Coincidenze
Io non credo molto alle coincidenze.
Penso che ogni parola, detta o scritta, abbia sempre un motivo, quando viene emessa, postata o stampata.
Che siano benedizioni, ovvero accidenti, quando vanno a ‘buon’ fine (soprattutto questi ultimi) mi lasciano perplesso.
Per tentare di chiarire questa nebbia, vado a raccontare un fatterello che ‘potrebbe’ essere preso per coincidenza, se non fosse che, come detto prima, alle coincidenze non credo per niente.
Premessa: da giovedì scorso, il gatto è sparito dal suo blog e dai commenti agli amici degli altri blog.
Che in questo lasso di tempo hanno potuto sbizzarrirsi senza peli di gatto lasciati qua e là.
Bene, il sospirone di sollievo portatomi dal vento di tramontana che perseguita la mia zona, finisce qui.
Prego guardare il palmo teso della mano sinistra, volto all’ingiù, sollevato più in alto possibile, per renderlo ben visibile all’arbitro, ai guardalinee e al quarto uomo; puntato sotto questo palmo c’è l’indice della mano destra, a indicare time, please!
E, tempo al tempo, partiamo dall’inizio.
Martedì 9 di novembre, in un autunno ormai affermato, un illustrissimo Prof aveva immesso nel suo blog un post che nella sostanza indicava la sua profondità di pensiero, già nota e apprezzata dentro e fuori le mura.
Quel post stava già bene di suo, nel descrivere un’operazione al limite della coprofagia.
Per dare maggiore visibilità a questo suo seminato, il Prof lo aveva dotato di una foto che faceva a pugni con il suo meritorio vezzo di pubblicare (a sostegno figurativo della maggior parte dei suoi scritti) figure angeliche, fiori del nostro tempo, nel pieno rigoglìo della loro bellezza, con curve, rientranze, carnose tettoie e polposi pistilli.
Insomma, il meglio che questo mondo, infame per tutto il resto, poteva offrire.
Nel post di cui parlo, il corredo fotografico era, a dir poco, eufemisticamente vomitevole.
Dirò di più: era letteralmente vomitevole (vedere blog Perle ai porci, post Crisi di rigetto).
Tra i commenti favorevoli, il primo diceva:
“Questo post fa veramente schifo. Mi piace!”.
E il Prof, per non smentire la sua fama di equo e solidale, apprezzava il ‘buon gusto’ della commentante.
Un po’ più sotto, avevo espresso il mio modesto parere sul post, rimarcando la ‘scelleratezza’ della foto, in contrasto con le abitudini ‘floreali’ dell’illustre Prof.
Aggiungendo (ahimé! ahimé!) che solo a una “depravata” potevano piacere sia il post che il figuro a corredo di questo.
A strettissimo giro di commenti, tra le altre considerazioni, mi era arrivata la risposta:
(Come tutti sanno il sic! significa: "così", paro paro, tutto maiuscolo compreso).
Il primo pensiero: è possibile che una commentadora, solo perché mi sono permesso di aggiungere un affettuosissimo “depravata” ai suoi già innumerevoli titoli pensasse al suicidio?
Esclusa da subito l’improbabile ipotesi, ho pensato:
a) mi caccia a calci in culo dal suo blog (mi banna, come pare si dica nel mondo bloggaiolo);
b) se casualmente passerà nel mio blog, lo farà esclusivamente per venirmi a sputare in un occhio, nei giorni di festa in tutti e due.
Se entrambe le ipotesi si fossero verificate, avrei acceso in anticipo il caminetto (il tempo è già da camino 'appicciato'), appositamente per creare un secchio di cenere, e con questo cospargermi le due teste a disposizione, pur di farmi perdonare.
Per la cronaca: il post di ‘benedizione’ risulta postato alle ore 19,58 del fatidico 9 di novembre citato all’inizio.
Il 10 stesso mese, mercoledì, era trascorso tranquillo; un’ombra di sole aveva allietato la giornata, in contrasto con quanto avveniva in altre parti del Paese.
Giovedì 11: mattinata più o meno serena, cielo più o meno azzurro, nuvolette qua e là rendevano la giornata quasi primaverile.
Pomeriggio: mentre facevo il solito rilassante pisolino, all’improvviso il cielo, azzurrino al momento della mia scesa nel letto, si era oscurato di brutto, tuoni e lampi, prima in lontananza, poi dritti sulla nostra testa…
E fu acqua, non a catinelle bensì ad autobotti; e grandine e vento da far paura.
