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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

"Edipo a Berlino", a lettura ultimata

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Un giovane, poco più che un ragazzo, che sta per lasciare la sua adolescenza per diventare adulto. Questo passaggio di 'categoria' avviene in Germania, a Berlino, in un momento di grandi eventi che squasseranno il mondo nel decennio a venire.  Kristallnacht, la Notte dei Cristalli, fa da spartiacque tra un periodo di dialettica violenta che sfocia in una follia collettiva, a sua volta causa ed effetto di quella drammatica, tragica notte. Nel corso della quale questo ragazzo finisce coinvolto, e senziente, in un'azione aberrante che lo marchierà per tutta la vita.  Il romanzo racconta i fatti che lo hanno reso protagonista negativo, descrive la sua caduta nel baratro del ricordo di quella violenza all'inizio affatto voluta, ma in seguito mai ripudiata del tutto. Essere tedesco e sentirsi nazista fino al midollo, per ritrovarsi poco dopo ebreo in un consesso di ebrei martoriati, massacrati... un salto di qualità difficile da accettare. Da carnefice a vittima, in un lasso ...

L'onore delle armi ai caduti

Per una migliore comprensione di questo post rimando alla lettura del pezzo pubblicato l'11 marzo. In sintesi: nella notte tra il 16 e 17 febbraio un ragazzo 30enne era stato colpito da una serie di pallettoni che lo avevano lasciato in coma una decina di giorni, per poi morire. Questo giovane aveva avuto una vita travagliata, pur essendo di buona famiglia e non privo di mezzi di sussistenza. Purtroppo era finito nelle maglie della droga, per il cui acquisto aveva venduto tutti i suoi averi, appoggiandosi poi alla madre. La quale, stanca di contribuire alla rovina del figlio, lo aveva denunciato, salvo ritirare la denuncia per via delle promesse del figlio di cambiare il suo registro di vita.  Era stato affidato a una comunità, che aveva abbandonato poco dopo, per tornare alla vita sbandata precedente. Alcuni mesi fa il giovane si era ritrovato la macchina bruciata sotto casa; poco più di un mese fa colpi di fucile erano stati sparati verso il portone della sua abitazione. Il ragaz...

"L'ablazione", visita a un testo difficile

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Non credo sia stato facile scriverlo, questo libro; non è facile da leggere, e risulta difficile da digerire. E da capire a fondo, salvo conoscerne a priori il peso e la portata. E, in questo caso, anche il commentarlo diventa affatto semplice. Se quello che racconta fosse stato esposto da un medico, meglio da un chirurgo, meglio ancora da un chirurgo urologo, avrebbe il sapore di un romanzo frutto di fantasia medica, in cui la descrizione avrebbe avuto forzatamente una sua freddezza professionale, le sensazioni e le paure sarebbero state frutto di una ripresa, di una videata, di una presa indiretta di quanto fosse stato raccontato da un paziente di fantasia. Parla, il testo, di un matematico che affida a uno scrittore famoso la descrizione del suo accidente, nella parte fisica e in quella psicologica. Per cui dopo un breve preambolo di questi, in cui anticipa lo sviluppo del testo, fa passare il protagonista alla prima persona singolare, dando a tutto il sapore di un disagio profondo,...

In poche parole una vita

Sto invecchiando... me lo dice il calendario, me lo dicono gli acciacchi, me lo dice chi mi conosce quando, incontrandomi, mi tira su il morale con frasi tipo: " Sei un giovanotto, avessi io i tuoi anni sarei già decrepito... ", nel mentre che in realtà pensano: "Hai poco meno di cent'anni, ma li porti proprio bene, sembri mummificato...". E ai cent'anni manca ancora un quinto di vita... I primi vent'anni li ho trascorsi in cattività, in domicilio coatto, colpevole solo di avere perso i genitori quando avevo appena due anni, in un periodo che non prevedeva pietà per chi il destino aveva affidato alla carità di chi poteva. E chi avrebbe potuto, all'epoca, pensava a sopravvivere di suo, senza accettare l'ignoto di uno scarabocchio che anche il padreterno aveva abbandonato.   Erano tempi in cui accogliere un orfano da parte di parenti significava una bocca in più da sfamare, un corpicino da seguire nella solo ipotizzabile crescita… qualcuno c'...

Giornalismo di periferia

Oggi mi sono alzato col buzzo sbagliato e l'unico modo per raddrizzarlo è mettere nel post un pizzico di polemica. A seguire, un articolo che racconta di una tragedia, pubblicato da poco ma riferito a un evento accaduto parecchi giorni fa. Un ragazzo 30enne viene "sparato" in piena notte, viene ricoverato, diversi interventi tentano di salvargli la vita ma, dopo un breve miglioramento, le sue condizioni precipitano, portandolo alla morte. Come in tutti i casi di eventi delittuosi a cui si dovrebbe dare una spiegazione, l'autopsia è il primo atto formale richiesto dai protocolli giudiziari. L'articolo presenta il dolore di una madre, intanto per la perdita del figlio e poi per la ritardata consegna del suo cadavere agli affetti famigliari. Fermi restando il rispetto e la condivisione del dolore di questa donna, l'articolo invita a un commento generico e altri più specifici. Il generico è questo prologo, gli altri in calce all'articolo stesso. Agli attori e ...

Otto marzo, parliamoci chiaro

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Non lo faccio mai, ma oggi voglio condividere qui un testo appassionato e veritiero, il racconto di un Otto Marzo qualunque, il racconto di quello che è, il racconto di quello che dovrebbe essere. E non sarà mai... È di Titti De Simeis, che non conosco e che neanche mai conoscerò; come non ho conosciuto, nè mai conoscerò le migliaia di donne che nel corso dei secoli hanno fatto sentire la loro voce a un mondo perennemente sordo alle richieste di una vera parità di genere. Non le conosco, non la conosco, ma questo non mi è di impedimento a condividerne i pensieri e le parole e le opere. Ogni Otto Marzo, pare un dcm, un codicillo della Costituzione, per "festeggiare" questo giorno, vengono sciorinate, con freddi numeri, le violenze, le morti, le disparità nei trattamenti: all'interno delle famiglie, nel lavoro, nelle chiese, nei tribunali, nelle carceri... E domani sarà un altro giorno, un altro giorno da dimenticare, come sempre, da sempre. OTTO MARZO ( di Titti De Simeis ...