lunedì 14 gennaio 2013

Chi troppo e chi niente

Chi lo è troppo...
Sono un tipo apprensivo.
Talvolta troppo.
Lo sono per fatti di salute, più per quella di chi mi circonda che per la mia.
Quando vado dal mio medico di famiglia, quello della mutua per intenderci, per qualcosa che non siano le semplici ricette (quelle sono smaltite dalla segretaria, senza necessità di incontro fisico), ci manca poco che mi chieda un documento di riconoscimento, per una verifica se faccio parte dei suoi pazienti.
Lo sono, apprensivo, per fatti economici, anche questi per fortuna riguardanti altri; per i miei sono abbastanza accorto, e la banca o altri istituti di credito che sperino di campare su miei interessi passivi possono attaccarsi al tram o andare a spannare pannocchie, ché da me non ne avranno mai. Da me non c'è trippa per le banche.
Il mio eccesso di apprensione si sviluppa, invece, di fronte a comunicazioni tipo quella della foto qui sotto.
Non ci sono abituato:


Già la modalità d'inoltro di questa raccomandata mi aveva mandato in tilt.
Forse assenti da casa, forse perché la postina non voleva assistere allo sbiancamento del mio viso, fatto sta che invece di citofonare aveva infilato nella buca una cartolina verde.
Lo so, il primo pensiero di una persona normale sarebbe stato che si trattasse di un invito dei Verdi/Sole-che-ride a qualche manifestazione.
A me, invece, era subito venuto il magone, lo stesso che ti prende quando uno sconosciuto ti tira un cazzotto nello stomaco, senza dire né be né ba.
Nella cartolina in tinta ecologica era solo segnalato il deposito in ufficio di una raccomandata, a me indirizzata, da ritirare il giorno successivo, dalle 11 in poi, senza alcun accenno né sulla provenienza né, tanto meno, sul contenuto.
Era stato sufficiente il colore a mandarmi da subito in tilt.
All'indomani, non dico di essermi alzato all'alba per recarmi subito in posta, ma il primo pensiero appena sveglio era stato lo stesso ultimo della sera prima.
A incrementare la tensione, la postina, sempre senza citofonare, mi aveva ficcato in buca un sollecito di ritiro: stavolta in busta chiusa, verde, tanto per cambiare.
Alle 11,01 ero allo sportello: fotocopia del documento d'identità, nonostante con l'addetto ci conoscessimo da più di trent'anni, si trattava di una comunicazione ufficiale e bisognava allegare la prova che era stata consegnata... firma qui... e anche qui.
E, finalmente, carta canta:

Notificazione atti giudiziari/amministrativi

Nonostante il frenetico desiderio di "sapere", avevo tenuto il bustone chiuso fino all'arrivo a casa. Neanche tanto inconsciamente per ricevere immediato soccorso in caso di deliqui, collassi o svenimenti.
Nel tragitto avevo fatto un rapido esame dei miei delitti passati, da quando facevo pipì dentro il mare o appresso di un albero innocente; a quando dipingevo baffi e pizzetti alle immaginette delle madonne e dei santi; più indietro ancora, quando all'asilo facevo di tutto per vedere le mutandine alle bambine, sempre con la speranza che non le avessero; a quella volta che avevo timbrato in ritardo e avevo corretto la cartolina, passandola liscia; a quell'altra che ero andato con la macchina in senso vietato per un centinaio di metri, per evitare un giro di un paio di chilometri (comunque c'ero solo io, e poteva essere un'attenuante); a quella volta che, all'uscita da un bar (per un caffé e un'informazione, non per sbevazzare), facendo manovra avevo urtato una macchina della polizia e, visto che i due agenti dall'interno non avevano sentito il botto, avevo proseguito la manovra allontanandomi gatton gattoni (tanto il danno l'ho poi pagato io, con le tasse); o quando, inviperito da ben altro, avevo quasi scassato una macchina per caffé all'ospedale, che me lo aveva negato con la scusa che era guasta, fregandomi peraltro la moneta...
E via di quel passo.
A pensarci bene, mi ero scoperto più delinquente di quanto credessi d'essere.
Quasi rassegnato alla fine della mia latitanza, avevo aperto la busta usando la lama di un coltello, come forma di religioso rispetto per il suo contenuto (di solito infilo l'unghia del mignolo e vado a strapparle):

