domenica 29 gennaio 2012

Aspettando

Oggi, otto anni fa

Era entrata in casa come una furia,
in una mano teneva una falce...
se nell'altra avesse avuto un martello
l'avrei accolta come un'amica,
come una compagna, come una sorella.
Invece sul braccio aveva un lenzuolo,
piegato per bene, come un tovagliolo,
ma era un sudario, e cercava un viso
su cui stenderlo per un riposo eterno.
Forse spiazzata dalla nostra presenza,
aveva guardato, e si era accomodata.

Aspettando.
Nulla è più paziente della morte,
aspetta, sa che il tempo non ha età.
Si era messa in disparte, quasi assente,
ma aveva seguito tutto, attentamente.
Aveva fatto il possibile per impedire
interventi che la potessero fermare.
Zitta, come non fosse presente.

Aspettando.
Si era fermata nella stanza,
l'aveva seguita nell'ambulanza,
era presente in sala operatoria,
non l'aveva lasciata nel letto di degenza.
Ogni tanto accarezzava quella lama,
arrugginita dal troppo lavorare,
la carezzava come fosse una bambina,
trepidante nell'attesa d'una vittima.

Aspettando.
Ore, giorni, settimane, mesi di attesa
l'avevano convinta a rimandare
lo stop a una vita ancor da completare;
aveva rinunciato, non c'era più l'attesa.
Andandosene, le aveva fatto una carezza,
"Non è ancora l'ora",  ci aveva detto.
Ma con quella carezza
aveva chiuso anche un sipario:
"La commedia è finita, hai avuto la vita,
 ma da oggi la tua sarà un'altra vita".

Aspettando.

Oggi, otto anni dopo
Lei
non mi guarda più,
più non mi parla,
più non mi sorride...
ma perché, mi domando,
se non mi guarda,
se non mi parla,
se non mi sorride,
se non c'è più,
io piango ancora
come allora?

29 commenti:

  1. Eppure sai che se la Nera Signora se la fosse presa non avresti pianto di meno.
    Una partita dove si può solo perdere.

    RispondiElimina
  2. Non so più che parole trovare, nememno io che ho microlettere dell'alfabeto al posto dei globuli rossi. Dico solo, ancora una volta, che ti sono vicino!

    RispondiElimina
  3. Amico mio, lo sai bene perché piangi. Sicuramente lei è cambiata, ma quello che è, dentro, quello che prova, la relazione unica che ha con te - tutto questo c'è sempre, questo dovresti ricordare e quindi sorridere. Poi lo so che è difficilissimo, ma quando sei bloccato, malato, hai paura, devi farti forza e vivere ancora (perché in quei momenti la vita la vuoi, altro che se la vuoi e se combatti per viverla!) come nel suo caso, dalle persone intorno vuoi sorrisi, stupidaggini, scherzi - vuoi che ti ricordino le cose buone, intense, felici. Ma non stupidaggini da quattro soldi. Vuoi proprio vita. Quindi inventatele tutte - per te e per lei - fate le cose mai fatte che pur desideravate, siate pazzi ma sul serio - sarà un'altra vita, ma la drammaturgia non è ancora scritta. E tu non cataloghi i testi per generi no? ;-) Un abbraccione fortissimo a entrambi.

    [PS. Ho passato cose molto brutte, ma avevo mio padre vicino - solo io e lui - credo sia per questo che sono così accorata nelle mie parole e in ciò che scrivo anche sul blog esortandoci a non mollare mai. Quando esagero, quando oltrepasso la linea, quando faccio involontariamente del male con ciò che scrivo, tu fermami, ok? Te ne prego, ché voglio solo dare buone energie, ma scrivo con la mente e col cuore e magari sbaglio, è tutto così delicato che non so mai se per il tramite d'una connessione internet e dell'espressione con parole questa energia arrivi o sia un ennesimo fastidio o dolore; un abbraccio nuovamente]

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi scrive con la mente e con il cuore non fa mai male.Crediamo che la mente sia la nostra razionalità e forse è vero ma se l'ambasciatore della mente è il cuore non c'è connubio più completo.
      Buona domenica

      Elimina
  4. Piangi Pietro perchè la tua impotenza rende il dolore devastante
    Perchè della tua vita vissuta ora stringi tra le mani deboli speranze che si nutrono delle tue forze
    Piangi perchè ADESSO non ti sarà più restituito ciò che di più hai amato al mondo: la tua Angela!
    Ed io, Pietro, vorrei asciugarti quel pianto!
    Elisena

    RispondiElimina
  5. sembra che sia padrona del tempo, qualche volta. e non un essere capacissimo a giocare a scacchi sulla scacchiera che invece e', il tempo. per quanto sia bravo il giocatore, resta un giocatore.

