"La danza del falco" di Simona Fruzzetti
La Fruzzetti, con questo lungo racconto, è uscita dal suo seminato solito e direi, a lettura ultimata, che è riuscita in un intento che ritenevo quantomeno difficile: si è semplicemente superata. Nei suoi precedenti romanzi, tutti godibilissimi, si era sempre cimentata in una forma di salto in lungo; in questo ha voluto provare un salto in alto, pienamente riuscito, dopo il paio di precedenti assaggi nel genere thriller.
Il libro conferma appieno quanto promesso nelle presentazioni, infatti si tratta di un giallo a tutto tondo... ma inserito in un arcobaleno di descrizioni che inducono sensazioni variegate, dove non mancano accenni all'umorismo tipico che distingue l'Autrice, con ampi tocchi di umanità che rendono il romanzo, in alcuni passaggi, piacevolmente amaro.
In qualunque romanzo il rischio di spoilerare è dietro ogni capitolo, tanto più lo è in un racconto giallo. Pertanto sono costretto a ponderare bene ogni parola per non rovinare la sorpresa a chi, dopo di me, lo leggerà. Per "vizio" personale, come sempre non ho voluto leggere alcuna trama o accenno che potesse aprire il velo della sorpresa che ritengo sia indispensabile per ogni buona lettura. Con questo innocuo stratagemma ho potuto scoprire, uno dopo l'altro, i personaggi che hanno contribuito a rendere il racconto così accattivante.
La Fruzzetti ha descritto di ciascuno, con pochi tocchi magistrali, l'aspetto fisico e psicologico; li ha saputi calare nella parte e negli ambienti loro assegnati con la delicata consapevolezza che ciascuno risultasse complementare agli altri nella trama proposta.
Come i personaggi, anche il palcoscenico in cui sono presentati viene descritto, ma con una dovizia limitata, forse frenata dal pensiero che i suoi lettori, della campagna scozzese già conoscono quasi ogni anfratto; cambiando i personaggi, la location passa un po' in secondo piano, peraltro sufficiente a contornare la recita di ciascuno.
Lo avevo iniziato leggendolo al passo di trotto, per gustarlo come una caramella lecca-lecca, poi mi sono trovato ad accelerare fino ad arrivare a una lettura galoppante, via via coinvolgente nei suoi sviluppi inattesi e sorprendenti. Mi sono trovato spiazzato, in questa lettura a perdifiato, quando mi ero convinto che il racconto fosse finito... e invece c'era ancora di che godere; e questo è tutto quello che posso dire senza sconfinare nella delazione.
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