Mancato pagamento della tassa di circolazione
per l'autovettura con targa 313 per l'anno 2010

(La targa della macchina di Paperino è la prima che mi è venuta in mente, forse per affinità di sfortuna).
Mi ero concesso un liberatorio "mavaffanculo!", prima ancora di andare a verificare se davvero potevo avere dimenticato una cosa del genere.
Pagata, e non ne dubitavo, ma con una piccolezza che probabilmente aveva contribuito a farla credere non pagata .
Avevo fatto, per la prima volta, il versamento con bancoposta on-line; le altre volte l'avevo fatto all'ACI.
La verifica della ricevuta era stata (quasi) positiva.
Intestazione, indirizzo, codice fiscale: OK.
Targa e tipo di auto: OK.
Cavalli fiscali, cavalli vapore, asini, conigli, criceti: OK.
Data di scadenza 01/2010: sbagliata.
Avevo ritenuto la data di scadenza come data di scadenza dei termini di pagamento, come succede con il canone RAI, che da febbraio inizia a sanzionare il ritardo.
Avrei dovuto mettere "scadenza 12/2010", adesso lo so.
Poco male, mi son detto, e ho compilato e spedito il modulo "in autotutela", confessando l'errore e precisando che, poiché sia il bollo del 2009 e precedenti che quello del 2011 e seguente erano a posto, se non fosse stato accolto il ricorso si sarebbe creato un doppione, di cui avrei chiesto il rimborso.
Sono ancora in attesa di risposta, e sono passati circa due mesi.

... e chi lo è per niente

Ogni volta che entro o esco dal portone del palazzotto, il che succede abbastanza raramente poiché ho un'uscita dal mio parcheggio, o quando vado a ritirare la posta, non riesco a trattenermi dal darmi dell'imbecille.
Un titolo collegato alla prima parte di questo post, ma che mi affibbiavo già prima che questo incidente mi colpisse.
La foto qui sotto parla meglio di tante parole:


E' la buca delle lettere di un condòmino, con la serratura sfondata forse dal troppo spingere dentro, anche di brutto, la posta.
Posta quasi interamente fatta di cartoline e buste verdi, più numerose di quelle qui visibili, poiché sovente chi passa nell'androne le raccoglie da terra, essendoci cadute per il troppo pieno, rispingendole nel loro alveo.
E da altre che, pur non di colore, sono chiari inviti a pagare qualcosa da parte di enti vari.
Questo condòmino non è stanziale.
Ha comprato parecchi anni fa un alloggetto nel palazzo, ci fa visita una volta o due all'anno, di solito d'estate; nell'occasione vuota la cassetta della posta, immagino mettendola direttamente nel sacchetto della differenziata della carta.
Sicuramente non impressionato, né dal colore né dall'evidente contenuto della stessa.
Non ci vuole molta fantasia a pensare che questo alloggio, ben lontano dalla sua residenza, sia un punto di appoggio per le comunicazioni non gradite e sicuramente non inattese.
L'imbecillità che mi appioppo ogni volta che guardo quella buca delle lettere, tracimante di verde, è provocata dalla differenza di comportamento tra me, povero imbecille apprensivo, e lui beatamente menefreghista ad oltranza.
Mi piacerebbe avere almeno un pizzico della sua indifferenza, ma temo che sia troppo tardi per apprenderne anche solo i primi rudimenti.




46 commenti:

  1. Caro Pietro, ho letto con molta simpatia il tuo post dove hai descritto perfettamente lo stato d'animo di chi riceve la cartolina verde, l'anisa dell'attesa fino all'indomani, l'apertura del bustone in ambiente protetto ... Perché anch'io faccio parte della tua categoria e non di quella del menefreghista. Lui però forse non sa che quando devi qualcosa allo stato, comunque a un ente pubblico, prima o poi lui riesce a raggiungerti e se non raggiunge te, arriva ai tuoi discendenti fino alla ventunesima generazione. Ergo, lo stato incassa da te comunque.

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  2. Naturalmente volevo scrivere "l'ansia". Uffaa.

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    1. E' anche la mia speranza, solo che me lo Stato sa sempre dove trovarmi, questo tale e moltissimi altri riescono a restare "latitanti" fino alla prescrizione.
      Ciao.