    RispondiElimina
  6. Pietro, la paura di quel rimando..ti fa piangere perchè lo temi.
    Ma goditi e godetevi ogni istante, come ben sai la vita non sta nella quantità ma nella qualità.
    Ti abbraccio e buona domenica.

    RispondiElimina
  7. Ogni parola sarebbe superflua e inopportuna. Un caldo abbraccio, a te e a Angela.

    RispondiElimina
  8. ho solo un abbraccio per te
    e la speranza che lasci scivolare quelle lacrime senza trattenerle, se questo è il tuo bisogno

    RispondiElimina
  9. Il pianto è il tuo urlo silenzioso.
    Ti voglio bene, Pie'
    ..se vuoi ti presto il fazzoletto, purtroppo, è il MASSIMO che posso fare :(
    Bacio

    RispondiElimina
  10. Perché quel tuo pianto ti rende uomo degno!

    RispondiElimina
  11. La morte ti fa bella. Lasciale la sedia libera, nell'angolo più lontano della stanza. Sii ospitale, ma dimenticati di lei.

    RispondiElimina
  12. Amico mio piangi perché come hanno detto tutti prima di me sei un uomo meraviglioso, e lo devi tenere sempre a mente, te lo devi ripetere sempre sempre. Io continuo a mandarti abbracci perché purtroppo di più non posso fare, voglio solo dirti che di tenere duro e di pensare che non sei solo.
    Ancora un immenso abbraccio

    RispondiElimina
  13. Piangere è un bene: il tuo sfogo per la durezza di questo anno e del tempo a seguire.

    RispondiElimina
  14. Mi avvio verso la vecchiaia e alla fine, ma mi fa rabbia quando la falce si avvicina a chi è più giovane di me; vorrei contrastarla per il suo assurdo. Non credo in niente ma reclamo un miracolo per rispondere a questo assurdo. Ti auguro un miracolo caro amico e ... non so ... forse le tue lacrime avranno la potenza di determinarlo ...

    RispondiElimina
  15. Ringrazio Lu di avermi presa per mano e condotta qui...

    RispondiElimina
  16. Anch'io come Sandra arrivo da Lu. Versi come questi li puoi scrivere solo se vivi il dramma in essi raccontati. Non conosco la tua storia, ma anche se la conoscessi meglio, credo che qualsiasi parola servirebbe a ben poco. Ti verrò a leggere spesso per conoscerti meglio. Auguri di Buona vita.

    RispondiElimina
  17. Arrivo da Lu.

    Senza parole, ti abbraccio.

    RispondiElimina
  18. Nonostante che sono stanco arrivato da un viaggio, eccomi qui dalla cara amica lu...
    ripasserò sicuramente, per ora mi sento vicino.
    Tomaso

    RispondiElimina
  19. Anch'io arrivo da Lu.
    Dai tuoi versi traspare l'amore profondo che hai per lei; le tue parole le donano sicuramente tanta forza.
    Ti sono vicino.
    Sabrina

    RispondiElimina
  20. Anch'io vengo ora da Lu...mi dispiace per tutto questo dolore...mi perdoni se non so dirti altro?
    Ti mando un abbraccio pieno di amicizia!
    Anna

    RispondiElimina
  21. Ti sono vicina. Piangere fa bene.

    RispondiElimina
  22. Vengo qui dal blog di Lucia. No voglio commentare ciò che non so e che probabilmente non posso capire, non voglio lasciare parole vuote, ti lascio un saluto...

    RispondiElimina
  23. Anch'io giungo qui dal blog di Lucia: ho letto solo questo post, e sono rimasta senza parole e con le lacrime agli occhi. Non posso far altro che lasciarti un abbraccio e dirti che tornerò ancora.

    RispondiElimina
  24. Forse devi finire di piangere tutte le lacrime...

    RispondiElimina
  25. Come tante amiche, anch'io arrivo dal blog di Lucia.
    Ti sono vicina anche se non conosco tutta la storia, ma leggendo le tue parole trovo tantissima sofferenza che stringe il cuore.
    Ciao

    RispondiElimina
  26. Siamo in tanti a venire da Lucia. E non posso che esserle grata di avermi indirizzato qui.

    RispondiElimina