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Meccanica celeste

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Ho letto questo libro attirato da una recensione su Facebook, su cui non sempre queste rispondono al reale valore dei testi, forzando talvolta a un acquisto di tipo prettamente commerciale.   Premiato nel 2017 con lo Stresa, e già il fatto mi aveva lasciato perplesso poiché da sempre guardo con diffidenza ai premi librari troppo altisonanti; in più il titolo mi dissuadeva dall'iniziarne la lettura per via di una " meccanica"   che mi aveva portato a ritenerlo zeppo di matematiche che, ancorché   celesti , non erano proprio pane per i miei denti. Presentato come romanzo, dopo poche pagine mi sono reso conto che, sì, di un romanzo si tratta, ma non un romanzo di quelli a perdere, di quelli che, terminata la lettura, pensi " avanti un altro! " e lo passi direttamente nel dimenticatoio.   C'è di tutto in questo lungo racconto, dal bucolico al teologico, dal tragico al comico, al filosofico... ogni capitolo costringe a una sosta per approfondire in sé quanto lett...

Auguri scaramantici

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𝑳'𝒂𝙣𝒏𝙤 𝙨𝒄𝙤𝒓𝙨𝒐 𝒂𝙫𝒆𝙫𝒐 𝒇𝙖𝒕𝙩𝒐 𝒈𝙡𝒊 𝒂𝙪𝒈𝙪𝒓𝙞 𝙞𝒏𝙘𝒓𝙤𝒄𝙞𝒂𝙣𝒅𝙤 𝙡𝒆 𝒅𝙞𝒕𝙖 𝙙𝒆𝙡𝒍𝙖 𝙢𝒂𝙣𝒐... 𝙚 𝙨𝒂𝙥𝒑𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒄𝙤𝒎𝙚 𝙚̀ 𝙖𝒏𝙙𝒂𝙩𝒂, 𝙘𝒐𝙢𝒆 𝒔𝙩𝒂 𝒂𝙣𝒅𝙖𝒏𝙙𝒐...  𝙋𝒆𝙧 𝙞𝒍 2024 , 𝒄𝙝𝒆 𝒈𝙡𝒊 𝒂𝙨𝒕𝙧𝒐𝙡𝒐𝙜𝒊 𝒅𝙞𝒄𝙤𝒏𝙤 𝙨𝒂𝙧𝒂̀ 𝒔𝙞𝒄𝙪𝒓𝙖𝒎𝙚𝒏𝙩𝒆 𝒎𝙞𝒈𝙡𝒊𝙤𝒓𝙚 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒆𝙡𝒍𝙤 𝙥𝒂𝙨𝒔𝙖𝒏𝙩𝒆 (𝙥𝒐𝙞𝒄𝙝𝒆́ 𝒑𝙚𝒈𝙜𝒊𝙤 𝙙𝒊 𝒄𝙤𝒔𝙞̀ 𝙨𝒂𝙧𝒆𝙗𝒃𝙚 𝙙𝒊𝙛𝒇𝙞𝒄𝙞𝒍𝙚), 𝙥𝒓𝙤𝒗𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒂𝙙 𝙞𝒏𝙘𝒓𝙤𝒄𝙞𝒂𝙧𝒆 𝒂𝙣𝒄𝙝𝒆 𝒍𝙚 𝙙𝒊𝙩𝒂 𝒅𝙚𝒊 𝒑𝙞𝒆𝙙𝒊... 𝙘𝒉𝙞𝒔𝙨𝒂̀ 𝒎𝙖𝒊.  𝙄 𝙘𝒂𝙡𝒍𝙞 𝙚 𝙞 𝙧𝒐𝙨𝒔𝙤𝒓𝙞 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒆𝙡𝒍𝙞 𝙞𝒏 𝒊𝙢𝒎𝙖𝒈𝙞𝒏𝙚 𝙨𝒐𝙣𝒐 𝒅𝙤𝒗𝙪𝒕𝙞 𝙖𝒊 𝒄𝙤𝒏𝙩𝒊𝙣𝒖𝙞 𝙥𝒆𝙨𝒕𝙤𝒏𝙞 𝙚 𝙥𝒆𝙨𝒕𝙖𝒈𝙜𝒊 𝒄𝙝𝒆 𝒂𝙗𝒃𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒓𝙞𝒄𝙚𝒗𝙪𝒕𝙤, 𝒆 𝒓𝙞𝒄𝙚𝒗𝙞𝒂𝙢𝒐, 𝙘𝒐𝙣 𝙪𝒏 𝒔𝙖𝒅𝙞𝒔𝙢𝒐 𝒑𝙚𝒓𝙫𝒊𝙘𝒂𝙘𝒆 𝒅𝙖 𝙥𝒂𝙧𝒕𝙚 𝙙𝒊 𝒄𝙝𝒊 𝒓𝙖𝒄𝙘𝒐𝙣𝒕𝙖 𝙙𝒊 𝒒𝙪𝒂𝙣𝒕𝙤 𝙨𝒊𝙖𝒎𝙤 𝙗𝒓𝙖𝒗𝙞, 𝒅𝙞 𝙦𝒖𝙖𝒏𝙩𝒐 𝒔𝙞𝒂𝙢𝒐 𝒔𝙖𝒍𝙞𝒕𝙞 𝙣𝒆𝙡𝒍𝙖 𝙨𝒄𝙖𝒍𝙖 𝙙𝒆𝙡𝒍𝙚 𝙫𝒂𝙡𝒖𝙩𝒂𝙯𝒊?...