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  3. Pisciavi in acqua..non si fa gattone.. non si fa..(sto scuotendo la testolina col sorriso)
    Quindi dovrebbe essere tutt'apposto: anzi sicuramente dai. I pagamenti telematici sono a mio avviso una autoimmolazione del contribuente: paghi e se sbagli ti autocazzi.
    Preferivo di gran lunga (e ancora oggi dove si può lo faccio) il pagamento allo sportello, dove l'addetto mette la sua bella sigla, anche se allo stesso tempo ne è esonerato lo so.
    Il mio medico ancora non so che faccia abbia (l'ho cambiato da poco) e all'asilo confermo che portavo le mutandine: giurin giurello.
    E' giunto il freddo (più umido che altro) quindi prendo la mia soffice coperta color cipria e ti avvolgo in un caldo abbraccio, seguito da un bacio stra stra carico di interessi d'affetto.

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    1. Lo so che non si fa, ma il tepore dell'acqua, pur se d'estate, mi fa pensare che non fossi il solo.
      I pagamenti e bonifici via web li ho scoperti da poco, non mi entusiasmano, ma mi evitano file infinite alla posta o in banca, e, quando vanno a buon fine, si risparmia pure qualcosa.
      Giurin giurello ambiguo: all'asilo sapevamo chi le aveva e chi no; chi le aveva chiedeva alla suora di portarla a fare pipì, chi no si accucciava in un angolo e al ritorno in gruppo lasciava di sé un laghetto. E non è che facessero molto per impedirci di scannucciare. Ma erano beicate ancora innocenti: magari fossero rimaste tali anche da adulti!
      Da me, da ieri, lamponi tuononi pioggioni ventoni e pure grandinoni; e la luce che va e viene.
      Ciao, montresoruccia bella, buon martedì.

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    2. ti adoro sai :)
      (ho le lacrime agli occhi per il tuo scannucciare da bimbo)

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  4. Anche a me è capitato il pagamento di una multa mi venisse contestato dopo diversi anni. In realtà l'avevo pagata il giorno stesso che il verbale mi era stato fatto dai CC. Forse non sono abituati a tanta tempestività ;-)

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    1. Quando le cose sono così evidenti, ti dirò che ho un soprassalto di soddisfazione, che riesce a coprire il senso di imbecillità ricorrente vedendo chi la fa franca.
      Ciao.

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  5. Quello è il colore della speranza ma anche dell'ira.
    Il particolare delle mutandine è scabroso, meriteresti una multa

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    1. Anche della Lega: speranza o ira?
      Il 'particolare' non per niente l'ho messo nei delitti pregressi. C'è l'attenuante che allora non c'erano tv, videogiochi o altri passatempi, avevamo solo un'altalena scassata e tanta terra, meglio se con fango per giocarci di fantasia. E apprendere cose che nessuno allora si prendeva cura di spiegarci. Ivi compresa la differenza tra maschietti e femminucce. Che all'epoca provocava solo reazioni del tipo "io ce l'ho, tu no". Poi le cose sono cambiate, e il "io ce l'ho, tu no" si è invertito, e con quella che noi non abbiamo fanno di noi quello che vogliono.
      Ciao.

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  6. Pensa Gatto, che per quanto io sia iper pessimista, al vedere solo cartolina verde, ho pensato che avessi vinto qualchecosa.
    Forse oggi sono di vela buona.
    Però le mutandine... no.
    Aspettati un'alra multa.

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    1. Che io sappia, ma solo per sentito dire, quando si vince qualcosa non te lo mandano a dire, né a voce né in cartolina: dài uno sguardo alle vincite non ritirate, poi incamerate dallo Stato, e ti renderai conto che lo stesso Stato si premura di chiedere, mai di dare.
      Come ho detto a Inneres, i tempi quello 'consentivano'; guardati intorno adesso e vedi se sono migliori.
      Comunque niente multe, mi sono punito violentemente fustigandomi con una piuma di pavone ed ho estinto il reato. E, forse ma non sono sicuro, l'ho pure confessato ricevendone la pena espiatoria di tre pater-ave-gloria; della pena sono sicurissimo, perché era la stessa per tutti i 'delitti' confessati, dalle pippe (quante fossero era insignificante), al dormire alle funzioni, al mandare accidenti (pensa tu, già allora virtuali) al direttore, alle suore e a quant'altri se li cercavano...
      Ciao.

