sabato 2 giugno 2018

L'abito fa il monaco?

E le omelie da un pulpito bastano a santificare chi le propone?
Il 'predicare bene' rientra nel vocabolario dei religiosi come in quello dei politici.
Il 'razzolare male' pure, in entrambi i settori.
È il 'predicare male e razzolare bene' che è indigesto.
In mancanza della valenza dell'abito i comportamenti possono essere indicativi della possibile capacità operativa degli individui.
Per i religiosi predicare male sarebbe un controsenso: immaginare un prete che inciti all'odio, che solleciti i furti e le corruttele, che inviti a 'fornicare' a più non posso poiché i tempi goduriosi hanno una fine che, apparendo lontana in piena gioventù, si concretizza mano a mano che l'età avanza (fatte le dovute debite distinzioni, ovviamente, che sono poi solo due: una era Chaplin, l'altra è cosa nostra...).
Facendo poi letteralmente l'inverso di quanto mal predicato, ergo razzolando bene: quindi amore indiscriminante, condanna assoluta di furto e corruzione (fino ad ipotizzare il taglio delle mani a chi ruba o corrompe), il sesso limitato agli atti indispensabili alla procreazione... e non plus ultra...
Un caso a sé, in fatto di religiosi, sono alcuni (tanti, troppi) iman che predicano male e razzolano altrettanto, che in casistica non fanno testo.
Politici che predicano male, ci sono e sono i più: le parole no, per carità, quelle sono sempre belle, accattivanti, forbite, convincenti. Predicano male quando, per raccogliere consensi, promettono il paradiso in terra, escludendo la presenza delle vergini, che l'avvento della parità dei sessi ha reso discriminatoria nei confronti degli altri quattro/cinque generi che nel tempo hanno preso piede.
In poche parole, predicano male ogni volta che mentono sapendo di mentire.
Predicano male quando contano sull'ignoranza (incolpevole) di coloro cui le prediche sono indirizzate. Ignoranza incolpevole, causata da loro stessi, ammantata di una burocrazia che ha ormai più peso di Vangeli o Costituzione.
Intoccabile, indistruttibile, non eliminabile.
Razzolano male quando, al culmine del potere, raggiunto lo scopo, "messe le mani in pasta", limano, sovvertono, stravolgono, rinnegano quanto promesso, forti del fatto, a quel punto evidente, che "non è possibile"... a causa di... per colpa di...
Credevamo, sembrava, era nei progetti... tutto come mai pontificato.

L'abito del monaco: sto cercando di capire, non dico di interpretare che è fuori dalle mie capacità, il comportamento del nuovo, rinnovato, presidente del consiglio.
Alla prima chiamata era arrivato al Quirinale in taxi (mancia e scorta bene in vista).
Tipo monaco benedettino, quello che, ora et labora, lavorava i manoscritti con miniature artistiche a futura memoria.
Saltato il primo turno, si era allontanato a bordo della sua Jaguar (essendo decaduto niente scorta).
Tipo monaco domenicano, difensore della sua fede, legato a filo doppio al periodo d'oro dell'Inquisizione.
Seconda chiamata: a piedi verso il Quirinale (scorta?).
Nominato, ha 'festeggiato' in pizzeria.
Tipo monaco francescano, quello che 'povertà' deve fare rima con 'onestà', altrimenti è solo fuffa.
Tralascio con chi ha pizzato, sorvolo se avesse o meno nuovamente la scorta (e se c'era spero abbia offerto le pizze anche a quella), limito i dubbi all'andamento delle camminate, stesso identico percorso con variazioni sul tema...
Potrebbe essere interpretato come andamento del nostro (prossimo) futuro?

Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse...

Ecco, ci fermiamo al "risorse".
Il poi si vedrà.

Nessun commento:

Posta un commento