sabato 20 ottobre 2018

Il 'buon compleanno' di Trilussa

Non è necessario esser caduti in guerra per riconoscersi in questa poesia, che non è d'augurio ma di compendio. Fa il paio con 'A livella di Totò... Entrambe, e chissà quante altre meno note, ci ricordano quanto siamo tutti uguali e della stupidità di rendercene conto soltanto "dopo", quando sono altri a riconoscere questo stato, essendo noi ormai parificati. Bianco, nero, giallo, verdastro sono soltanto colori, rubati all'iride e scioccamente affibbiati a fantomatiche razze. Il sangue è rosso per tutti, il cuore batte per tutti, i muscoli si tendono per tutti... Tutti amiamo e, purtroppo, anche tutti odiamo, per tanti motivi, per tante provocazioni, per tante ingiustizie. Odiare per scelta di razza è quanto di più odioso sia concepibile, poiché non ha alcuna motivazione se non quella di una mente completamente bacata.
Fra cent’anni
«Da qui a cent’anni, quanno
ritroveranno ner zappà la terra
li resti de li poveri sordati
morti ammazzati in guerra,
pensate un po’ che montarozzo d’ossa,
che fricandò de teschi
scapperà fòra da la terra smossa!
Saranno eroi tedeschi,
francesci, russi, ingresi,
de tutti li paesi.
O gialla o rossa o nera,
ognuno avrà difesa una bandiera;
qualunque sia la patria, o brutta o bella,
sarà morto per quella.
Ma lì sotto, però, diventeranno
tutti compagni, senza
nessuna diferenza.
Nell’occhio vôto e fonno
nun ce sarà né l’odio né l’amore
pe’ le cose der monno.
Ne la bocca scarnita
nun resterà che l’urtima risata
a la minchionatura de la vita.
E diranno fra loro: – Solo adesso
ciavemo per lo meno la speranza
de godesse la pace e l’uguajanza
che cianno predicato tanto spesso! »

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Le poesie, tristi o allegre, sono senza tempo. Erano valide prima, lo sono adesso, lo saranno in futuro. Loro sì, sono eterne...

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  2. L'ironia sferzante (in questa poesia in realtà meno pronunciata rispetto ad altri suoi componimenti), la verità e la profondità dei versi di Trilussa ammantati in questo caso anche di una neanche troppo velata malinconia.

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    1. Appunto, un Totò in romanesco... due dialetti differenti ma comprensibili e apprezzabili da chiunque li sappia e li voglia leggere. La melanconia è più una 'melancolia', l'amaro e il dolce, in piena parità tristezza ed allegria.

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