Ero sceso nel garage, sperando che la griglia all’entrata riuscisse a smaltire il torrente che veniva giù dalla discesa verso l’interno.
Così avevo assistito, impotente, alla diretta di un mini tsunami: in un attimo una decina di centimetri d’acqua avevano allagato il garage, penetrando da sotto le serrande anche nei box.
Sarà durato un quarto d’ora, poi… la quiete dopo la tempesta.
Avevo chiamato la moglie, e ci eravamo messi a scopare…
… l’acqua fuori, facendola risalire fino alla griglia, il cui alveo nel frattempo si era svuotato.
In un paio d’ore, a piedi nudi e calzoni arrotolati alle ginocchia, almeno il grosso l'avevamo respinto.
Un caffè ristoratore, una sigaretta ossigenante, e ero andato al computer per prendere un po’ di fiato leggendo le ultime del mondo blogger.
Il modem era spento, e non lo avevo spento io.
Preso dalla rottura delle acque, avevo dimenticato di staccare tutto, come faccio sempre appena il maltempo diventa rischioso.
Accendi-riaccendi, pigia-ripigia, schiaccia-rischiaccia: niente da fare.
Volevo provare a resettare, ma col modem spento sarebbe stato come resettare un cadavere.
Niente telefono fisso, zero adsl.
Venerdì 12: chiamato il gestore, segnalata la disgrazia, la ragazzuola, gentilissima, passa il mio guaio al settore tecnico, ci vorranno circa cinque giorni per ricevere risposta.
Una musichetta che conosco purtroppo molto bene.
Sarebbe venuto Nicola, o Amedeo, o chissà chi?
Venerdì non conta, sabato e domenica non lavorano, se ne sarebbe parlato, se andava bene, il giovedì successivo.
Lunedì, invece (pioggia, stavolta motivata dalla prontezza del riscontro), era venuto il tecnico telecom, un illustre sconosciuto.
Un paio di prove e sentenza inappellabile: modem fottuto.
Ovviamente non ne aveva uno di ricambio, fossi stato con telecom me lo cambiava subito. Avrebbe inoltrato la richiesta di cambio dell’aggeggio. No, i tempi di consegna non li conosceva, la telecom li cambia subito. La telecom è sempre la telecom, altra musica…
Nel paese vicino c’è una specie di punto vendita di attrezzi informatici, dove tra l’altro avevo acquistato a suo tempo il modem testé defunto.
Spiegata la situazione, dichiarato bugiardescamente che decine di persone aspettavano, lupacchiotti affamati, la mia confortante parola, il titolare mi aveva fornito un modem provvisorio, in attesa di quello nuovo dalla sede centrale.
Dopo il collegamento (stranamente andato subito a buon fine), la prima domanda che mi ero fatto è stata:
“Dove ero rimasto?”.
Per rispondere ero andato a dare una passata ai vari blog, ripassando velocemente anche i commenti, per cercare di vedere dove si era fermato il mio distribuito di pillole di saggezza.
Arrivato al post già citato, a momenti mi si fulminava anche il modem provvisorio.
Coincidenza?
Sei giorni di galera, in isolamento, regime 31bis ché il 41, sempre bis, era esagerato.
Con un cane, anch’esso galeotto (trovato nel blog della santa, ulteriore indizio che lei sa…), per compagno di cella…
Nelle ore d’aria sono andato a ripulire la spiaggia, raccogliendo legname che la mareggiata aveva spinto fin sul lungomare.
Per la prima settimana di freddo avrò combustibile per alimentare il caminetto. E…
Post-post: nel giro d’orizzonte sono capitato nel blog Ritratti di animali bysa, creato e diretto da Samantha Abis; c’è un post molto bello e interessante, Festa del Gatto nero.
Da visitare, leggendo correttamente il DEL, da non confondere con AL, che sarebbe un gatticidio, perseguito perfino dal codice penale.
Penso che ogni parola, detta o scritta, abbia sempre un motivo, quando viene emessa, postata o stampata.
Che siano benedizioni, ovvero accidenti, quando vanno a ‘buon’ fine (soprattutto questi ultimi) mi lasciano perplesso.
Per tentare di chiarire questa nebbia, vado a raccontare un fatterello che ‘potrebbe’ essere preso per coincidenza, se non fosse che, come detto prima, alle coincidenze non credo per niente.
Premessa: da giovedì scorso, il gatto è sparito dal suo blog e dai commenti agli amici degli altri blog.