Universo Simona

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Si dice: a caval donato... Se poi quel caval donato si rivela un puledro veloce, brioso, allegro... ti rendi conto che per appagare lo stomaco non è necessario un lauto pasto. Sovente basta un pasticcino alla crema, offerto al momento giusto, gustato socchiudendo gli occhi, estraniandosi da quello che succede intorno, ignorando quello che di brutto avviene in un periodo che dovrebbe parlare di sola dolcezza e serenità. Nel breve racconto che la Fruzzetti (Simona per gli amici, Simo per i suoi amici lettori; quindi per tutti) propone (e offre a 0 euri e 0 centesimi per un breve periodo, come dono natalizio) la dolcezza e la serenità traboccano come da una tazza di cioccolata calda riempita per distrazione oltre l'orlo. Il tempo di sorseggiare un drink e il racconto passa nei "già letto", senza escludere la possibilità di una rilettura, magari carezzando un gatto, quando la frenesia del tempo natalizio rischia di mandare in tilt anche il più pacioso dei lettori. Grazie Simo...

Aspettando Natale

  𝕹𝖆𝖙𝖆𝖑𝖊 𝖉𝖊 𝖌𝖚𝖊𝖗𝖆 𝖉𝖎 𝕿𝖗𝖎𝖑𝖚𝖘𝖘𝖆 𝕬𝖒𝖒𝖆𝖑𝖆𝖕𝖕𝖊𝖓𝖆 𝖈𝖍𝖊 𝖘’𝖊̀ 𝖋𝖆𝖙𝖙𝖔 𝖌𝖎𝖔𝖗𝖓𝖔 𝖑𝖆 𝖕𝖗𝖎𝖒𝖆 𝖑𝖚𝖈𝖊 𝖊̀ 𝖊𝖓𝖙𝖗𝖆𝖙𝖆 𝖓𝖊 𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖆𝖑𝖑𝖆 𝖊 𝖊𝖗 𝕭𝖆𝖒𝖇𝖎𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖘’𝖊̀ 𝖌𝖚𝖆𝖗𝖉𝖆𝖙𝖔 𝖎𝖓𝖙𝖔𝖗𝖓𝖔. – 𝕮𝖍𝖊 𝖋𝖗𝖊𝖉𝖉𝖔, 𝖒𝖆𝖒𝖒𝖆 𝖒𝖎𝖆❗ 𝕮𝖍𝖎 𝖒’𝖆𝖗𝖎𝖕𝖆𝖗𝖆❓ 𝕮𝖍𝖊 𝖋𝖗𝖊𝖉𝖉𝖔, 𝖒𝖆𝖒𝖒𝖆 𝖒𝖎𝖆❗ 𝕮𝖍𝖎 𝖒’𝖆𝖗𝖎𝖘𝖈𝖆𝖑𝖑𝖆❓ – 𝕱𝖎𝖏𝖔, 𝖑𝖆 𝖑𝖊𝖌𝖓𝖆 𝖊̀ 𝖉𝖎𝖛𝖊𝖓𝖙𝖆𝖙𝖆 𝖗𝖆𝖗𝖆 𝖊 𝖈𝖔𝖘𝖙𝖆 𝖙𝖗𝖔𝖕𝖕𝖔 𝖈𝖆𝖗𝖆 𝖕𝖊̀ 𝖈𝖔𝖒𝖕𝖗𝖆𝖑𝖑𝖆… – 𝕰 𝖑’𝖆𝖘𝖎𝖓𝖊𝖑𝖑𝖔 𝖒𝖎𝖔 𝖉𝖔𝖛’𝖊̀ 𝖋𝖎𝖓𝖎𝖙𝖔❓ – 𝕿𝖗𝖆𝖘𝖕𝖔𝖗𝖙𝖆 𝖑𝖆 𝖒𝖎𝖙𝖗𝖆𝖏𝖆 𝖘𝖚𝖗 𝖈𝖆𝖒𝖕𝖔 𝖉𝖊 𝖇𝖆𝖙𝖙𝖆𝖏𝖆: 𝖊̀ 𝖗𝖊𝖖𝖚𝖎𝖘𝖎𝖙𝖔. – 𝕰𝖗 𝖇𝖔𝖛𝖊❓   – 𝕻𝖚𝖗𝖊 𝖖𝖚𝖊𝖑𝖑𝖔…𝖋𝖚 𝖒𝖆𝖓𝖓𝖆𝖙𝖔 𝖆𝖗 𝖒𝖆𝖈𝖊𝖑𝖑𝖔. – 𝕸𝖆 𝖑𝖎 𝕽𝖊 𝕸𝖆𝖌𝖌𝖎 𝖆𝖗𝖗𝖎𝖛𝖊𝖓𝖔❓  – 𝕰’ 𝖎𝖒𝖕𝖔𝖘𝖘𝖎𝖇𝖇𝖎𝖑𝖊 𝖕𝖊𝖗𝖈𝖍𝖊̀ 𝖓𝖚𝖓 𝖈’𝖊̀ 𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖈𝖍𝖊 𝖑𝖎 𝖌𝖚𝖎𝖉𝖆; 𝖑𝖆 𝖘𝖙𝖊𝖑𝖑𝖆 𝖓𝖚𝖓 𝖛𝖔’ 𝖚𝖘𝖈𝖎’: 𝖕𝖔𝖈𝖔 𝖘𝖊 𝖋𝖎𝖉𝖆 𝖕𝖊’ 𝖕𝖆𝖚𝖗𝖆 ?...