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  7. Sì ha ragione Ambra e tu ovviamente nel ben dettagliato post che ho letto senza perderne una virgola, perchè coinvolgente come un giallo di Agatha Cristie (si scrive così?! Boh!) dicevo avete ragione nel sottolineare l'ansia che provocano le "corrispondenze" di quel colore verde salvia!
    E' altrettanto ovvio, caro Pietro (finalmente scopro il tuo nome...grazie Ambra!) che l'ansia ce l'ha solamente chi non è abituato a..."vedere verde"...quel verde nella buca delle lettere!
    Ciao Pietro...e per quanto riguarda il tuo "vicino fantasma"...chissà se dorme sogni tranquilli come te...quindi io non lo invidierei!

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    1. Sapessi che è insonne pensando alla posta qui giacente, il mio senso di imbecillità sarebbe ampiamente attenuato.
      Ma ci credo poco.
      E comunque ben lungi da me l'invidia nei suoi confronti; forse è sovrastata dalla speranza che un giorno o l'altro le paghi tutte.
      Ciao.

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  8. ...scusa...volevo dire "sonni"...tranquilli!

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  9. Una settimana fa la lettera della Regione che mi accusava di non aver pagato il bollo l'ho ricevuto anch'io. Mi sono precipitato nell'ufficio apposito per dire che l'auto l'avevo giusto venduta prima della scadenza prevista per il pagamento del bollo. La gentile impiegata mi ha detto che dovevo fare riferimento alla scadenza del mese precedente. Forse quel malcapitato che ha acquistato l'auto ha pagato pure lui, ma non sono riuscito ad accertarlo perché abita in altra regione. Potevo fare un ricorso e andarci appresso per un anno e passa. Ne ho fatti tanti in passato di ricorsi, e qualcuno vinto, ma ora gli anni e la stanchezza aumentano. Pur vergognandomi questa volta ho pagato.
    Tre ore fa lo stesso thriller, ho sentito il campanello del portone di casa e poi la vocetta: "c'è una raccomandata ...".
    Sono sceso barcollando e con il cappotto sopra il pigiama e con la mente che continuava a ripetere: "€ 100,00 o di più ...". Questa volta era un regalo di un mio nipote che ha scritto un libro dal titolo "SicilY crime". Sono risalito in casa e stavo lievitando per la gioia.
    Questo tuo post ansioso lo inserirò giovedì sul mio blog, nella colonnina di evidenza, come post consigliato della settimana.
    Ciao

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    1. Comincio a pensare che questa 'apprensione' sia un effetto collaterale dell'età. Alla luce dei fatti, negativo.
      Che poi effetti collaterali positivi dell'età avanzata non ne vedo molti. Pensando in maniera generosa, altrimenti proprio nessuno.
      Ciao.

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    2. ho il inserito il post come post della settimana - l'ansia verde multa - ciao

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  10. mi ci rivedo in te...sei il mio specchio!In tutto!Non ti rompere è!
    Baci

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    1. A leggere i commenti, siamo tutti nelle stesse condizioni. Sta a vedere che l'unico (consentimi il termine) paraculo al mondo ha la residenza nel mio palazzo.
      Ricambio, elevato a potenza, il bacio, più un abbraccio di buon peso.

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  11. Grande Pietro.....ti farei assumere da quelli per i "diritti del Cittadino" se quando poi dobbiamo contestar qualcosa lo fai esprimendoti come solo tu sai fare!!!!!!!
    Noto che siamo tutti proprio sulla stessa Arca anzi, zattera!
    Sai io sono anni che non ricevo più nemmeno una cartolina di saluti.....naaaaa.....c'è FB, l'SMS, la Mail.....e nemmeno le bollette mensili.....accreditate per evitar di scordarmi di pagarle e reso conto per Mail.....quindi, quindi.....quando suona il postino ricevo soli gli inviti dall'Equitalia o contestazioni relative a contravvenzioni!
    Una risaliva a 15 anni fa....non esistono più neanche i verbali e la notifica....sono fantasmi!!!!!!!!
    Vabbè....Pietruccio.....
    Buona settimana e....quando t'arriva la risposta facci sapere....non lasciarci senza il finale di questa piccola quotidiana e comune tragedia!

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    1. Da Equitalia ricevo solo la bolletta della Tarsu, ormai la busta non mi manda più in crisi. In crisi mi manda, invece, il contenuto, con importi ogni anno più alti. Mi 'consola' il pensiero che il mio soffrire, nel caso specifico, è comune a tutto il paese.
      Abbraccio grande e stretto.