Che in questo lasso di tempo hanno potuto sbizzarrirsi senza peli di gatto lasciati qua e là.
Bene, il sospirone di sollievo portatomi dal vento di tramontana che perseguita la mia zona, finisce qui.
Prego guardare il palmo teso della mano sinistra, volto all’ingiù, sollevato più in alto possibile, per renderlo ben visibile all’arbitro, ai guardalinee e al quarto uomo; puntato sotto questo palmo c’è l’indice della mano destra, a indicare time, please!
E, tempo al tempo, partiamo dall’inizio.
Martedì 9 di novembre, in un autunno ormai affermato, un illustrissimo Prof aveva immesso nel suo blog un post che nella sostanza indicava la sua profondità di pensiero, già nota e apprezzata dentro e fuori le mura.
Quel post stava già bene di suo, nel descrivere un’operazione al limite della coprofagia.
Per dare maggiore visibilità a questo suo seminato, il Prof lo aveva dotato di una foto che faceva a pugni con il suo meritorio vezzo di pubblicare (a sostegno figurativo della maggior parte dei suoi scritti) figure angeliche, fiori del nostro tempo, nel pieno rigoglìo della loro bellezza, con curve, rientranze, carnose tettoie e polposi pistilli.
Insomma, il meglio che questo mondo, infame per tutto il resto, poteva offrire.
Nel post di cui parlo, il corredo fotografico era, a dir poco, eufemisticamente vomitevole.
Dirò di più: era letteralmente vomitevole (vedere blog Perle ai porci, post Crisi di rigetto).
Tra i commenti favorevoli, il primo diceva:
“Questo post fa veramente schifo. Mi piace!”.
E il Prof, per non smentire la sua fama di equo e solidale, apprezzava il ‘buon gusto’ della commentante.
Un po’ più sotto, avevo espresso il mio modesto parere sul post, rimarcando la ‘scelleratezza’ della foto, in contrasto con le abitudini ‘floreali’ dell’illustre Prof.
Aggiungendo (ahimé! ahimé!) che solo a una “depravata” potevano piacere sia il post che il figuro a corredo di questo.
A strettissimo giro di commenti, tra le altre considerazioni, mi era arrivata la risposta:
“Tra un po’ al gatto MANCHERO’ IO, altroché il buongusto!” (sic!).
Il primo pensiero: è possibile che una commentadora, solo perché mi sono permesso di aggiungere un affettuosissimo “depravata” ai suoi già innumerevoli titoli pensasse al suicidio?
Esclusa da subito l’improbabile ipotesi, ho pensato:
a) mi caccia a calci in culo dal suo blog (mi banna, come pare si dica nel mondo bloggaiolo);
b) se casualmente passerà nel mio blog, lo farà esclusivamente per venirmi a sputare in un occhio, nei giorni di festa in tutti e due.
Se entrambe le ipotesi si fossero verificate, avrei acceso in anticipo il caminetto (il tempo è già da camino 'appicciato'), appositamente per creare un secchio di cenere, e con questo cospargermi le due teste a disposizione, pur di farmi perdonare.
Per la cronaca: il post di ‘benedizione’ risulta postato alle ore 19,58 del fatidico 9 di novembre citato all’inizio.
Il 10 stesso mese, mercoledì, era trascorso tranquillo; un’ombra di sole aveva allietato la giornata, in contrasto con quanto avveniva in altre parti del Paese.
Giovedì 11: mattinata più o meno serena, cielo più o meno azzurro, nuvolette qua e là rendevano la giornata quasi primaverile.
Pomeriggio: mentre facevo il solito rilassante pisolino, all’improvviso il cielo, azzurrino al momento della mia scesa nel letto, si era oscurato di brutto, tuoni e lampi, prima in lontananza, poi dritti sulla nostra testa…
E fu acqua, non a catinelle bensì ad autobotti; e grandine e vento da far paura.
Ero sceso nel garage, sperando che la griglia all’entrata riuscisse a smaltire il torrente che veniva giù dalla discesa verso l’interno.
Così avevo assistito, impotente, alla diretta di un mini tsunami: in un attimo una decina di centimetri d’acqua avevano allagato il garage, penetrando da sotto le serrande anche nei box.
Sarà durato un quarto d’ora, poi… la quiete dopo la tempesta.
Avevo chiamato la moglie, e ci eravamo messi a scopare…
… l’acqua fuori, facendola risalire fino alla griglia, il cui alveo nel frattempo si era svuotato.
