistenza clienti. Come detto, acquisto libri da leggere sul Kindle, per comoditร  mia e anche per risparmiare, visto che sono ormai decine, ben oltre il centinaio, i pezzi di lettura acquistati nel corso degli anni. E di questo vi sono grato. Non mi serve Amazon Prime: se acquisto qualcosa di diverso, vedo le spese di spedizione e se le accetto procedo all'ordine e le pago; riconoscendo, tra l'altro, la giustezza

Auguri?

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