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  12. quello lì avrà il cugino vigile urbano e il cognato carabiniere. purtroppo le multe (e le tasse) le pagano sempre e solo i soliti poveri str.....

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    1. Non credo abbia parenti in divisa; in cambio ha due oreficerie in una città di media grandezza. Il che significa che è in buona combutta con il sindaco, i vigili, i cc, il farmacista, il parroco e il parcheggiatore abusivo: insomma, un gruppo bene amalgamato, che offre buona copertura a eventuali 'sgarri' di ciascun membro.
      Ciao, rospo, come va l'influenza?

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  13. Ti capisco, noi imbecilli che paghiamo ci diamo degli imbecilli quando vediamo certe cose.

    Io mi sono un attimo preoccupato quando ho visto una lettera dell'agenzia delle entrate: non perché ho la coscienza sporca, ma perché di sti tempi ci provano con gli onesti - mai con i "lazzaroni" -.

    Alla fine era solo la tassa RAI - altro che abbonamento -, tassa che pago pure.

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    1. Per evitare traumi la gabella alla rai l'avevo già pagata prima, quando è arrivato l'avviso l'ho buttato direttamente nel fuoco: sogghignando, per quanto sia possibile sogghignare per una tassa che più assurda di così, oggi, non si può. Più che tassa, furto con destrezza.
      Ciao.

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    2. Ti prendono pure in giro nella pubblicità: anche se usi la TV come acquario, devi pagare il canone.

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  14. Sempre così: a spaventarsi è l'onesto, e loro ci giocano.
    La cosa più schifosa è quando "ce provano", mandando richieste di ri-pagamento di bolli auto già pagati, scommettendo sul fatto che molti sono sprovveduti e non conservano le ricevute, e senza ricevuta devi pagare: una pratica davvero stomachevole...

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    1. Questa tattica del 'chiedere a prescindere' era una prerogativa della rai. Partivano dal presupposto che dal mucchio qualcosa avrebbe pescato. E, purtroppo, qualcosa pescavano sempre. Con me hanno smesso da quando, dopo l'ennesima richiesta, ho mandato la fotocopia della prima ricevuta di versamento (12.000 lire) del 1970, con l'invito, peraltro cortese, a non rompermi più le palle, ovvero farlo se da allora fosse emerso un omesso o ritardato pagamento.
      Ciao, zione, buona giornata.

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  15. Sono un po'apprensiva pure io e penso sempre che mi sia sfuggito qualcosa...

    Un abbraccione

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    1. Gli onesti sono tutti apprensivi, pur essendo solitamente in regola. Vedi, il credere e sperare che questi menefreghisti prima o poi cadano nella rete aiuta a tirare avanti. Anche se, quando (raramente) succede la pesca miracolosa viene poco divulgata, per cui restiamo nel dubbio che la facciano sempre franca.
      Abbraccio grande anche a te.

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  16. I pagamenti telematici hanno la stessa validità di quelli allo sportello. Chi non lo è al passo con i tempi e con la tecnologia, sono l'impiegati confusi che non sanno fare il loro lavoro. Capita un po'a tutti, ieri la mia datrice di lavoro mi raccontava la stessa cosa sul pagamento dell'Imu, ex Ici.

    Regna la confusione, l'ignoranza delle leggi e la mancanza di civiltà.
    Chi è civile e responsabile sarà mai in grado di disinteressarsi.
    Rassegnati gattinonero, siamo in pochi ma in buona compagnia. Un abbraccio.

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  17. Il fatto è che devono essere perfetti, alla virgola.
    Altrimenti (non so se per 'merito' dei sistemi telematici o per una pignolaggine assurda di operatori manuali) tutto fa brodo pur di (tentare di) fottere la gente, anche in presenza di un versamento regolare ed esatto al centesimo.
    In quanto all'imu non credo che passerà molto tempo, prima che inizino le contestazioni, a suon di buste verdi: hanno tenuto tutto in sospeso fino all'ultimo, sia le aliquote che la divisione delle spettanze comuni/stato affidata al cittadino come fosse una prassi ormai consolidata. Hai voglia che di errori ne saranno stati fatti a iosa, e la colpa ricadrà sempre su chi, pur avendo pagato, non l'ha fatto come dicevano loro.
    O, meglio, l'ha fatto come volevano loro, i burocrati ladri: cioé sbagliando e offrendo il fianco a sanzioni senza fine.
    Ciao, Gabry, spero anch'io che la compagnia degli apprensivi cresca, poiché significherebbe che l'onestà fa proseliti.