In un paio d’ore, a piedi nudi e calzoni arrotolati alle ginocchia, almeno il grosso l'avevamo respinto.
Un caffè ristoratore, una sigaretta ossigenante, e ero andato al computer per prendere un po’ di fiato leggendo le ultime del mondo blogger.
“Tra un po’ al gatto MANCHERO’ IO, altroché il buongusto!”.
Il modem era spento, e non lo avevo spento io.
Preso dalla rottura delle acque, avevo dimenticato di staccare tutto, come faccio sempre appena il maltempo diventa rischioso.
Accendi-riaccendi, pigia-ripigia, schiaccia-rischiaccia: niente da fare.
Volevo provare a resettare, ma col modem spento sarebbe stato come resettare un cadavere.
Niente telefono fisso, zero adsl.
Venerdì 12: chiamato il gestore, segnalata la disgrazia, la ragazzuola, gentilissima, passa il mio guaio al settore tecnico, ci vorranno circa cinque giorni per ricevere risposta.
Una musichetta che conosco purtroppo molto bene.
Sarebbe venuto Nicola, o Amedeo, o chissà chi?
Venerdì non conta, sabato e domenica non lavorano, se ne sarebbe parlato, se andava bene, il giovedì successivo.
Lunedì, invece (pioggia, stavolta motivata dalla prontezza del riscontro), era venuto il tecnico telecom, un illustre sconosciuto.
Un paio di prove e sentenza inappellabile: modem fottuto.
Ovviamente non ne aveva uno di ricambio, fossi stato con telecom me lo cambiava subito. Avrebbe inoltrato la richiesta di cambio dell’aggeggio. No, i tempi di consegna non li conosceva, la telecom li cambia subito. La telecom è sempre la telecom, altra musica…
Nel paese vicino c’è una specie di punto vendita di attrezzi informatici, dove tra l’altro avevo acquistato a suo tempo il modem testé defunto.
Spiegata la situazione, dichiarato bugiardescamente che decine di persone aspettavano, lupacchiotti affamati, la mia confortante parola, il titolare mi aveva fornito un modem provvisorio, in attesa di quello nuovo dalla sede centrale.
Dopo il collegamento (stranamente andato subito a buon fine), la prima domanda che mi ero fatto è stata:
“Dove ero rimasto?”.
Per rispondere ero andato a dare una passata ai vari blog, ripassando velocemente anche i commenti, per cercare di vedere dove si era fermato il mio distribuito di pillole di saggezza.
Arrivato al post già citato, a momenti mi si fulminava anche il modem provvisorio.
“Tra un po’ al gatto MANCHERO’ IO, altroché il buongusto!”.
Coincidenza?
Sei giorni di galera, in isolamento, regime 31bis ché il 41, sempre bis, era esagerato.
Con un cane, anch’esso galeotto (trovato nel blog della santa, ulteriore indizio che lei sa…), per compagno di cella…
Nelle ore d’aria sono andato a ripulire la spiaggia, raccogliendo legname che la mareggiata aveva spinto fin sul lungomare.
Per la prima settimana di freddo avrò combustibile per alimentare il caminetto. E…
…nel camin farò una pira
di legna salmastra,
e sulla fiamma salata
vedrò, lassù in cima,
bruciare una santa.
Dolce il suo viso,
ghignante il sorriso,
dirà con affetto:
“Gatto dannato,
io vado arrosto
ma te ti faccio lesso”.
HELP!
HELP!
Da visitare, leggendo correttamente il DEL, da non confondere con AL, che sarebbe un gatticidio, perseguito perfino dal codice penale.
Gatto, dai non ci pensare più, vieni da me che ti offro un buon caffè....poi se vuoi...per consolarti, ti offro anche dei pasticcini e se non basta ti offro proprio un pranzo....ed infine Ti auguro una buona giornata, alla faccia di quella commentatora
RispondiEliminanon oso commentare per evitare che possa avere danni anche io alle mie apparecchiature, prudenza e saluti
RispondiElimina...
RispondiEliminaVedi cosa succede quando manca il buongusto.
RispondiEliminagatto...t'ho seguito, ho letto tutto ma..nun ciò capito 'na cippa!!!!
RispondiElimina"Firefox non riesce a contattare il server www.perle%20ai%20porci.com"
RispondiElimina:(
mi unisco al silenzio stampa del commentatore Zaffuto: già mentre leggevo si è annuvolato il cielo sopra Roma (almeno dove sono io), non vorrei arrivasse anche qui acqua in autobotti!