𝟑 𝐃𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞: 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐃𝐢𝐬𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚̀

Ho passato l'infanzia, l'adolescenza e la prima maturità circondato da persone disabili. Ma non le chiamavamo disabili: per noi tutti erano semplicemente invalidi. Erano ciechi, monchi, sordomuti, sciancati, focomelici (ma questa 'specialità' l'ho appresa molti anni dopo)... ma anche scemi, epilettici... e vecchi, alcuni bavosi e strani. Non erano diversi da noi, anche noi eravamo invalidi, mancanti di qualcosa: chi di un papà, chi di una mamma, i più di entrambi. Mia madre era morta prima che 'facessi' i due anni, mio padre mi dicevano che 'stava' in ospedale, ma avevo saputo che invece 'stava' in carcere; non ho mai chiesto il perché, né me lo sono mai chiesto. Quando mi avevano portato a salutarlo era uno sconosciuto, come tanti altri che in seguito avrei imparato a conoscere, alcuni ad apprezzare, altri meno, altri meno assai. Era da poco finita la guerra (la seconda, per non invecchiarmi più del necessario), ed ero stato ospitato in un ...

Premierato e dubbi filologici

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Premierato , ovvero elezione diretta del Presidente del Consiglio. Se ne parla, chi a favore e chi contro, semplificandone la natura con una ingenuità angosciante.  Elezione diretta del Presidente del Consiglio, si dice... che aprirà la strada a quella, sempre diretta, del Presidente della Repubblica.  Sarà il popolo, si dice, a scegliere da chi vuole essere governato, non più dai partiti, come successo dall'immediato dopoguerra in poi.  Eletto dal popolo, senza interferenze di terzi, senza ricorsi al ballottaggi o trattative più o meno sottobanco: se la quota raggiunta fosse superiore a un minimo (ancora da stabilire) ma non sufficiente a governare, un premio di maggioranza la arrotonderebbe al 55% richiesto per l'ascesa al soglio. Di chi?   Letto così come presentato fa pensare a una, diciamo, trentina di milioni di soggetti che avanzano la propria candidatura personale, distribuendo volantini tra parenti e amici per ottenere più voti per raggiungere il quorum ...

Lettera aperta a KIA Italia

Gentile signora Kia,       salto i preamboli, tipo quanto è bella lei, quanto è buona lei e quanto è umana, di fantozziana memoria, poiché alla fine di questo racconto potrebbero sembrare lodi da presa in giro. Passo subito al 'dunque' di questo scritto, che non vuole essere un pamphlet, ma la semplice, e spero chiara, descrizione di un fatto che mi ha leggermente basito. Esattamente un anno fa ho avuto la fortunosa idea (senza ironia, veramente) di acquistare una sua vettura. Fortunosa poiché la Concessionaria di vendita non era nei miei piani di acquisto; ci ero passato davanti mentre ero di passaggio per andare a visionare altre marche. Vista, piaciuta, comprata...  Piccola di cilindrata, a mia misura come carcassa esterna e interna, moderna quanto basta; sul prezzo non metto lingua, poiché ormai è difficile, se non impossibile, la comparazione sia con i famosi prezzi di una volta che con gli attuali, dove se non è zuppa è pan bagnato: non sono più i mille o duem...

Cammin facendo

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Sono nato in una terra inzuppata nel mare, i primi vagiti erano lacrime di sale. Ho affrontato strade da subito in salita, le ho percorse, gattonando prima, molto camminando poi, sovente correndo, talvolta arrancando.  Con più di metà del cammino superata, la strada era in piano o in dolce discesa; ma un brutto mattino me la son ritrovata nuovamente in salita, ripida e sconnessa. L’ho affrontata, e in quest’ultimo tratto ho incontrato vermi in sembianze umane, con il cuore chiuso in un conto alla banca o in uno stupido fasullo sentore di potenza: monnezza, che tutta l’aria intorno ammorba.  Ma ho anche trovato fiori di campo, umili, immersi in un perpetuo precariato, creato da blatte che vanno decretando, gentaglia che taglia, la benda sugli occhi, e decide chi vivere può e chi deve morire. Questi fiori hanno profumo di speranza, persone che del mestiere fanno missione e che sopra le cure distendono amore. Li ho benedetti ieri e li benedico ancora: è grazie a questi fiori che ...