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  18. Certo che quelli che se ne fregano la vita se la godono di più. Almeno apparentemente.

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    1. Loro, sia pure 'forse' apparentemente, se la godono di più.
      Noi, incluso te per il poco che ti conosco, la soffriamo sicuramente.
      Perlomeno per quanto riferito all'apprensione specifica raccontata nel post.
      Per il resto, se incontro una pattuglia della finanza, non muovo neanche un sopracciglio: la vedo come gente che svolge un lavoro lontano dai miei interessi, per cui la sua presenza non mi tange, neanche alla lontana.
      Ciao, Alberto, buona giornata.

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  19. Mi hai fatto sorridere, col tuo post ... e voglio un plauso perchè sono riuscita a leggerlo sino alla fine, nonostante sia lunghetto!. Un abbraccio.

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    1. Marù, il giorno che riuscirò a fare un post decentemente conciso sarà il preludio della mia fine. Solo della fine del mio blog, spero. Vorrà dire che non trovo più le parole per raccontare o commentare a modo mio, il che renderebbe la mia presenza qui inutilmente superflua.
      Ma è improbabile che succeda, poiché dovrei dire addio a tante affettuosità cui mi sono abituato e che ricambio sempre col cuore.
      Come il tuo abbraccio, raggio di sole in una giornata di tempo da schifo, con pioggia e vento e, ogni tanto, grandine, tanto per non farci mancare niente.

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  20. Dai, che se aggiungi ancora qualcosina hai pronta una sceneggiatura per fare resuscitare una bella commedia all'italiana, di quelle vere dei tempi d'oro! Ma forse sono troppo interessato nel chiedere ciò! :))))

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    1. Come sempre esagggerato: esagerato come la poesia delle tue descrizioni, di luoghi, di tempi, di ricordi, di racconti...
      Tutte cose che tu riesci a far rivivere, con una eleganza che, consentimi, invidio.
      Credo che la vera commedia all'italiana la stiamo vivendo giorno dopo giorno, una commedia che non diverte più, essendo ormai scivolata in tragedia; a essere positivi a tutti i costi, in tragicommedia.
      Ciao, Adriano, grazie per l'apprezzamento, ampiamente immeritato.

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  21. eh eh dai tutto sommato poteva essere un plico di volantini PDL con tanto di storia della famiglia di Silvio. :)

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  22. Verdi? Tutt'al più avrebbero potuto essere leghisti, o legaiuoli che dà un suono più pieno e di vecchio stampo.
    Mi piacerebbe dire "avrei preferito quelli", ma sul momento non mi è passato per la mente; e neanche dopo, visto che non ho voluto 'sporcare' il post con la loro citazione.
    Ma anche fosse stato, da un mesetto ho il termocamino in funzione e niente lava meglio i colori spuri che una bella fiamma, rossa e ardente.
    Ciao.

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  23. Ciao Gatto! Anch'io faccio indecorosamente parte della categoria CHI TROPPO, e anche a me "piacerebbe avere almeno un pizzico della sua indifferenza, ma temo che sia troppo tardi per apprenderne anche solo i primi rudimenti" ma... non è nella mia natura, come suppongo non lo sia nella tua. Volevo inoltre ringraziarti perché, su tuo suggerimento, ho finalmente tolto il temibile captcha e ho adottato la moderazione. :-) A presto!

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  24. grazie per gli auguri Pietro.
    Ti lascio la mia buona domenica

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  25. Vicenda sintomatica del tempo d'oggi, e di quante poche cose funzionino.

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  26. Direi che l'atteggiamento del condomino privo di apprensioni è decisamente felino. E tu sei un gatto sin troppo apprensivo per essere un gatto!

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  27. Diciamo la verità, ormai il postino è il nemico numero uno: mai che arrivasse una cartolina da mari esotici (le cartoline ormai sono tutte virtuali), o una lettera d'amore! Ormai la visita del postino indica solo l'arrivo di bollette e multe! (E queste verdi sono quelle che più mi incutono timore...)
    Ciao Gatto, è un piacere aver scoperto i tuoi scritti!

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