RispondiElimina@Socio: se non ricordo male hai già subito attentati da due losche figure, mai ben identificate. Se la pratica non è stata chiusa, il prossimo potresti essere, ancora, tu. Occio!
RispondiElimina@Chica: vai sul link del blog e del post, e capirai.
@Socio: link sistemati, se già l'immagine non ti fa schifo, vacci e apprendi. Ciao.
RispondiEliminaOh, oh!
RispondiEliminaUna sana grattatina...no?
RispondiEliminaoddio Gatto, quell'uomo è un mito :O
RispondiEliminaOhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
RispondiEliminaor ora
in compagnia di un buon bicchiere di bianco,
mi sono letta il tuo onirico post,
tra l'altro un sogno simpatico, di quelli che dici,
"fico, bello pieno!!"
e alla fine chi ti ritrovo....
me???!!!
Grazie di leggermi :)
anche tu un bianco? o rosso?
Sa
p.s.: io ci credo invece alle coincidenze :)
evvabbbuòòò...
RispondiEliminaconsiderato quello che succede da altre parti, ti è andata anche bene!de
inutile dirti che i gattineri si crede che portino sfiga, io non ci ho mai creduto ed ho sempre avuto un gattonero per casa, sarà per questo che non posso fare a meno di leggerti,...
in ogni caso della sparizione della nostra santa benedetta non c'ho capito molto neanch'io, ma questo mi succede spesso, quindi non mi sono meravigliato...
della tua, però, mi ero preoccupato sì,
poi ricordando i tuoi arcinoti e proverbiali problemi con il mezzo pc mi ero tranquillizzato...
insomma attendevo sereno il tuo ritorno per deliziarmi con un tuo post.
gattonero te lo sai che sei il mio gattone preferito ma....se eri de n'altro colore n'era meglio no? no no che io creda alla sfiga no no no ma ce l'hai il fiocco rosso?
RispondiEliminabacio
@Marianna: ho il fiocco, ma non è rosso, è GRANATA, nonostante tutto.
RispondiEliminaMi fa piacere ritrovarti! Ciao!
RispondiEliminaAllora, io non credo nella sfiga, ma dato che sto commentando, non si sa mai, colgo il consiglio di Haidi, e mi gratto. Detto ciò, io credo che dietro ogni cosa che accade ci sia un perchè, un senso, coincidenza è una parola affibbiata dagli ignoranti o da chi vuole restare ignorante di fronte ad un evento. Ergo mi piace questo post! Anche se ho fatto fatica a capire.. ad ogni modo.. ho commentato, e aspetto inerme il manifestarsi del fato :)
RispondiEliminaCIAO SCUSA NON HO CAPITO NULLA DI COSA TI SIA SUCCESSO ................... COMUNQUE PER ME SEI L'AMICO GATTONERO E LO SARAI PER SEMPRE ..UN ABBRACCIOA ANNA MARIA
RispondiEliminaNUN S'ATTACCA PER NIENTE ANZI PER TE C' PURE NA POESIA TIè!!!!
RispondiEliminaPASSA MOVETEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
anche se.....?
RispondiEliminamah mo troppo voi sapè a tempo debito ....!!!!!
ando sta il gatto?
RispondiEliminaHo risposto da te.
RispondiEliminaQuell'ANCHE SE... mi pare sibillino und mefistofelico.
Quanto a Botero ci sarà da ridere.
Credo.
è in lutto.... ho perso un lettore vai da lei tirala su di morale hai presente er cimitero beh li troverai il cimitero di botero vaiiiiii!!!!
RispondiEliminacmq ANCHE SE ....non è difficile da capire !!!!
uffa sono offesa ò!
RispondiEliminae il perchè dopo te o dirò!
HO UNA FILASTROCCA E UN 'ALTA COSETTA PER TE !!!
RispondiEliminase la nana fosse innamorata di te sarebbe bello daltronte anche tu lo sei di lei, facciamo un bel postone così facciamo gossip sul blog che ti pare ??????
RispondiEliminaVista la lunghezza del post, la quantità di personaggi coinvolti e di avventure raccontate sarebbe stato più appropriato come titolo un bel "GUERRA E PACE"..
RispondiEliminala pausa m'è finita ho dormito benissimo senza incubi meno male ...sei convinto che ora un ideuzza non m'è venuta?
RispondiEliminaps ho letto il tuo profilo ahahahhahaah !
ik ik ik che coincidenza!!!:-))
RispondiElimina