Un camice di troppo

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Simona Fruzzetti è già ben conosciuta per la pubblicazione di precedenti libri, tutti ambientati nel nord dell'Europa, tutti ugualmente apprezzati per la simpatia ironica dei personaggi, dei quali evidenzia tic e pregi, sempre in una cornice di una (quasi) pacifica convivenza. Quella serena convivenza che in un non ben definibile altrove è ormai un ricordo, che si allontana sempre più, a ritroso nel tempo.  Per chi ama la sintesi: delizioso e deliziante, piacevole e rilassante. Per chi, invece, ne vuol sapere di più e ha due minuti di tempo da perdere, ecco il commento di un antico e vecchio lettore. La premessa e l'epilogo offrono uno spaccato di quella che è ed era la sanità inglese, affatto dissimile da quella che è ed era quella italiana. Qui come là si sta arrivando allo sfascio totale di quanto fu fiore all'occhiello di queste Nazioni nei decenni successivi all'ultimo conflitto mondiale.  Su questa constatazione versiamo l'ennesima lacrima di rimpianto e passi...

Memento homo quia pulvis es...

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Ei fu . Siccome immobile, Dato il mortal sospiro,  Stette la spoglia immemore Orba di tanto spiro, Così percossa, attonita La terra al nunzio sta, Muta pensando all'ultima Ora dell'uom fatale; Né sa quando una simile Orma di pie' mortale La sua cruenta polvere A calpestar verrà. Lui folgorante in solio Vide il mio genio e  non  tacque, Quando, con vece assidua, Cadde, risorse e giacque, Di mille voci al sonito Mista la sua non ha: Vergin di livida invidia E con  costante attacco, Sorge ora indignato al subito Sparir di tanto raggio:   E scioglie all'urna un diario                                                                                 Che forse non morrà. Ecco, in questo inizio della nota poesia manzoniana, a parte alcuni ritocchi, si può riassumere il cont...

Domenica, 23 luglio, ghiacciolo al limone

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  Fa caldo, rinfreschiamoci divagando un po', senza pietà. È in atto una campagna che invita all'adesione a un prestito, detto "dei Pensionati". Lanciato dall'INPS, e diretto ai suoi pensionati, compresi quelli delle gestioni a lei accorpate. Martellante, seccante, indisponente, asfissiante. Decine di messaggi sul cellulare, al giorno. "Prestito facile", "Occasione per gli over...", diretto a quelli che alla vita non chiedono più nulla... si limitano a raccogliere quanto seminato, in positivo e in negativo. A ogni chiusura di bilancio, INPS piange per il secchio bucato da cui i miliardi escono che neanche l'acqua dai colapasta. In questo "spot", ripeto ormai ossessionante, dà l'idea di avere troppi liquidi, un Ente Paperone i cui depositi stanno per scoppiare per un "troppo pieno" che sarebbe affascinante in prospettiva di elargizioni future sicure nei cedolini mensili di quei pensionati, oggi oggetto di limature cos...

Succede...

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Succede che in un condominio, subito dall'entrata ci si affacci verso il fondo dell'unica scala del caseggiato e si presenti questo spettacolo di abominevole abuso degli spazi condominiali. Succede che questa presa d'atto avvenga dopo decenni dal compimento dell'occupazione. Succede che al fondo di quella scala esista un solo alloggio. Succede che da quell'ultima parte di scala gli altri condomini scendano esclusivamente quando hanno bisogno di qualcosa, di un favore, anche solo di un cacciavite o di una scala o di una sigaretta, ovvero per protestare per un qualcosa che non va come dovrebbe: l'autoclave bloccato, la luce scale, il portone d'entrata che fa i capricci... Succede che la prima e unica protesta verso il fattaccio sia stata avanzata oggi, dopo una trentina d'anni dalla creazione del condominio, da un condomino estivo,  definito tale per il fatto che, avendo a suo tempo acquistato un piccolo alloggio, lo sfrutta con visite estive o nei ponti c...