Nero bancario (II)

Atto secondo: l'Arbitro Bancario Finanziario

Avendo deciso di procedere col ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario, avevo preso dal web tutte le informazioni e i protocolli per arrivare a questo Ente che manco sapevo esistesse. In un primo momento avevo pensato di affidare a un legale la faccenda, che peraltro mi sarebbe costata più di quanto era mia intenzione recuperare, oltre a un esito affatto garantito.

La banca di cui parlo è una grosso istituto e, per il poco che so di uffici legali, non mi stupirei se riuscisse a cavarmi un occhio dimostrando che ho torto. Il vantaggio di ABF è che si tratta di un servizio gratuito, a parte il versamento di 20 euro anticipati, un qualcosa di simile all'imposta di bollo sui documenti.
 
Avevo provveduto a scaricare dal sito il foglio illustrativo dell'istituto, una specie di bugiardino, che dava le indicazioni sulle sue finalità, su come procedere e cosa sarebbe stato possibile ottenere in caso di esito positivo del ricorso.

Intanto era indispensabile registrarsi al portale dedicato. Fatto, non senza i patemi che mi prendono ogni volta che accedo a qualcosa di burocraticamente sconosciuto.

Qui si ritrovano le informazioni già lette nel foglio generico, più precise, più indirizzanti sia alla compilazione del ricorso che alla specifica degli allegati indispensabili per la valutazione del caso.

Prima cosa: il ricorso deve essere compilato tassativamente su quattro fogli formato protocollo. Queste facciate credo siano state inventate, forse brevettate, da un frate certosino vendicativo che abbia voluto costringere chi vuole presentare il ricorso a un percorso penitenziale che sia conferma delle sue intenzioni. Ovvero lo spinga a rinunciare...

Questi quattro fogli sono pieni di finestrelle sottili in cui si devono inserire i dati richiesti, tutti, pena l'inammissibilità. Dati personali miei e dell'intermediario, contatti di posta elettronica e di telefono, esposizione sintetica del problema, cosa si chiede all'Arbitro...

Per chi smanetta a occhi chiusi sul computer probabilmente si tratta di un gioco da ragazzi, ma per chi (io, per dire) non sa mai da che parte cominciare, si è trattato di una faticaccia psicologica da uscir di matto.

Però, tra una preghiera e una maledizione, ero riuscito a compilarli, stampare il quarto foglio che richiedeva la firma, scansionarlo e rimetterlo in sequenza agli altri tre. Sono un Titano e non lo sapevo...

Poi era la volta dell'inserimento degli allegati. Qui altra botta: trascinare i file negli appositi spazi, ricevuta del versamento dei 20 euro in primis, pena la non presa in considerazione del ricorso; poi la copia del documento d'identità e, a seguire, tutto il resto.

Avevo racimolato tutto quello che ritenevo utile al caso e, dall'esame della documentazione raccolta, era evidente che tutto 'sto lavoro sarebbe stato inutile, poiché la cara banca non dovrebbe avere appigli per negarmi il dovuto. Tra gli altri, dal rendiconto del conto deposito risultavano i singoli vincoli e, sotto la voce 'giroconti' gli interessi relativi a ogni vincolo. 'Giroconti' girati a chissà chi... Una sintesi dei movimenti nel corso dell'anno evidenziava una sola uscita, ed era quella della tassa di bollo a fine anno. In pratica gli interessi di cui voglio l'accredito erano chiaramente segnati ma non assegnati.

Avevo anche prelevato i vari preavvisi di scadenza, con la cifra via via portata in importi disponibili, quadrata che manco il monolito de La Mecca...

Completato il tutto, giusto al quarantaduesimo giorno di silenzio sui sessanta programmati, avevo mandato tutto il malloppo virtuale all'Ufficio preposto all'esame del medesimo.

Il pomeriggio del giorno dopo, quando ancora mi davo pacche di compiacimento sulle spalle per quello che incredibilmente ero riuscito a fare, suona il telefono. Era la segreteria tecnica dell'ABF che mi segnalava l'assenza documentale della risposta della banca al mio reclamo.

Dov'è il problema, la mando subito... L'unica risposta ricevuta era la presa in carico del reclamo, prontamente inviata.

Questo tecnico deve essere un tipo particolarmente attento e paziente, aveva capito subito di avere a che fare con un imbranato e, in maniera pacata e convincente, mi aveva spiegato che come risposta era da intendere una comunicazione negativa della banca al reclamo. In tal caso questa risposta, allegata agli altri documenti, avrebbe dato l'avvio alla procedura di contestazione.

Ovvero: trascorsi i sessanta giorni senza alcuna risposta, sarebbe possibile avviare l'iter previsto per questi casi. Se avanzata prima di quella scadenza, sarebbe facilmente inficiabile da parte della banca per mancato rispetto del requisito temporale di risposta.

Accidentaccio! Cosa possiamo fare?

Deve rinunciare, annullare, questo ricorso, aspettare la risposta ovvero la scadenza dei sessanta giorni e, in caso di risposta non soddisfacente, ripetere tutta l'operazione e inviarcela. Senza dimenticare di fare un nuovo versamento di 20 euro previsti per l'accettazione del ricorso.

Come posso annullare questo ricorso? Entri nel portale, vedrà un segnale in rosso, ci clicchi, vedrà la voce "rinuncia", metta la motivazione e invii.
 
Che motivazione posso mettere? Quella che vuole, tanto arriva direttamente a me. "Ripensamento" misi...

Che dire, grazie e bacio le mani...

Per la cronaca, oggi i giorni di attesa senza rintocco sono cinquanta solari, trentacinque lavorativi.

L'inizio della conclusione (probabilmente provvisoria) a più avanti. 

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