sabato 7 aprile 2018

Due mondi paralleli?

Corriere della Sera, aprile 2018

L’ultima volta che Pietro — chiamiamolo così — ha visto i compagni di classe, una terza elementare di Riccione, gli si sono rovesciati gli occhi all’improvviso. È caduto per terra, il corpo scosso dai tentacoli dell’epilessia. Il ritorno a scuola dopo il ricovero preoccupa i suoi genitori: e se gli altri alunni lo facessero sentire a disagio? Invece all’uscita Pietro sembra tranquillo e, quando la madre gli chiede come è andata, si limita a farle un sorriso. I bambini non rispondono mai alle domande dei grandi. Finché un giorno la mamma di Pietro entra in classe e scorge un cartello appeso alla parete. Sotto il titolo «Incarichi di emergenza», la maestra ha predisposto un dettagliatissimo piano di pronto e mutuo soccorso. In caso di nuovi attacchi, Lia dovrà prendere il farmaco nel secondo cassetto. Nel frattempo Tommaso (o Alberto, in sua vece) sarà già schizzato a chiamare i bidelli, mentre Leo F. e Giordano allerteranno gli insegnanti delle classi adiacenti, Giulia o Leo A. prenderanno il cuscino e Gaia e Josef pescheranno il cellulare nella borsa della maestra, che si occuperà della prima assistenza, coadiuvata da Diana. La madre di Pietro scopre che in classe suo figlio non è un emarginato, ma un privilegiato. Il capitano di una squadra dove tutti hanno un compito preciso e un obiettivo comune, sotto la regia di una maestra così immensa e discreta che avrebbe preferito che un gesto d’amore organizzato con tanta cura rimanesse un segreto tra lei e i suoi bambini.






Corriere di Calabria, aprile 2018



Entrava urlando in classe e disponeva per i suoi alunni un regolamento di comportamento ben lontano da quello previsto nei manuali scolastici. Chi non lo rispettava veniva punito, minacciato, e questo contribuiva a creare un clima di paura e di terrore. Tutto questo avveniva in un istituto di scuola elementare a Xxx, località marina della provincia di Xxx. Gli agenti della polizia di stato hanno notificato alla maestra sessantenne di storia e geografia, accusata di maltrattamenti a danno di minori, una misura di sospensione dall’attività di insegnamento per un periodo di sei mesi. Le indagini coordinate dalla Procura di Xxx non sono ancora terminate, gli agenti stanno acquisendo nuovi elementi oltre a quelli necessari per aver disposto la misura cautelare della sospensione. «Diversi genitori hanno denunciato quello che stava succedendo ai loro figli – spiega il commissario Xxx -. Abbiamo constatato la veridicità delle denunce attraverso un’attività investigativa e le intercettazioni». L’insegnante sessantenne aveva creato un clima di terrore che minava la tranquillità dei bambini e proprio l’angoscia della quotidianità vissuta nelle cinque ore a scuola ha spinto molti di loro a raccontare tutto ai genitori. «L’operazione – dice il questore Xxx – è particolarmente delicata e riguarda una fascia di cittadini che hanno bisogno di protezione oltre che tutela. Quello che succedeva nella scuola turberebbe ulteriormente l’intero ambiente ed è per questo che ho deciso di non fornire immagini di quello che succedeva in aula».

Troppo facile la chiosa.
Il mondo non sarà salvato dalla politica, dalla religione, dalla scienza: la sua salvezza sarà opera dei singoli esseri viventi, con la loro propria integrità, la loro intelligenza, la loro vera umanità...
Il mondo non sarà distrutto (forse) dalla politica, dalla religione, dalla scienza: la sua distruzione  sarà opera del singolo essere vivente, con il disintegro di ogni sua morale, con l'affossamento della sua intelligenza, con la sua sempre più evidente inumanità...
Due mondi paralleli, separati anni luce uno dall'altro.
Agli antipodi.
E la speranza che i "salvatori" abbiano il sopravvento si affievolisce ogni giorno di più, a seguire le cronache. 
Ammenoché, come spesso accade, i "buoni" siano maggioranza sommersa, non esposta al pubblico apprezzamento, ritenuto doveroso il loro comportamento. 
Fanno più "notizia" fatti e fattacci da esporre al pubblico ludibrio, ritenendo tale gogna insegnamento più penetrante, soprattutto in menti in via di formazione.
Raccontare il bene, almeno ufficialmente, non dà frutti. Non in tempi brevi.
Raccontare il male ha riscontri negativi immediati. 
Il male "vende", il bene tace.

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